Scoperta e condivisione definiscono il successo di un social network
“Discover & share”: non sono state scelte per caso le parole nel post con cui Vine ha da poco lanciato le ultime novità. La partita tra social network per l’attenzione delle persone si gioca proprio su questi due fronti: da un lato le soluzioni per scoprire contenuto, persone, conversazioni. Dall’altro, la possibilità di condividere le conversazioni con le persone più rilevanti rispetto al tema trattato, al contesto o semplicemente a chi scrive.
Vine ha introdotto il “revine“: una sorta di retweet per condividere i contenuti. Un’altra funzionalità serve a scoprire contenuto interessante, categorizzato dal social network. Simile per alcune caratteristiche a ciò che avviene per la funzione “discover” di Twitter.
“Scoprire” e “condividere”, per la loro importanza strategica, sono da sempre le parole chiave nella rivalità tra Facebook (con il relativo Instagram) e Twitter (con il relativo Vine).
Per limitare la condivisione fuori dal proprio canale proprietario, Facebook ha tolto la possibilità di visualizzare le preview delle immagini Instagram in forma di card all’interno di Twitter. È stato questo l’inizio delle “social network wars” tra i due social network. Uno scontro che ha avuto il suo passaggio più recente nell’introduzione del video anche da parte di Instagram e in quest’ultima recentissima replica. Per il momento, come vi abbiamo raccontato sabato scorso, Instagram sembra prevalere, anche per la base utenti 100 volte maggiore rispetto a Vine.
Scoperta e condivisione, però, non sono rilevanti solo nella sfida tra Facebook e Twitter. Sono due strumenti importantissimi per ogni iniziativa di conversazione sviluppata dalle marche sui social media.
Nel definire l’esperienza delle persone con cui i brand vogliono attivare una relazione, è fondamentale partire da una considerazione: come verrà scoperto il contenuto che si propone alla community? Quali sono i punti di contatto diretti con la conversazione?
Questo permette di definire un primo approccio alla strategia di canale. È solo con il passaggio successivo, relativo alla condivisione, che si può definire un vero e proprio ecosistema di canali che permettono alle conversazioni di svilupparsi e di diffondersi. Come viene amplificata la conversazione attraverso la diffusione del contenuto da parte delle persone?
Attraverso queste due domande, è possibile iniziare a definire una strategia di canale, che interseca luoghi propri della marca con luoghi “earned” e canali “paid”. Solo questo tipo di approccio, focalizzato su scoperta e condivisione, permette di immaginare un ecosistema e non un insieme di canali digitali diversi e separati tra loro, che permette di essere presenti in tutti i luoghi digitali e social più rilevanti per le persone.