Mercoledì Social #145

News
andrea.savarino

Eccoci giunti al nostro immancabile appuntamento del mercoledì, vi siete finalmente ripresi dai festeggiamenti di fine anno? Considerato che la risposta sarà molto probabilmente “no”, inizieremo la nostra carrellata di notizie partendo proprio da un festeggiamento 100% social:

LinkedIn raggiunge i 200 milioni di utenti

Il famoso network dei lavoratori vanta ormai una media di 2 nuovi iscritti al secondo, ovvero ben 172.800 utenti ogni giorno! Pensate che dal 2011 ad oggi, LinkedIn è cresciuto di ben 13 milioni di utenti. Volete sapere quali sono i paesi più “LinkedIn” del mondo? US in testa con 74 milioni di utenti, seguiti da India e UK (11 milioni di utenti ciascuno). L’Italia non si contraddistingue per la sua presenza sul canale ma spicca ai primi posti per l’ampio utilizzo dell’APP Mobile, a conferma della forte ascesa della fruizione “on the go” del Web nel nostro paese.

Per tutti coloro che ancora non sono su LinkedIn, ricordatevi: ogni secondo che esitate a iscrivervi ci sono 2 persone che decidono di farlo!

Twitter si vuole “motorizzare”

Siamo ormai tutti consapevoli dell’enorme flusso di informazioni che transita su Twitter…i suoi sviluppatori si sono dunque chiesti: “Perché non farlo diventare un potente aggregatore di notizie?”. Poco tempo fa vi abbiamo parlato delle “Social Network Wars“, e questa sarà la battaglia di Twitter contro niente di meno che Google News! L’obiettivo di Twitter è infatti quello di ottimizzare la propria capacità di classificare le informazioni, avvalendosi del contributo di alcuni soggetti che saranno preposti a questa attività. Si andranno quindi a perfezionare ed integrare le analisi dei picchi di ricerca, che fino ad ora venivano fatte esclusivamente mediante sofisticati algoritmi.

La cosa più interessante è che questi sviluppi avranno un impatto notevole anche sugli ADS gestiti da Twitter: una migliore comprensione delle conversazioni generate sul canale consentirà infatti a Twitter di proporre contenuti “promozionali” nel luogo e nel momento più opportuno. Gli utenti saranno così più soddisfatti nel vedersi proporre ADS in linea con le ricerche effettuate, mentre i Brand potranno contare su un maggiore engagement delle proprie campagne pubblicitarie. Insomma, dove non arrivano le “macchine” arrivano le menti…e a quel punto anche un colosso come Google può tremare!

Facebook non è sempre il leader

Già che siamo in tema di “guerre”, proseguiamo in questa direzione allargando l’osservazione ai social network nel mondo. A partire dal 2008, con l’esplosione di Facebook, sono sorti numerosissimi social network ma soltanto pochi (molto pochi) sono poi riusciti a sopravvivere nel tempo: nel 2009 i principali social network erano 17, sono diventati 14 nel 2010, 11 nel 2011.

Ad oggi, i sopravvissuti si sfidano per cercare di conquistare i territori ancora scoperti e sebbene Facebook sia in vantaggio su tutti, la battaglia è ancora aperta. Nel paese più grande e in quello più popoloso del mondo, ovvero in Russia ed in Cina, ad esempio, Facebook non è il social network principale sebbene il colosso stia cercando di espandersi proprio in quelle aree. Cosa preferiscono dunque i Cinesi? QZone. E i Russi? Odnoklassniki e Vkontacte; quest’ultimo in particolare rappresenta la minaccia principale per Facebook, non tanto per l’aspetto grafico (piuttosto simile a quello del competitor) quanto piuttosto per la sua funzionalità in più lingue (tra cui anche l’italiano) e per la sua dimensione: è il più grande network europeo, con più di 100 milioni di iscritti. Chi vincerà dunque questa guerra digitale?

Tecnologiche sì…ma poco “social”

Una recente ricerca di EML Wildfire ha messo in luce il fatto che le principali aziende operanti nella tecnologia in UK (si spazia dal mondo dei software, ai media tradizionali, al Web…) non sanno ancora fare un buon uso dei social network. Strano a dirsi, trattandosi di aziende all’avanguardia, eppure è proprio così, vediamo più in dettaglio:

Volete sapere come se la cavano le aziende “tech” italiane (o la vostra azienda) sui social network? Se vi interessa avere le idee chiare e fare il punto della situazione, non avete che da chiedercelo.

Se hai troppi preferiti, non hai un preferito

A tutti coloro che sono soliti praticare il microblogging, sarà sicuramente capitato almeno una volta di segnare come “preferito” un Tweet, oppure di ricevere un “preferito” da parte di altri per un proprio Tweet. Una recente analisi di Business Insider ha messo in evidenza che negli ultimi 2 anni l’uso dei “preferiti” ha avuto una crescita esponenziale.

La ragione di questo va cercata nel cambiamento adottato da Twitter nel recente passato, ovvero quando le interazioni di ogni Account sono state racchiuse nella sezione “@” (“connetti”). Così facendo, il “favoriting” che fino ad allora era rimasto un’attività privata, è diventato più pubblico perché la sua consultazione è stata resa facile ed immediata. C’è chi dice che i “preferiti” di Twitter corrispondono ai “likes” di Facebook e che pertanto nel prossimo futuro non verranno più notificati solo i “preferiti” ai propri Tweet ma bensì anche quelli espressi dalle persone “followed” rispetto ai Tweet di altri. Non è possibile prevedere il futuro, ma possiamo sicuramente trarre degli insegnamenti da questo fenomeno:

  • I cambiamenti, anche minimi, nelle funzionalità e nella struttura di un social network possono indurre gli utenti a cambiare anche radicalmente il loro modo di utilizzare il canale stesso. Allo stesso modo può però succedere che un social network cambi in funzione delle esigenze degli utenti; per questo motivo è fondamentale effettuare un monitoraggio costante dell’evoluzione dei social network, che deve però essere analizzata in relazione all’evoluzione degli utenti che lo popolano.

Grazie a tutti per averci seguito fino a qui e arrivederci al prossimo post!