Video e social media: live e micro interazioni
Poche ore fa è nato Airtime: un video social network fondato da Sean Parker e Shawn Fanning. Il nuovo canale ha alcune caratteristiche interessanti: consente di attivare una chat video velocemente con persone del proprio network o sconosciute, grazie a un abbinamento basato sugli interessi. Le differenze sostanziali rispetto a Chatroulette sono i punti di forza di Airtime:
- L’abbinamento degli interlocutori sulla base degli interessi;
- La privacy garantita a chi non vuole condividere i propri dettagli;
- L’utilizzo delle proprie identità reali;
Contemporaneamente, Google ha investito molto negli Hangouts: la soluzione che consente a più utenti di interagire via video attraverso i canali social (in particolare Google+). Il lancio di “Hangouts On Air”, con la possibilità di estendere lo streaming e la conversazione live relativa a un evento a un pubblico allargato, ha preparato il terreno per la crescita di adozione di questo strumento.
Live + Micro interazioni
Facebook, oltre ad abilitare l’implementazione di servizi come Airtime, mette a disposizione strumenti dedicati per l’interazione spesso utilizzati in abbinamento a dirette video (come il widget “Comments“).
Per le marche è molto importante considerare il trend emergente dell’integrazione tra video, micro interazioni e live: scegliendo le piattaforme più utilizzate dal proprio target e individuando le forme di distribuzione del contenuto più rilevanti per le persone di riferimento. Soprattutto nei casi in cui la marca sviluppi eventi e esperienze concrete, questi strumenti, se scelti in modo coerente all’interno di una strategia, consentono di estendere nel tempo e nello spazio l’impatto delle proprie attività.