Mercoledì Social #140

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marco.cassanmagnago

Rientrati dal ponte dell’Immacolata (come lo avete passato?) è il momento di tuffarsi tra le novità provenienti dal social web. Mettete da parte per qualche minuto quello che state facendo… si comincia!

 

Responsive Design, questo sconosciuto

Che i device mobili siano oggetti ormai immancabili nelle nostre vite, è assodato. E il dato numerico (entro la metà del 2013 smarphone e tablet saranno 1,5 miliardi, superando i computer – dati completi all’interno del AdRreaction 2012 Global Report, pubblicato da Millward Brown), sebbene sia gigantesco, non è nemmeno lil fattore più importante.

Perché? Perché se avete dimenticato a casa il vostro smartphone anche solo una volta, sapete che ci sente esattamente come lei.

 

Non parliamo di semplici oggetti, ma dei dispositivi più intimi di sempre. Sono sempre con noi. Ci permettono di raggiungere le persone, ovunque, a qualsiasi ora. Di lavorare, dappertutto. Soprattutto, hanno sempre una risposta.

L’opportunità, per chi si occupa di marketing, è quella di dialogare con le persone attraverso un touch point estremamente personale, in diversi ambiti. Dalla ricerca di informazioni, all’acquisto, attraverso un’interazione percorribile in due direzioni, dal brand alle persone e viceversa.

Here’s the thing. If you have a website, it’s already mobile, whether you know it or not. People are visiting your sites through mobile devices every day.” – Richard Hill, in questo post.

Visitare il sito web di un brand significa vivere un’esperienza di marca, che può essere ottimizzata per i diversi dispositivi che le persone decidono di utilizzare. Il Responsive Web Design soddisfa proprio a questa esigenza.

Non si tratta di ottimizzare semplicemente il layout rispetto alle dimensioni dello schermo, ma di migliorare l’intera user experience rendendo l’ambiente intuitivo e user friendly. Social plug-in, strumenti di ricerca, una diversa disposizione dei contenuti. Si tratta, quindi, di essere pronti ad accogliere le persone, a prescindere dal dispositivo che decidono di utilizzare per raggiungere il brand.

Questo è l’approccio con cui, insieme a BNL, abbiamo costruito www.factory.bnl.it: una piattaforma di conversazione dedicata allo scambio aperto di opinioni in merito ai temi della ricerca, dello sviluppo e delle nuove tecnologie.

 

 

Twitter introduce i filtri fotografici

Qualche giorno fa Instagram ha tagliato i ponti che lo univano a Twitter. Le foto realizzate con Instagram, infatti, possono ancora essere condivise sul social network, ma appaiono solamente con link e descrizione, senza anteprima.

Twitter, per contro, ha annunciato una nuova versione dell’app che introduce diversi filtri da applicare alle fotografie. Se l’obiettivo di Instagram, quindi, è quello di aumentare l’attenzione verso la propria versione web, spostando il traffico in quella direzione, Twitter cerca di integrarsi, offrendo agli utenti un nuovo stimolo a rimanere all’interno della piattaforma.

Nella pratica, questa nuova feature non è il massimo dell’innovazione, ma risponde ad un esigenza ormai radicata nel comportamento delle persone, aumentando ulteriormente le potenzialità del social network.

 

 

Instagram non sta a guardare

La risposta di Instagram all’innovazione introdotta da Twitter non si fa aspettare: una nuova versione dell’app rinnova il layout e introduce alcune nuove feature (anche in questo caso, non esattamente un salto nel futuro), tra cui il filtro “Willow“. Qui potete trovare tutte le novità.

Intanto, se volete continuare a vedere l’anteprima delle fotografie instagrammate su Twitter, ecco come fare. Micheal Schonfeld  ha sviluppato una Chrome extension che permette di visualizzare le preview sul social network: InstaTwit.

Ora rimane da chiedersi, chi avrà la meglio tra i due contendenti? Continuerete a usare Instagram, o “filtrerete” le vostre foto con Twitter?

Il detto “tra i due litiganti il terzo gode“, per altro, potrebbe non essere nemmeno così banale in questo caso. Anche Google, infatti, ha deciso di giocare la partita acquisendo Snapseed (come lo trovate?) e rendendolo gratuito, mentre prima costava 5 dollari. Neanche a dirlo, è stato integrato con Google+ per completare l’esperienza.

 

Meanwhile, Pinterest…

Morto un Papa se ne fa un altro (poi giuro che la smetto con i detti). Neanche il tempo di digerire la rottura tra Instagram e Twitter, che Pinterest si mette in mezzo. Da ora in avanti, infatti, potremo vedere gli shared pins in anteprima all’interno dei tweet, senza la necessità di passare da pinterest.com o dall’applicazione. Esattamente come accadeva con Instagram.

Rimane da capire quanto sia impattante questa novità, dato la condivisione dei propri pin, su Twitter, non è un comportamento così diffuso.



The mobile photo explosion

Tra le diverse possibilità fornite dai dispositivi mobili (per ricollegarci a quanto detto sopra), scattare fotografie è una delle più rilevanti. L’affermazione di Instagram (e delle diverse alternative) è la prova della crescete volontà delle persone di creare e condividere contenuti sempre più personalizzati.

Per concludere rimanendo in tema, non resta che ripercorre i diversi step dell’evoluzione della fotografia, attraverso quest’infografica.

 È tutto per questo appuntamento, alla prossima!