Scoprire contenuti e conversazioni in movimento

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Le conversazioni sui social media sono un elemento importantissimo nelle nostre attività di tutti i giorni, basti pensare che gli italiani che utilizzano i social network, vi passano in media 1,9 ore al giorno (fonte: GlobalWebIndex – 10.12 / 03.13). Questa fortissima integrazione con ciò che facciamo abitualmente è resa possibile dalla mobilità che le piattaforme social consentono e incoraggiano: in Italia, il 67% degli utenti accede ai social network da mobile (fonte: GlobalWebIndex  – 10.12 / 03.13).

Le strategie dei social network si muovono di conseguenza, sviluppando un approccio “mobile first”: secondo cui le esperienze devono essere pensate prima per un utilizzo in mobilità e poi adattate al desktop, al contrario di quanto storicamente avveniva nella definizione di user experience. Per dare un’idea di questa ossessione all’approccio mobile: Josh Williams, ex CEO di Gowalla e ora product manager in Facebook, racconta che l’accesso alla versione website desktop del social network è stata disattivata a lui e al suo team per costringerli a focalizzarsi sull’esperienza in mobilità.

L’interazione sempre più frequente e l’utilizzo sempre più mobile generano una moltitudine di input con cui veniamo a contatto ogni giorno.Diventa così sempre più difficile e importante classificare e filtrare le conversazioni che per noi sono più interessanti, evitando di essere distratti dal “rumore” di tutte le informazioni a cui abbiamo accesso ma che non sono rilevanti. Questo è ancora più evidente in mobilità, quando le parentesi che possiamo dedicare allo smartphone, al tablet e ai social media sono anche molto frequenti, ma di durata più breve rispetto a quando ci troviamo alla scrivania.

Per venire incontro a questa esigenza sono nate diverse soluzioni che aiutano a “scoprire” conversazioni e contenuti interessanti. Il principio alla base di queste applicazioni è, sulla carta, molto semplice: analizzare le conversazioni che si svolgono nel “social graph” dell’utente per proporre gli elementi più rilevanti, che hanno generato più attenzione e che – sulla base dei comportamenti passati dell’utente – potrebbero essere più importanti.

Applicazioni come Zite si basano su questo principio: selezionano i post potenzialmente più rilevanti analizzando il social graph dell’utente.

zite-facebook

Facebook, forte del proprio approccio “mobile first”, nella sua rivisitazione dell’app mobile (ma anche nella versione desktop) propone il news feed: strumento che permette di “scoprire” contenuto che viene selezionato dal social network sulla base del profilo dell’utente e di ciò che avviene nel suo social graph. Recentemente il news feed è diventato “multiplo”: l’utente potrà scegliere quale tipologia di scoperta è interessante per lui in un momento specifico e visualizzare solo quella selezione. Ad esempio “solo conversazioni da amici”.

Anche Twitter partecipa a questo trend, in modo molto interessante: ha introdotto la funzione “Discovery” che permette, all’interno del social network di capire cosa è più rilevante per le proprie community. Pochi giorni fa, Twitter ha anche lanciato #music: uno strumento desktop e mobile per scoprire la musica più interessante sulla base del proprio social graph (l’applicazione mobile per ora è disponibile per il download da alcuni app store non italiani, tra cui quello statunitense). Attraverso l’analisi di ciò che i propri amici (followed / followers) segnalano, twitter propone varie classifiche aggiornate in tempo reale: gli artisti “top”, quelli “emergenti”, quelli “suggeriti” in modo specifico all’utente e quelli ascoltati in questo momento dalle persone connesse con l’utente.

interest graph - sviluppare connessioni basate sugli interessi e le passioni

Per i brand che vogliono rimanere rilevanti e partecipare alle conversazioni delle persone aggiungendo valore anche in mobilità è importante seguire alcuni spunti: