Condividere gli interessi, grazie agli #hashtag di Facebook
Ne abbiamo parlato qualche mese fa: Facebook sembrava vicino a proporre l’utilizzo degli hashtag agli utenti. Tipici di Twitter, ma adottati da numerosi canali social come Tumblr o Instagram, gli hashtag permettono di identificare un tema “etichettandolo” con l’ormai onnipresente simbolo “#”.
Poche ore fa è accaduto: il social network più grande del mondo ha annunciato l’introduzione graduale degli hashtag, che permettono di cercare un tema specifico (ad esempio #NBAFinals), di seguire gli hashtag che provengono da servizi esterni (come Instagram) e interagire direttamente nel luogo dove vengono aggregati gli hashtag.
Perché questo piccolo cambiamento è in realtà molto importante? Le connessioni (tra amici o tra persone e brand) su Facebook sono sempre state caratterizzate da un rapporto diretto. La persona interessata a una marca o legata con un’altra persona poteva attivare una connessione diretta su Facebook, ma difficilmente questa connessione poteva avvenire grazie agli interessi condivisi tra le parti.
Ora, gli hashtag permettono a persone che non hanno necessariamente un legame diretto e ai brand non connessi direttamente con le persone, di attivare una conversazione riguardo un tema, proprio come avviene su Twitter.
Sarà possibile quindi partecipare a temi comuni, per esempio a eventi condivisi, con persone e marche che possono aggiungere valore alla conversazione anche se non sono connessioni dirette. Questa nuova caratteristica permetterà anche di scoprire persone normalmente fuori dal proprio network.
La nuova caratteristica sarà molto importante per le iniziative di SocialTV, su cui Twitter si è concentrato con successo: le persone e i brand potranno commentare, interagire, scoprire community interessanti e interessate ai contenuti televisivi. Questa logica apre anche la strada ad azioni di second screen mediate da Facebook, in cui il social network può diventare un punto di riferimento utile a chi vuole integrare la fruizione sul primo schermo, televisivo, con il secondo schermo, mobile, sempre più dedicato alla conversazione.
Da un punto di vista di business, è molto probabile che Facebook proporrà modalità per promuovere gli hashtag, come avviene per Twitter. Questa scelta darà la possibilità a Facebook di competere per i budget destinati ad azioni di real-time marketing.
Sarà interessante vedere come la conversazione si diffonderà, tra piccoli gruppi focalizzati sulle conoscenze e gruppi molto più grande e pubblici, focalizzati sugli interessi. I brand che riusciranno a costruire valore rispetto ai temi delle proprie community saranno quelli che più facilmente raggiungeranno e coinvolgeranno le persone interessate. Come vediamo nella nostra esperienza quotidiana con marche e community, è sempre più importante essere pronti a produrre contenuto social rilevante, che possa alimentare una conversazione. Questo cambiamento rende la necessità di social content rilevante e affine alle community ancora più prioritaria.