I nodi dei social network: "social object" e la conversazione
Due persone si incontrano e parlano. Oltre alle persone, al contesto e ai mezzi che le fanno incontrare, c’è un altro elemento, non esplicito, ma importantissimo: il “social object”. Il tema, l’oggetto di cui parlano.
È “social” perché è
- Condiviso
- Costruito in modo collaborativo
- Facile da richiamare in altre conversazioni con altri interlocutori
- Uno spunto per la conversazione
- Predisposto a modificarsi ed evolvere tramite la conversazione
- Può essere decontestualizzato dalla singola conversazione
- Viene influenzato dalle persone che ne parlano ma ne è indipendente
- Può essere formalizzato in supporti differenti (parola, scrittura, disegno, foto, video)
Hugh MacLeod è un artista (cartoonist e scrittore) tra i nostri preferiti in We Are Social. Oltre a essere noto per i suoi cartoon “disegnati sul retro dei biglietti da visita” è autore di alcune riflessioni molto interessanti sul concetto di “social object“. Secondo Hugh:
Il Social Object, in sostanza, è la ragione per cui due persone parlano tra loro, anziché con altri. Gli esseri umani sono animali sociali. Amiamo socializzare. Ma, in fondo, deve esserci una ragione per cui ciò accada. Quella ragione, quel “nodo” nella rete è ciò che chiamiamo “Social Object”.
Le opere di Hugh sono un ottimo esempio di social object. Hanno temi molto precisi e interessanti per tribù di persone (parla di marketing, comunicazione, socializzazione, evoluzione e molto altro che non si può incasellare), sono facilmente condivisibili, sia fisicamente (biglietti da visita, stampe), ma soprattutto attraverso i canali social (sono immagini immediatamente riconoscibili e efficaci).
L’aspetto creativo è fondamentale, non solo a livello espressivo, ma anche a livello tematico, concettuale. Update Facebook, “card” sui canali social, video su YouTube, foto su Instagram, Tweet sono solo alcuni esempi delle migliaia di diverse tipologie di social object che i canali social abilitano.
È proprio per questo motivo che i brand, come le persone, per relazionarsi con altre persone hanno bisogno di “social object”. Analisi delle persone, definizione di obiettivi e ideazione di una strategia sono passi importantissimi nella creazione di un rapporto, che portano alla creazione di un oggetto sociale da condividere tra le marche e la community. I brand che interpretano al meglio questa logica sono quelli che più facilmente riescono a diffondere i propri contenuti: le persone li percepiscono come propri perché sono allineati al loro modo di pensare e li condividono perché credono che la condivisione aggiunga valore alla propria community.
È importantissimo avere un approccio al community management editoriale e creativo (in We Are Social, ad esempio, abbiamo team di persone dedicate a ideare e creare “social objects”): questo permette la creazione di contenuti rilevanti per le persone e rappresentativi per la community.
Per concludere con un’altra citazione di Hugh (questa volta in lingua originale):
The hard currency of the Internet is “Social Objects”.
i.e. Social Objects for people to SHARE MEANINGFULLY with other people.
You’re either creating them or you’re not. And if you’re not, you will fail, end of story.