Mercoledì Social #163

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claudio.mattiello

Ciao Socials! Vi eravamo mancati vero? Eccoci qui con il nostro appuntamento settimanale del mercoledì in cui si parla di restyling e nuove funzionalità sviluppate da diversi social network e non.

Google+ si rinnova con le immagini

Iniziamo con il grande “tuttologo” del web, ovvero Google.
A Mountain View il lavoro per vincere la sfida sui social network non ha mai fine e così, nel giro di una settimana, Google presenta delle novità sia desktop sia mobile per il suo Google Plus.

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Punto fermo di questo restyling è l’importanza data alle immagini (come avevamo già visto in precedenza sul nostro blog) riprendendo, in sostanza, quanto fatto da Facebook e da Pinterest.
Partiamo dal layout della pagina che nella versione desktop non sarà più basato su una sola colonna ma su tre colonne enfatizzando le immagini che troveranno visibilità nella colonna centrale.

Su G+, ora, i post saranno visualizzati nel flusso delle news come delle vere e proprie card facilitandone così la lettura, la condivisione e l’apprezzamento con un bel +1.
Un’interessante novità, lato comunicazione, riguarda l’introduzione di una sorta hashtag in stile Twitter, abbinato alle immagini, che consente una miglior fruizione dei contenuti di interesse grazie ad una categorizzazione efficace. Cliccando sull’hashtag, infatti, l’utente viene reindirizzato ad una search web in grado di mostrare tutti i contenuti a cui è stato associato lo stesso hashtag.
Ma la possibilità di feed non si limita a questo, Google infatti introduce anche un highlight per i migliori contenuti visivi che verranno postati con l’intento di mostrare per primi i contenuti che dovrebbero essere di maggior interesse per l’utente finale.

Le novità, però, non finiscono qui! L’importanza data alle immagini vale anche per le foto personali dei singoli utenti.
Grazie alle funzione Auto Enhance Google potrà agire automaticamente sulla qualità degli scatti postati migliorandone contrasto, brillantezza, saturazione e, inoltre, immagini simili potranno diventare una gif animata.

Insomma, Google per guadagnare visibilità nell’ampio panorama dei social network prende spunto dai competitor e punta deciso sulla comunicazione visiva sempre più mirata sul singolo utente. Un tipo di comunicazione molto efficace perchè in linea con lo spirito dei social network, ovvero catturare l’attenzione nel tempo di un semplice scroll.

Flickr cambia immagine

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Parlando di immagini non si può trascurare Flickr.
In questo caso le immagini sono sempre state il core del servizio grazie alle otto milioni di foto caricate dal 2005 a oggi.
La logica più evidente nel rinnovamento del servizio è l’abbattimento dei limiti attuato tenendo conto di due parametri.

Il primo è l’ampliamento delle spazio messo a disposizione per l’upload che passa a un terabyte senza più distinzione tra account pro e account free.
Il secondo riguarda la qualità delle immagini stesse. Non vi saranno più limiti di pixel per caricare una foto, professionisti del settore o semplici amatori potranno caricare immagini in alta definizione senza più preoccuparsi dei limiti di storage della piattaforma grazie all’innalzamento gratuito a un terabyte.

Non solo foto, anche per i video vi è un innalzamento dei limiti. Ora sarà possibile caricare tutti i video che si ritiene necessario tenendo conto che il limite per filmati in HD è stato fissato a tre minuti.

Bene, ma qui si sta parlando solo di tecnicismi! Dove sono le novità social che ci interessano?
Detto fatto, con la nuova versione Flickr ha introdotto un nuovo feed delle attività che sarà in grado di mostrare in homepage, grazie ad una barra laterale, gli ultimi upload dei contatti personali nonché le attività che gli amici fanno sulle foto personali dell’utente.
Il tutto viene concentrato in una nuova veste grafica dell’homepage che pone al centro, e ancora più grandi, le immagini.

Anche in questo caso, quindi, appare evidente come anche Flickr si stia evolvendo verso una modalità di interazione che privilegi sempre di più le immagini e soprattutto la proposizione di contenuti che siano rilevanti per gli utenti.
Cambia anche la pagina personale dei singoli richiamando le principali caratteristiche che contraddistinguono gli spazi dei singoli sui social network. Ora è possibile caricare un’immagine di copertina e una foto profilo ad alta risoluzione.
Aspetto social presente anche grazie alle applicazioni mobile rivisitate secondo la nuova grafica con l’intento sia di dare maggior spazio a uno dei principali canali di upload delle foto, sia cercando di facilitare e agevolare la natura stessa del mezzo ovvero la condivisione delle foto.

Basta con la solita TV!

Parlare di social non significa solamente trattare di Facebook, Google Plus e Twitter, solo per citarne alcuni.
Lo sviluppo del mobile ha aperto infinite possibilità di marketing e comunicazione grazie soprattutto alle applicazioni che consentono a ciascun brand di sviluppare contenuti speciali in modo da poter differenziare sempre più l’offerta rispetto ai competitor oltre a creare e implementare la propria brand identity o possibilità di engagement dei prospect.

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Tali applicazioni consentono anche di cambiare radicalmente il modo di fruizione dei media in primis della televisione, regina incontrastata del panorama media tradizionale, sfruttando la logica della personalizzazione ed elaborazione dei contenuti messa a disposizione dal web e dai social network.

Non solo Social Tv quindi!
Un esempio interessante di utilizzo di applicazioni mobile rapportate alla cara e vecchia televisione ci viene fornito da Sky.
Lo spunto per questo articolo ci viene offerto dall’ultima novità nata in casa BSkyB (British Sky Broadcasting).
Ma andiamo con ordine.
La costola inglese del noto gruppo multimediale cerca di attrarre nuovi clienti grazie a Sky Sports TV, applicazione per iPhone che consente ai non abbonati Sky di vedere lo sport sul proprio smartphone in modo gratuito per un mese.
Per i già clienti troviamo l’ormai nota Sky Go che consente un accesso cross-platform ai servizi previsti dal singolo abbonamento.

Ok, ma come fare per chi vuole un consumo personalizzato? Ecco Now TV che consente di visualizzare, pagando, solo i contenuti che interessano all’utente.
Bene, in questo modo abbiamo visto come l’offerta possa arricchirsi e differenziarsi per andare incontro alle esigenze dei singoli.
Si ma…la personalizzazione da social network dove la trovo!?
Per rispondere a questa domanda troviamo Sky Sports for iPad.
Grazie a questa applicazione lo spettatore può guardare una partita di calcio visualizzando guide e moduli, profilo dei giocatori, statistiche del match in tempo reale, dividere lo schermo come meglio crede seguendo le sue esigenze.
Ultima novità interessante che verrà introdotta con la prossima finale di Champions League sarà la possibilità di personalizzare la visualizzazione della partita scegliendo l’inquadratura che più ci piace tra venti disponibili fornendo, inoltre, la possibilità di rivedere contrasti, goal, azioni salienti a nostro piacimento.

Grazie alle applicazioni, quindi, la marca non solo riesce a coprire al meglio la domanda dei clienti o potenziali tali ma consente anche agli stessi di salire in cabina di regia personalizzando, a piacimento, il modo di fruizione della “non più così immobile” televisione.

Lunga vita a Facebook

Facebook è spesso protagonista dei nostri post nei quali vi spieghiamo quanto sia diventato uno dei social network più usati, ma avete davvero idea di quanti utenti riesca davvero a raggiungere? A darci una stima delle percentuali ci aiuta uno studio condotto da Pew Internet & American Life Project che, insieme a Harvard’s Berkman Center, ha condotto un’indagine su di un campione di teeneger negli USA.
Secondo questo studio, infatti, ben il 95% dei teenager americani utilizza internet e l’81% di questi usa Facebook come sito di social networking preferito.

Attenzione! Questo non significa che Facebook sia l’unico social network su cui puntare gli occhi, soprattutto per quei brand che voglio comunicare con efficacia agli utenti. Infatti Twitter e Instagram stanno conquistando sempre più terreno aumentando considerevolmente la loro schiera di fedelissimi, soprattutto a partire dallo scorso anno. Sempre secondo lo studio di Pew, se nel 2011 erano il 12% gli adolescenti che usavano Twitter, nel 2012 sono il 26%. Ancora più sensibili i dati relativi a Instagram che nel 2011 non poteva essere classificato mentre nel 2012 raggiunge l’11% del totale del campione utilizzato.

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Facebook dalla sua ha però il vantaggio di proporre frequenti e interessanti novità di cui noi vi parliamo frequentemente per tenervi sempre aggiornati come in questo post ed in questo solo per fare degli esempi.
Ma torniamo allo studio condotto da Pew. Un altro dato interessante emerso dalla ricerca è il cambiamento dell’atteggiamento degli adolescenti nei confronti dei social network. Questi, intatti, tendono a condividere molte più informazioni di quanto non fossero disposti a fare nel 2006 anche se sono sempre pochi quelli che hanno contenuti totalmente pubblici caricati sui propri profili.

Arrivano le pins “arricchite”

Pinterest ha appena sfornato una novità di grande interesse per i brand e per le loro strategie di marketing sul canale, sono nate infatti le “rich pins”, ovvero delle pins alle quali i brand possono allegare numerose informazioni. Cerchiamo di capire meglio di cosa si tratta e che cosa implica questa novità. Al momento ci sono tre possibili ambiti in cui i brand possono usare le rich pins: prodotti, ricette e film.

Nel primo caso i brand (ad esempio) di abbigliamento potranno pubblicare la foto di una t-shirt e specificarne il prezzo o la disponibilità per l’acquisto. Nel caso delle ricette, tutte le marche che operano nel food potranno rendere più appealing le proprie pins integrandole con ricette, suggerimenti e (ovviamente) rimandi al proprio sito.

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Per i movies, infine, sarà possibile specificare informazioni sui cast, nonché inserire recensioni e giudizi.

Che implicazioni ha tutto questo per i brand? Le “rich pins” consentiranno un maggiore livello di engagement e di interattività da parte degli utenti sulle immagini postate; gli utenti infatti non saranno più semplici fruitori e “divulgatori” di pins, bensì saranno parte di un sistema che spazia da Pinterest agli altri social network e ai branded sites e che mette al centro l’esperienza e le necessità dell’utente stesso.

E’ chiaro quindi come questo tipo di approccio possa impattare positivamente sull’acquisto finale dei prodotti e in questo senso si possono già fare delle ipotesi sui prossimi sviluppi delle rich pins, ad esempio la possibilità di acquistare i biglietti per il cinema semplicemente facendo click sulla pin.

Per oggi abbiamo finito, ci rivediamo al prossimo post!