Prove tecniche di social shopping

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Acquistare è da sempre un’azione condivisa: prima dell’acquisto, quando si parla di un prodotto, di un brand o di una categoria, ma anche durante: lo “shopping” è di gruppo. Il percorso di condivisione non si ferma qui, anzi: commentare l’utilizzo del prodotto o del servizio, parlare della propria esperienza e – in alcuni casi – sentirsi parte di una tribù. Volete qualche esempio? Pensate a un brand che vi appassiona e cercatelo su Instagram, magari tramite Followgram.

Queste caratteristiche rendono lo shopping una delle attività più “social” che conosciamo.

I social media sono i canali più efficaci nella condivisione di esperienze collettive: non è una novità accostare il concetto di “commerce” alla parola “social”. I primi esperimenti in materia, però, hanno sofferto di un focus troppo forte sulla componente tecnologica e meno su quella umana. Acquistare da una “Tab” di Facebook non ha alcun valore se l’azione non è contestualizzata in una conversazione.

Se l’acquisto non interrompe la conversazione, ma anzi la completa, la rende concreta, allora aggiunge valore allo scambio tra persone. In questo contesto i brand hanno una grandissima opportunità di fare la differenza: essere facilitatori di una conversazione di cui l’acquisto è parte integrante.

In quest’ottica, pochi giorni fa, Google ha reso molto più social l’esperienza di shopping sui propri canali, integrando una nuova caratteristica nel motore di ricerca per gli acquisti, Google Shopping: Google Shortlists. Si tratta di uno strumento molto interessante che permette di condividere un’azione di acquisto: dalla fase di ricerca alla scelta, più persone possono collaborare, individuare prodotti e marche interessanti e commentare insieme. Si tratta di un esperimento di shopping condiviso, che potrà evolversi se assumerà personalità (a livello di comunicazione) e diventerà integrato con l’esperienza di tutti i giorni delle persone (la vicinanza al motore di ricerca Google è un buon primo passo), ma che lascia intuire ottime potenzialità.

Per integrarsi efficacemente nella vita delle persone, lo shopping facilitato dai social media si allineerà sempre di più con il tipo di esperienza che le marche desiderano costruire con le proprie community, con progetti personalizzati in base alle marche e al tipo di conversazione sviluppato. Soprattutto diventerà fortemente multicanale: l’awareness, la valutazione e la decisione d’acquisto passano per contesti anche molto diversi, ma sempre più spesso connessi tra loro.

Un infographic di Symphony Teleca racconta come i canali social siano legati al concetto di shopping:

L’aspetto “social” dell’acquisto esiste da sempre: attraverso i social media, per molte marche è possibile renderlo più semplice e rilevante per le proprie community.