Come nascono le conversazioni nel 2012?

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Quasi ogni settimana viene presentato un nuovo social network, un’applicazione diventa “mainstream” e una nuova startup che si occupa di comunicazione social ottiene un finanziamento. Il cambiamento, in ambito social media, è velocissimo e continuo. La buona notizia è che questo continuo aggiornamento non stravolge il modo in cui comunichiamo, collaboriamo e conviviamo da migliaia di anni.

L'evoluzione verso la conversazione

Una ricerca recente di BuzzFeed e StumbleUpon dimostra che la maggior parte delle nostre condivisioni avvengono secondo dinamiche tradizionali di passaparola, anche attraverso i canali social: le informazioni e le conversazioni si muovono attraverso piccoli gruppi di persone e sono facilitate e amplificate da persone che collegano più gruppi (categoria a cui appartengono anche i “mass influencer”). Tra i soggetti che partecipano alla conversazione non ci sono solo persone, ma anche le marche che, a diverso titolo, possono fare parte dei “gruppi” con cui comunichiamo e viviamo, se sviluppano una strategia di marketing che le renda utili, interessanti e vicine a noi.

L’evoluzione dei canali di comunicazione social è arrivata a un livello tale da consentirci di sviluppare conversazioni in modo molto naturale, ma come è avvenuto questo cambiamento? Come si è modificato il modo in cui utilizziamo internet?

  1. Pagine e hyperlink: la prima forma di interazione a cui internet ci ha dato accesso è caratterizzata da un’informazione distribuita in contenitori (pagine) collegati tra loro (hyperlink). L’elemento umano è presente, ma in modo “mediato”: le persone erano artefici delle pagine, ma non interagivano direttamente;
  2. Search: in questa fase, l’accesso alle informazioni è facilitato dai motori di ricerca, che permettono di individuare contenuti rilevanti rispetto a un’esigenza specifica. Il contatto diretto con le persone è comunque mediato, anche se è possibile interagire direttamente con i contenuti che hanno prodotto;
  3. Community: nascono le prime community, dedicate all’interazione tra le persone, ma rimangono separate da luoghi dedicati all’informazione, quasi avessero una destinazione d’uso più legata alla socializzazione;
  4. Tutto è social: con l’introduzione della “social search” e l’integrazione di soluzioni per portare i social network all’esterno di community chiuse, tutta internet è “social”. Ogni esperienza può avere elementi informativi e di conversazione, mentre le dinamiche di social influence si sviluppano secondo le logiche del passaparola. Studiare l’impatto della social influence, misurarne gli effetti e definire strategie di comunicazione basate sulla conversazione diventano per le marche attività irrinunciabili per stabilire una relazione con le persone di riferimento;
Grazie allo sviluppo tecnologico, quindi, la conversazione si è sviluppata ed è diventata molto più efficace, rafforzando la propria natura. Per questo motivo, i brand si focalizzano sempre di più nell’attivazione di un dialogo basato su contenuto e interazioni (anche “microinterazioni) continue, che permettono di costruire un rapporto continuativo che sia utile, interessante e accessibile.