Seguici anche su

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Il periodo tra Natale e capodanno è, per molti, un momento da trascorrere con la propria famiglia, magari a casa, con la possibilità di dedicarsi alle proprie passioni (anche extra lavorative) e di rilassarsi.

Chi si occupa di marketing sa che il pubblico a cui si rivolgono i canali tradizionali cambia un po’. Di riflesso, voi che leggete questo blog vi sarete trovati faccia a faccia con “canali” con cui di solito interagite pochissimo.

Avrete notato un proliferare di “Seguici anche su”, “Continua a seguirci su” seguiti dalle ormai onnipresenti icone: Facebook, Twitter e YouTube. In molti casi queste “call to action” hanno preso il posto dei rimandi al website di marca, in altri casi si sono affiancati ai canali principali, come ad esempio il call center.

Perché è sempre più utile il “seguici su”?

Quali sono le ragioni per cui le marche decidono sempre più spesso di segnalare i social network di riferimento nelle proprie comunicazioni ufficiali? Ci sono diverse motivazioni per cui le persone seguono i brand.

In questo caso abbiamo preso in considerazione le ragioni per continuare una conversazione sui canali social, dopo averla iniziata sui canali tradizionali. Ecco i sette motivi che potrebbero aiutarvi a decidere se mostrare o no questa informazione nelle comunicazioni di cui vi occuperete, o di capire meglio le ragioni di quelle che vedete.

Cosa pensate del sempre più onnipresente “Seguici anche su”? Lo trovate utile e interessante? Vorreste integrarlo ancora di più in tutte le comunicazioni di marca? Raccontateci la vostra esperienza nei commenti.

E c’è anche chi utilizza l’advertising tradizionale solo per iniziare una conversazione sui canali social (ecco un esempio di ING Direct, se volete scoprire il contesto, potete usare Google Maps Street View).