Il microtargeting e i nuovi tag di Instagram

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Poche ore fa, Instagram ha proposto un aggiornamento della propria applicazione con la nuova funzione di “tagging” all’interno delle foto. È simile al meccanismo di Facebook per segnalare quali amici sono presenti in un’immagine: permette di selezionare un volto e indicare a quale utente Instagram corrisponde.

La mossa di Instagram rappresenta più che una semplice aggiunta di funzionalità: è tra le soluzioni più efficaci per diffondere un contenuto, perché:

In questo contesto, non va dimenticata la fortissima integrazione di Instagram con Facebook, che permette di ampliare ancora di più il reach, coinvolgendo anche le persone che non accedono direttamente al social network basato su immagini, ma che sono presenti sul social network più grande del mondo.

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Per i brand
La novità è molto interessante anche per le marche: la funzionalità “Photos of you” permette alle persone di scoprire tutte le foto in cui un brand è stato taggato. Le persone infatti potranno aggiungere tag anche relativi alle marche: dalle sneaker indossate, al ristorante preferito, alla caramella che stanno gustando. Si tratta in pratica di un modo di raccontare un brand attraverso gli scatti delle persone.

Per questo motivo, è fondamentale che le marche mantengano monitorate le “mention” e i “tag” su tutti i canali social, incluso Instagram. Ora su questo social network, le foto che riguardano una marca non saranno più visibili solamente tramite ricerca, ma verranno anche aggregate nel profilo della marca stessa, dando evidenza di come i brand vengono percepiti dalle proprie community.

L’ascolto è il primo passo, ma questa nuova funzionalità permette anche di stimolare la partecipazione della community, attraverso inviti a raccontare il brand, taggandolo all’interno delle immagini.

Microtargeting
Questa scelta da parte di Instagram è importante al di là del puro aspetto tecnologico e funzionale: permette di costruire community di persone con connessioni e interessi in comune (il “tagging” va a indicare un brand o una persona con cui abbiamo un livello di vicinanza). Anche per questo motivo è sempre più importante favorire lo sviluppo di community con un alto livello di affinità, piuttosto che cercare di “piacere a tutti” in modo indistinto.

Microtargeting

Avere una community ampia funziona bene quando è possibile parlare con le persone che ne fanno parte in modo diretto e personale, attraverso un “microtargeting” focalizzato sugli interessi di chi partecipa. Questo permette di avere un livello di engagement più alto e una diffusione più efficace delle conversazioni. Non solo: fa si che la community sia molto più coinvolta e che il contributo delle persone (ad esempio attraverso il tagging delle foto della marca) sia positivo e in linea con la conversazione che si sta sviluppando.

Una nota importante riguardo il nuovo canale: in questo momento i controlli della privacy relativi al tagging per Instagram hanno un grandissimo margine di miglioramento e saranno oggetto di dibattito tra i primi sperimentatori: come prevenire tagging non desiderati e come gestire la propria immagine sul social network? Come insegna Facebook, sarà importante per Instagram investire per migliorare questa caratteristica nei prossimi giorni.