Il 2012 e i social media in Italia
Noi di We Are Social lavoriamo in un ambito in continuo cambiamento e ci troviamo spesso a dover prevedere, insieme ai nostri clienti, come cambieranno i comportamenti e le esigenze delle persone.
Forse è deformazione professionale, forse è il contatto continuo con realtà italiane e internazionali molto all’avanguardia, ma in questo periodo dell’anno ci piace raccontarvi come, secondo noi, si evolverà il mondo della conversazione sui social media.
Ecco perché, anche per il 2012, nonostante la concorrenza dei Maya e di Nostradamus, vogliamo condividere con voi sette trend emergenti sui social media in Italia:
- Il contenuto ad hoc per i social media diventa sempre più importante: è la scintilla che può attivare la conversazione e rappresenta una risorsa sempre più irrinunciabile per le marche che vogliono dialogare con le persone. Quasi una persona su sei su Facebook segue una marca, quasi due su dieci attraverso Twitter: ecco perché è fondamentale costruire una base editoriale comune;
- I progetti di social business diventeranno concreti: in media, un dipendente ogni 330 interagisce sui social media per lavoro. È facile capire come sia importantissimo preparare le aziende anche internamente e non solo esternamente per la conversazione sui social media. Nel 2012 verranno messi in pratica processi, linee guida e pianificazioni per fare “diventare” social alcune parti strategiche delle aziende, secondo quella che Jeremiah Owyang definisce “gerarchia dei bisogni”, applicata ai social media;
- La geolocalizzazione diventerà trasparente: con una penetrazione smartphone del 24% della popolazione, l’utilizzo di soluzioni di geolocalizzazione sarà sempre più parte del nostro quotidiano e sempre meno un’attività a sé stante. Applicazioni integrate nel sistema operativo degli smartphone (pensate all’assistente virtuale di iPhone, Siri) forniscono informazioni e permettono di interagire con i propri contatti dipendentemente dal luogo in cui ci si trova. Il “check-in” fine a sé stesso avrà sempre meno importanza, mentre la condivisione delle esperienze legate ai luoghi saranno sempre più rilevanti, come ha capito da tempo Foursquare;
- Il social graph degli utenti si trasforma un elemento chiave per costruire esperienze personalizzate: l’insieme dei contatti, dei contenuti e delle azioni che le persone ogni giorno intraprendono sui canali social sono molto utili a costruire interazioni dedicate e ad aggiungere valore alle azioni più comuni, come ad esempio l’acquisto. Alcuni esperimenti preliminari di applicazione dell’elemento social allo shopping, che vanno oltre il like e le recensioni, fanno intuire sviluppi interessanti, portando avanti il concetto di “open graph” introdotto da Facebook;
- L’integrazione con la fruizione televisiva sarà sempre più forte: sulla scia di esperimenti come il programma di Fiorello #ilpiugrandespettacolodopoilweekend o #serviziopubblico o la maratona Telethon (di cui abbiamo seguito per un cliente l’aspetto “social”), anche in Italia i social media stanno diventando un punto di riferimento per la conversazione legata alla TV: alimentano il coinvolgimento delle persone e vengono utilizzati sempre più in prima persona da cosiddetti “social broadcaster“;
- I social media saranno “come l’aria”: come sostiene Charlene Li, i social media saranno sempre più integrati con le nostre attività di tutti i giorni che li utilizzeremo sempre più in modo naturale. È interessante vedere come l’integrazione sia già avvenuta in un ambito molto significativo: alcuni sistemi operativi, come Mac OS o iOS, hanno integrato la possibilità di twittare direttamente. Nel 2012 questa tendenza si svilupperà ancora di più e estendere un’azione verso i social media sarà sempre più semplice;
- Aggregare e filtrare saranno due azioni chiave: anche nel 2012, avremo sempre meno tempo e ci saranno sempre più contenuti a disposizione (ad esempio, ogni minuto vengono caricate 48 ore di video su YouTube). Avranno successo quei brand che aiuteranno le persone a focalizzare la propria risorsa più scarsa, l’attenzione, sui temi e le conversazioni interessanti per loro. Questo avverrà sia a livello “umano”, nelle interazioni dirette, che a livello “software” con il successo di soluzioni per content curation, come Flipboard.
Questa, secondo noi, è una selezione di alcuni tra i temi più importanti che si troverà ad affrontare chiunque si occuperà di conversazione. Quali altri punti aggiungereste?
Bonus: il trend più forte del 2011, la transizione dalla “tradigital era” alla “connected era”, continuerà a rafforzarsi nel 2012.
A noi sono piaciute molto le previsioni del nostro amico Augie Ray, quando avete un po’ di tempo, vi suggeriamo di leggerle.
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