La fiducia, il social web e i piccoli gruppi

News

Due giorni fa ho iniziato una presentazione sull’evoluzione della conversazione sui social media con questa citazione, conosciuta dai più tecnici come “Condescending Wonka”. A parte la normale soddisfazione che provoca cominciare qualsiasi incontro con un meme, ho utilizzato questa immagine perché rappresenta un esempio di oggetto sociale che si è diffuso con una crescita fortissima, come dimostra l’analisi Google Trends.

L’aspetto interessante della diffusione di questo oggetto sociale, comune a moltissimi altri casi simili, è il modo in cui è diventato “mainstream”: non perché lo ha condiviso un “VIP”, o perché lo ha pubblicato su twitter un “Mass Influencer”, o magari perché lo ha inserito un giornalista sul proprio Tumblr e nemmeno perché è legato a un evento particolare.

Il motivo della diffusione di questo meme è che esistono centinaia, forse migliaia di variazioni, tutte personalizzate. Esistono anche piattaforme (come “Meme Generator“) che consentono di crearne la propria versione. In questo modo chiunque può costruire la propria declinazione, interessante per una specifica cerchia di amici o scegliere quello che funziona meglio per le proprie “connessioni” sui social media.

La personalizzazione è la chiave di tutto il processo di crescita: rendere unica una conversazione scegliendo una sfumatura dell’oggetto sociale utile e/o interessante per la propria community.

Questo processo non si applica solo ai meme, ma a ogni interazione umana (soprattutto sui social media). Le conversazioni, infatti, si diffondono solo in parte rimanendo invariate: la maggior parte della diffusione avviene tramite migliaia di microvariazioni e attraverso centinaia di gruppi omogenei al loro interno ma diversi tra loro, come ha notato anche il ricercatore di Facebook Paul Adams.

Per le marche che vogliono sviluppare una conversazione efficace con le persone, questa regola è importantissima. L’analisi “State of Trust 2012” ha evidenziato un cambiamento nella fiducia delle persone. Diventa sempre più forte la fiducia nell’individuo: nei confronti di “persone come te” e di “dipendenti” di un’azienda. Le aziende e i loro brand, quindi, devono imparare a mettere in luce il proprio lato “umano”, su tre livelli:

Per questo motivo è sempre più importante studiare le persone da coinvolgere attraverso un’attività research & insight sui canali social, che permette di approfondirne il profilo sociografico: quali sono gli influencer principali e quali sono le dinamiche di “social influence” che caratterizzano la community?

Sociographics

Il coinvolgimento della community potrà quindi avvenire sulla base degli interessi e delle connessioni che i singoli individui vivono ogni giorno.

interest graph - sviluppare connessioni basate sugli interessi e le passioni

Ecco perché è fondamentale conoscere entrambi gli aspetti e considerare che la social influence non si concretizza solo attraverso “mass influencer”, ma anche attraverso piccoli gruppi, nicchie e subculture.

Se volete sapere quali sono quelle più rilevanti per la vostra marca o discutere del futuro del vostro brand in questo panorama di conversazione, scriveteci, saremo felici di aiutarvi a scoprirlo.