Il 2012 sarà l'anno dell'impegno social?
Tutti noi siamo consapevoli di come l’avvento dei social media abbia rivoluzionato il modo in cui le persone comunicano, introducendo nuove interessanti possibilità di acquisire informazioni utili, ma anche e soprattutto di esprimere la propria opinione conversando con gli altri, che si tratti di amici, persone sconosciute, brand o istituzioni.
Di recente mi ha molto colpito questa infografica di Column Five Media sull’impegno sociale negli Stati Uniti: nel 2011, il 73% dei ragazzi tra i 20 e i 28 anni ha sostenuto attivamente una causa in cui credeva. E guarda caso, una larga parte delle azione intraprese riguarda anche la comunicazione online: iscrizione e partecipazione a gruppi e community, iniziative di fundraising, dialogo con i rappresentanti delle istituzioni, supporto o boicottaggio di vari brand sulla base della loro posizione riguardo ad alcune cause specifiche.
Nel 2012 il legame tra impegno nel sociale e social media è sempre più forte, e può rappresentare per i brand un’occasione fondamentale per supportare attivamente cause che stanno a cuore della collettività, gettando al tempo stesso le basi per un solido legame con la propria community e generando word of mouth positiva attorno alla marca.
Associazioni umanitarie e social media: l’app di Bollocks to Poverty
Bollocks to Poverty è una “giovane” associazione inglese che fa parte del circuito umanitario di ActionAid, e in occasione dell’8 Marzo di quest’anno ha lanciato un’app in grado di simulare come sarebbe il vostro profilo Facebook e la vostra vita se fossimo negli anni ’50. Lo scopo? Mostrare come alcune ineguaglianze, in particolare quelle tra uomo e donna nella vita lavorativa e domestica, a distanza di 60 anni siano tutt’altro che superate.
La componente di impegno sociale dell’app unita a un’idea interessante e per certi versi molto accattivante (in grado di intercettare, diciamolo pure, la moda “vintage” che imperversa da un po’ di tempo a questa parte) ha generato in breve tempo un fortissimo passaparola sull’iniziativa, tant’è che la community Facebook di Bollocks to Povery ha registrato una crescita notevole sia in termini di numero di Like sia in termini di engagement nel corso del mese, arrivando a sfiorare gli 11.000 fan: alla fine di Marzo, la fanbase continua a crescere di circa 300 utenti al giorno grazie alla forza dell’ “impegno social”.
L’attivismo sociale nell’identità dei brand: TOMS shoes e One for One Movement
Se foste entrati qualche pomeriggio fa nella nostra sede di via De Amicis avreste trovato me e Gabriele intenti a parlare di un paio di scarpe di tela appena acquistate: dato che siamo entrambi distanti un milione di anni luce da Imelda Marcos o Enzo Miccio, che cosa attirava la nostra attenzione? Si trattava di un paio di scarpe comprate online da TOMS shoes, un brand che dal 2010 produce calzature nella propria attività for-profit, ma che attraverso il movimento umanitario One for One dona, ad ogni paio venduto, un paio di scarpe ad un bambino di un paese in via di sviluppo. In questo caso, la forza di un’idea originale e la vendita di prodotti unici ad un prezzo contenuto sono sostenuti da un uso strategico dei canali social: accanto all’e-commerce del sito ufficiale, TOMS shoes è attivo su Facebook, Twitter e YouTube. Una prova di valore? Periodicamente la community Facebook (1 milione e mezzo di utenti) viene informata sui progressi nell’attività umanitaria del brand attraverso un “giving report” come questo.
Due iniziative che siamo orgogliosi di supportare: Join the Stream e BNL in Action [clienti]
Un’altra iniziativa a cui offriamo sostegno da tempo è quella del nostro cliente BNL, che da più di 20 anni supporta Telethon nella ricerca per le malattie genetiche: attraverso la piattaforma BNL in Action, che integra anche i canali Facebook e Twitter dedicati all’iniziativa, ogni utente può inviare il proprio contributo alla ricerca. Attenzione, non stiamo parlando di una donazione diretta(che potete comunque inviare), ma della condivisione “social” di un pensiero: ad ogni buona azione, sarà la stessa BNL a donare un euro a Telethon. L’obiettivo è arrivare a 40.000 euro: dateci una mano anche voi, e se volete aiutarci su Twitter, non dimenticatevi di aggiungere l’hashtag #bnlinaction
Se conoscete altre iniziative simili a queste, segnalatecelo in un commento, e soprattutto non dimenticatevi che nel nostro piccolo tutti noi possiamo contribuire a cambiare le cose che non vanno, anche grazie ai social media!