Mercoledì Social #152

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stefano.voltan

Ciao a tutti e buon mercoledì! Arriviamo al giro di boa di questa settimana con un mercoledì social nel quale andremo ad approfondire diversi aspetti molto legati al rapporto tra brand e utenti.

Persone e brand su Twitter
Grazie a una ricerca di Twitter, riportata in questo articolo da thewall.com congiuntamente ad un’interessante infographic, sono emersi diversi insight interessanti circa l’influenza di Twitter sulle persone che seguono le marche.

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Alcuni degli insight principali che emergono dalla ricerca indicano come tra gli utenti Twitter raggiunti da messaggi dei brand su questo canale sia più alta la propensione alla ricerca di ulteriori informazioni tramite siti web del brand, ricerca online e opinioni degli altri utenti. Se in aggiunta a questi dati consideriamo anche gli insight dell’infographic e i trend di crescita di Twitter (soprattutto per il nostro Paese), è chiaro che i brand debbano sempre più orientarsi al mondo mobile per essere pronti a rispondere alle esigenze del proprio pubblico.

Instagram vs. Twitter: quali conseguenze ha portato?
Mentre le discussioni tra utenti sono ancora molto attive circa la mossa di Instagram di eliminare il supporto per le card Twitter che permetteva di visualizzare le foto direttamente nello stream di Twitter, una ricerca di Simply Measured è andata alla ricerca delle ragioni dietro a questa mossa. La prima e più evidente è la diretta concorrenza emersa tra i due social network da quando Instagram è diventato di proprietà di Facebook, ma l’infographic realizzata da Column Five visualizza in maniera efficace anche altri effetti.

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La mossa di Instagram è stata strategica nell’agire sull’esperienza di fruizione e di conseguenza sull’engagement dei contenuti, spostandone una percentuale rilevante verso Facebook e Instagram. Cosa significa per un brand che sta utilizzando Instagram e Twitter? Primo: è importante riuscire a valutare l’impatto di questo cambiamento sulla strategia di comunicazione e sull’efficacia dei contenuti creati; secondo: identificare nuove modalità di pianificazione e realizzazione dei contenuti che risultino efficaci nel rispondere alle aspettative dei follower e, come sempre, coinvolgenti e rilevanti.

Le policy di Facebook sull’uso di testi e immagini in adv
Nel suo processo di continua ricerca e definizione della migliore esperienza utente sul social network, Facebook ha rilasciato alcune policy fondamentali per i brand. Si tratta di indicazioni sull’utilizzo del testo congiuntamente alle immagini che verranno promosse tramite social ads, fissato dalle nuove policy nel 20% della superficie dell’inserzione o contenuto sponsorizzato. Limitante? Secondo noi non è la definizione più corretta e completa.
Un contenuto visivo (grafico e fotografico) deve essere pensato per facilitare la comprensione del messaggio, non per aumentare lo spazio a disposizione per raccontare l’iniziativa di un brand. In un contesto dove un contenuto è considerato efficace quanto più la sua diffusione è maggiore, creare contenuti visivi è la ricetta migliore per massimizzare l’engagement del contenuto e di conseguenza ottimizzare le performance delle vostre campagne di social ads.

Parlando di adv: una guida per i brand su Pinterest
Pinterest è stato da subito un canale di grande interesse per i brand dimostrandosi sensibile a questo interesse con novità sempre più rivolte ai profili business.
L’infographic che potete leggere su socialtimes può aiutare un brand che vuole affacciarsi su questo canale a capire meglio quali aspetti strategici e contenutistici tenere in considerazione prima di aprire un nuovo account.

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Le strategie dei brand su Pinterest devono riuscire a trasmettere un valore aggiunto attraverso le immagini in grado di veicolare engagement e, sempre più spesso, un ritorno anche dal punto di vista delle vendite. Molti brand ci stanno già riuscendo, quali sono quelli che preferite?

Amplificare il reach di un video: quale canale funziona meglio?
La risposta, secondo questo studio di SocialBakers, non lascia spazio a giri di parole: l’upload diretto su Facebook.
I video sono contenuti complessi e quindi più costosi da realizzare, ma offrono grandi opportunità se in grado di comunicare messaggi innovativi, divertenti, rivoluzionari. La testimonianza sono i meme che si susseguono di continuo generando trend di diffusione difficilmente ripetibili da contenuti istituzionali.

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Il grafico mette in evidenza come un video caricato direttamente su una Facebook page sia in grado di raggiungere mediamente il 3,4% di pubblico in più rispetto ad un link di Youtube. Questa differenza può diventare rilevante laddove una marca non abbia un legame forte con l’utilizzo di video e stia ancora definendo quali canali siano funzionali alla propria presenza sul social web.
Ad esempio, nel lancio di una nuova attività tattica, la strategia migliore potrebbe rivelarsi quella di puntare su Facebook come unico canale di promozione del contenuto video massimizzando il reach dei video. Non è naturalmente l’unica variabile che incide sulla scelta finale, ma uno spunto: secondo voi quali sono altri vantaggi e svantaggi che devono pesare sulla scelta di Facebook o Youtube?

Siamo sicuri che durante la prossima settimana ci saranno tante notizie in arrivo dalla SXSW di Austin: ci ritroviamo qui per parlarne insieme!