Mercoledì Social #67
Ed eccoci con l’appuntamento di metà settimana più “social” della rete.
Molti di voi saranno già in vacanza a sorseggiare un cocktail in riva al mare, ma non preoccupatevi!
Il Mercoledì Social non conosce pause, ci pensiamo noi a tenervi aggiornati sulle notizie più importanti della settimana nel mondo dei social network.
Ad aggiornarvi questo Mercoledì sarà il sottoscritto, mi presento: mi chiamo Daniele e sono una new entry nel team di We Are Social. Piacere di conoscervi.
Tanti auguri a te!
Buon compleanno! A chi? Ad un amico che tutti noi abbiamo in in comune, un amico che ci ha dato tanto e tanto ci darà. Il 18 giugno del 1997, infatti, nasceva il primo blog. Da buoni amici quali siamo non ce ne siamo certo dimenticati e quindi, anche se con due giorni di ritardo, celebriamo questo importantissimo evento. Secondo le stime di Blog Pulse, il termometro della blogosfera, ne abbiamo fatti parecchi di passi in avanti. La blogosfera cresce a ritmo vertiginoso, intorno a 70-80 mila blog ogni giorno nascono e dobbiamo tutto questo a Dave Winer, sviluppatore di software statunitense.
Il 18 giugno 1997 fu lui a dar luce a Frontier’s NewsPage, la prima suite che permetteva la pubblicazione di blog. Il concetto di blog, a dir la verità, ancora non esisteva. Infatti fu infatti Jorn Barger che, usando la piattaforma di Winer, creò per primo una pagina web personale per condividere con altri la sua passione per la caccia. Infine, dobbiamo a Peter Merholz, altro blogger, il merito di aver coniato il termine “blog”, nel 1999.
Come pensate possa evolvere la blogosfera in futuro? Di sicuro Winer non poteva immaginarsi le conseguenze del suo tool.
Vi lasciamo ai festeggiamenti, ricordatevi di far esprimere un desiderio al vostro blog!
Combatti la pirateria, proteggi il tuo tesoro!
Avete presente lo slogan che girava nei cinema anni fa “la pirateria uccide i giovani talenti”? Ecco, se ve lo ricordate non potrete fare altro che gradire l’iniziativa che vi stiamo segnalare, se non altro per il semplice motivo che avete qualche annetto sulle spalle e probabilmente siete fan dei videogame “vintage”!
Lo scopo di Incubattle è semplice: combattere i pirati alla ricerca del tesoro, ovvero il vostro nuovo album. Ovviamente l’obiettivo è un altro, infatti il videogame è integrato nella campagna social degli Incubus, che include streaming live interattivi e una collaborazione con Viddy.
La scelta di puntare sul web è senza dubbio azzeccata se l’obiettivo è quello di combattere il fenomeno della pirateria ed insieme pubblicizzare il proprio prodotto artistico. L’idea del videogioco vintage a tema è semplice e, forse proprio per questo, accattivante.
E voi cosa ne pensate, credete che questo videogame possa tradursi in pubblicità per gli Incubus e in uno strumento per la lotta alla pirateria?
Buon divertimento e buona navigazione, arrrhhh!
E tu, sei “cromopatico”?
Spesso decidiamo i colori da indossare con superficialità, in base a come ci sentiamo. In realtà, questo processo di scelta è strettamente collegato a come ci sentiamo e a cosa vogliamo trasmettere, solo che, almeno la maggior parte di noi, esegue questa selezione inconsciamente. In ogni cultura i colori rappresentano simbolicamente una emozione nell’immaginario collettivo. Questo simbolismo va oltre la nostre percezione razionale, interi libri di psicologia sono stati dedicati interamente allo studio dei colori e alla loro influenza sulla nostra mente.
No, non ci siamo dati alla pittura e non stiamo preparando neanche una mostra di quadri ma, se ci pensate bene, anche noi siamo un po’ “artisti”. Lo studio dei colori è strettamente collegato all’attività in rete, avete mai pensato all’influenza che può dare ai lettori del vostro blog uno sfondo rosso acceso, così caldo e stimolante, piuttosto che un tranquilizzante azzurino cielo?
Questo discorso è ovviamente fondamentale anche per i brand. Tenete presente che, secondo un recente sondaggio di KISSMetrics report, ben il 93% dei consumatori piazzano il colore e l’aspetto ai primi posti dei criteri in base a cui scelgono i loro acquisti. In sostanza, è essenziale sapere quale significato ha per le persone ogni diverso colore. E’ dimostrato che che certi colori invocano specifici sentimenti nella maggioranza delle persone, quindi, è essenziale tenerne conto per non lanciare messaggi contrastanti ma anzi valorizzare il maggiormente possibile il significato che si vuole trasmettere.
Chiudiamo con alcuni esempi:
Giallo: Usalo per catturare l’attenzione. Tuttavia non ne è consigliabile l’abuso: da evitare come colore principale.
Rosso: Energia pura, aumenta i battiti cardiaci. Ottimo per premere sugli impulsi delle persone.
Blu: Crea un senso di sicurezza e fiducia. Questo è il motivo per cui molte banche lo utilizzano.
Verde: Salute, relax. Indicato per trasmettere ottimismo.
Arancione: Aggressivo ed eccitante. Ottimo per richiamare le persone all’azione.
E voi in base a cosa scegliete i colori per il vostro blog, siete “cromopatici” oppure vi lasciate guidare dalla scienza dei colori?
Twitter, the “social” King
Anche se il numero di utenti non è certamente paragonabile a Facebook, è lo stesso Mark Zuckerberg ad aver sottolineato qualche giorno fa l’importanza di passare da un approccio quantitativo ad uno qualitativo: Twitter è nettamente sovrano per quello che riguarda il social sharing. Per via della sua struttura è certamente la piattaforma più indicata per questo scopo ed il traffico di interazioni via Twitter non lascia dubbi.
Tuttavia, gli users di Twitter ne sono consapevoli? Sembrerebbe proprio di no.
La scorsa settimana il co-fondatore di awe.sm, Jonathan Strauss, ha dichiarato sul blog di awe.sm che i referrer sono uno strumento obsoleto per valutare il social sharing:
“Twitter muove 4 volte il traffico che si stima ufficialmente”
I referrer, come metro di giudizio, si basano sulla metafora ormai datata del web come un network di pagine statiche, una realtà che difficilmente si adatta al nuovo assetto del web social basato su un flusso dinamico e continuo di dati e messaggi.
Chiunque mastichi di web non può che captare l’importanza di questa lezione: è necessario cambiare approccio per evitare il rischio di giudicare la rete, e di conseguenza guidare le proprie risorse in questo settore, con lenti ormai datate per osservare la nuova realtà social.
Quali lenti e strumenti pensate siano più adatti per captare ed osservare la realtà del nuovo web “social”?
Cosa ne pensate? Avete già provato Google+? Quali sono le vostre impressioni e quali sono le differenze rispetto a Facebook che vi colpiscono di più?
I commenti sono a vostra disposizione. Come al solito, vi suggeriamo di iscrivervi al blog di We Are Social, per rimanere sempre aggiornati sulle novità del social web.