Social media: contenuto, conversazione, scintille e carburante

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Ogni giorno sul social web nascono miliardi di conversazioni, milioni di queste avvengono tra marche e persone: alcune sfumano in breve tempo e vengono abbandonate, altre invece si trasformano lentamente in un rapporto continuativo tra chi partecipa, diventando un elemento perfettamente integrato nella vita della community.

L’elemento che guida questa evoluzione è la conversazione: se è strutturata in modo tanto efficace da essere utile e interessante per chi partecipa sarà facile che si estenda, facendo crescere la community: quanto più la risposta alla domanda “cosa offre a me” è evidente, tanto più sarà facile che la community si espanda.

Ma cosa può offrire una community, oltre alla conversazione? Come può rafforzare il proprio legame con le persone che vi partecipano? Esistono molti mezzi che si integrano alla conversazione (tra cui anche l’offerta di premi o di offerte speciali), ma la strategia che offre più vantaggi si basa su un elemento che le marche possono offrire a tutti e che non ha costi (o mancati guadagni) marginali, a differenza dei premi o delle offerte speciali: il contenuto.

Il contenuto, creato o aggregato (attraverso un processo di content curation) dalla marca è sempre di più uno dei mezzi per stimolare la conversazione all’interno di una community. Possiamo dire che, se la conversazione è il carburante di una community, il contenuto è la “scintilla” perfetta.

Content Curation: how does it build value?

Le attività di content marketing e la costruzione di una relazione a partire dal contenuto passano sempre più dai social media e i progetti: sono definite, secondo lo studio “Bizo Strategic Survey” tra le attività su cui concentrasi maggiormente nei prossimi 12 mesi, al terzo posto in una scala in cui le attività sui social media si trovano al primo.

Secondo una ricerca di King Fisch Media, HubSpot e Junta42, le tipologie principali di contenuto sviluppate da chi sviluppa una strategia social media sono:

Le categorie di questo studio sono sovrapposte tra loro in alcuni casi, ma rendono comunque l’idea di come l’approccio di advertising sia in secondo piano in una strategia di contenuto, a favore invece di tutto ciò che può stimolare una conversazione in modo efficace.

Tra i progetti di contenuto più discussi di quest’anno c’è sicuramente “The Daily”: una testata nata con un approccio giornalistico tradizionale in un formato nuovo, sviluppata esclusivamente per iPad. “The Daily” è un ottimo esempio di questa tendenza perché sta (gradualmente) integrando elementi social nella propria proposta in modo da poter sviluppare una conversazione e alimentare una community a partire dalla scintilla del contenuto proposto. Le potenzialità sono notevoli per questi formati di contenuto ed è sempre più facile sviluppare una conversazione a partire dai singoli elementi, che vengono attivati e condivisi attraverso microinterazioni con le proprie connessioni sui canali social.

È molto importante definire una strategia di contenuto e editoriale legata alle proprie attività di conversazione, considerandola come trasversale e sempre più multicanale. Una community può vivere contemporaneamente in molti luoghi social: dalle Facebook Page, alle piattaforme di conversazione (es. blog) a Twitter, a LinkedIn, a qualsiasi canale in cui la conversazione sia possibile e efficace.

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