Cosa, dove, con chi? I social media ci aiutano a scegliere
Un tempo esistevano luoghi digitali dedicati alle raccomandazioni. Praticamente gli unici spazi in cui era possibile leggere un suggerimento, un’opinione o una recensione su un tema specifico. Viaggi, musica, elettronica di consumo… tutti i temi potevano diventare oggetto di commento o recensione in queste piattaforme dedicate. Questi luoghi esistono ancora, ma non rappresentano più gli unici possibili centri per condividere opinioni.
La rivoluzione, o – come più spesso accade in ambito social – l’evoluzione, ha abbattuto i confini delle piattaforme per raccomandazioni, rendendole accessibili proprio nei momenti più importanti per chi deve compiere una decisione. Le azioni che compiamo ogni giorno, i commenti che scriviamo, i “mi piace” che esprimiamo, le nostre condivisioni costituiscono un patrimonio di dati incredibile, che può essere utilissimo nel momento di una scelta.
Conoscere i ristoranti più frequentati degli amici che hanno i nostri gusti, sapere se un hotel nelle vicinanze è alle nostre aspettative o semplicemente decidere quale album ascoltare: sono moltissimi i casi che ogni giorno possono trarre beneficio dai social media.
Molti social network stanno lavorando per rendere “liquido” il concetto di suggerimento: invece che andare su un canale dedicato, avere la raccomandazione a disposizione nel momento e nel luogo in cui serve può fare la differenza. Nascono così soluzioni come Twitter Music, che permette di individuare la musica più interessante studiando i comportamenti dell’utente e degli amici. Ma anche la “Discover Tab” di Spotify, che permette di individuare le canzoni che potrebbero piacere di più basandosi su dati della community Spotify e ispirandosi a ciò che la persona ha ascoltato, esprimendo una preferenza.
Foursquare, che da sempre pone l’attenzione sulla “scoperta” di esperienze rilevanti in luoghi fisici vicini alle persone ha recentemente introdotto delle call-to-action dedicate a chi compie azioni specifiche. Queste possono essere anche suggerimenti, offerte e spunti per attivare una conversazione da parte di brand rilevanti per l’esperienza che la persona sta vivendo.
Nella logica di portare le raccomandazioni ovunque in maniera trasversale, è nata anche una nuova piattaforma: Swipp. È ancora poco diffusa, ma è interessante la logica alla base della sua ideazione: permette, in qualsiasi momento e luogo, di commentare qualsiasi esperienza esprimendo un “voto” in modo molto immediato.
Difficile prevedere se questa piattaforma avrà successo, ma è interessante notare come emergano modelli di interazione basati unicamente sulla condivisione immediata di un’opinione, per compiere delle scelte più consapevoli, grazie alle community delle persone.
Insomma, nel panorama delle raccomandazioni in continua evoluzione è sempre più importante l’elemento umano: nella generazione e nella fruizione della raccomandazione. In questo senso avranno successo quelle marche che daranno gli strumenti più efficaci alle persone per commentare le esperienze avute con il brand: non solo strumenti tecnologici, ma anche stimoli a livello di comunicazione, per comunicare la propria passione, soddisfazione o semplicemente il proprio commento relativo a un’esperienza.