Di chi ti fidi? Le persone credono ai media earned e owned. A quelli paid, se sono social.
Un’altra ricerca sulla percezione dell’advertising da parte delle persone, un altro segno di cambiamento. Dall’ultima analisi di Nielsen, pubblicata pochi giorni fa, è evidente come le persone percepiscano le comunicazioni di marca.
Ecco, in sintesi, quali sono i tipi di comunicazione di cui si fidano le persone:
- I media “earned” suscitano la fiducia più forte: il coinvolgimento di consumatori disinteressati è garanzia di imparzialità. Parliamo ad esempio di social network, blog, forum e piattaforme non proprietarie;
- I media “owned” sono degni di fiducia: sono “della marca”, ma lo sono esplicitamente, apertamente. Le persone si fidano del messaggio di questi canali sia perché i brand se ne assumono la responsabilità in modo diretto, sia perché – sempre più spesso – le marche coinvolgono le persone sui propri canali. In questo caso si intendono soprattutto piattaforme di conversazione, ad esempio blog di marca o luoghi di discussione facilitati dal brand;
- I media “paid” funzionano solo quando hanno una componente “social”. In altre parole, quando mantengono la caratteristica di acquisto di uno “spazio” o di “visibilità”, ma lo fanno includendo un elemento di conversazione. Parliamo ad esempio dei “social ads” di Facebook o dei “promoted tweets” di Twitter. Questi canali funzionano quando sono utilizzati sfruttandone le peculiarità social e non quando vengono intesi come “spazi banner” tradizionali, ma contestualizzati in un social network. Gli “ads” con una componente social non solo sono più affidabili per le persone, ma sono ricordati più facilmente;
Ogni nuova indagine, insomma, evidenzia come si rafforzi la tendenza a ritenere la conversazione come un elemento imprescindibile per quelle marche che vogliono stimolare la fiducia delle persone: ecco perché è importante studiare il modo in cui le persone interagiscono sui canali social per identificare la strategia di migliore per raggiungere gli obiettivi.