Mercoledì Social #176

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riccardo.caputo

Hello everybody!

Benvenuti nel nostro consueto appuntamento di metà settimana con le ultime news sull’esuberante mondo dei social media. Che siate già tornati operativi in ufficio o ancora stesi in spiaggia con uno Spritz e gli occhiali a specchio prestate attenzione, perché abbiamo selezionato il meglio della settimana sui social. Partiamo subito con..

Promoted tweets (for sale)

I promoted tweets incrementano le vendite, non solo per i brand che vendono i loro prodotti direttamente online ma anche per la grande distribuzione ed i beni di consumo. Questo il risultato di un’attenta analisi di Datalogix che,  confrontando un campione di brand in USA attivi con campagne su Twitter, è riuscita a definire un trend ormai sempre più consolidato:

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L’impatto di una campagna su Twitter può essere misurata non solo in termini di engagement e reach, ma anche attraverso l’effettivo contributo sulle vendite: un boost importante che ci fornisce un’ulteriore conferma dell’importanza della piattaforma di San Francisco a livello adv e posizionamento del brand. Quali sono le campagne su Twitter che avete apprezzato di più nel 2013? Fateci sapere la vostra opinione nei commenti al post.

Asking for Likes

Chiedere agli utenti apertamente di mettere “mi piace” ai post pubblicati è sconsigliato: oltre a non essere elegante, è sintomo di un contenuto troppo poco creativo per generare engagement in modo naturale. Fin qua niente di nuovo sotto il sole, ma proviamo ad approfondire l’ultimo studio di EdgeRank Checker: dati alla mano, Facebook non sembra penalizzare questa pratica, anche conosciuta come “Asking for likes“.

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Confrontando i post normali con quelli  con una call to action legata al “mettere Like”, vediamo un incremento dell’engagement medio ed una portata più ampia. Più persone interagiscono con i post che presentano la CTA e di conseguenza il contenuto verrà visto da un numero maggiore di utenti. Per valutare eventuali penalizzazioni dell’algoritmo di Facebook “alla fonte” è stato analizzato anche il reach organico, non trovando però un riscontro numerico che confermi questa teoria.

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Cosa ne pensate di questa pratica? La utilizzereste per promuovere il vostro brand? Partecipate alla discussione nei commenti al post 😉

Engaging & Responding Brand 

Generare engagement e rispondere alle interazioni degli utenti sui social sono due lati della stessa medaglia: attraverso i social media è possibile infatti stimolare la conversazione attorno al brand e costruire day by day una relazione con le persone, in maniera diretta. Per questo il livello di engagement delle community ed il response time rappresentano due parametri importanti con cui è possibile valutare l’efficacia dell’attività di un brand sui social. L’analisi di Statista, ripresa da Mashable, ci permette di esaminare i brand che a livello mondiale ad oggi hanno registrato il numero più alto di talking about.

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Interessante notare che i brand in questione provengano da settori molto diversi tra loro e che non basta essere un love brand per ottenere la massima performance, è necessario strutturare l’attività e pensare a campagne che vedano i social media come un punto di incontro con le persone. Oltre all’engagement, è sempre più fondamentale per i brand presidiare Twitter e utilizzare il profilo come canale dedicato (anche) al customer care. In  questo caso sono sempre di più i brand che hanno deciso di sfruttare questo canale in modo tattico, garantendo un servizio veloce e preparato a completa disposizione degli utenti: ma quali sono nel dettaglio i brand più reattivi su Twitter? Scopriamolo insieme grazie alla nuova classifica di SocialBakers:

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In questo caso il settore TELCO e Finance  risultano essere i primi della classe, registrando le performance migliori: è fondamentale infatti per questa industria rispondere velocemente ai clienti, dato che fidelizzazione e brand reputation rappresentano due elementi particolarmente importanti nel processo d’acquisto.

Instagram video per i brand

Ormai la celebre feature video di Instagram è entrata nel cuore di milioni di utenti in tutto il mondo che, specialmente durante il periodo estivo, si sono dati molto da fare dietro la videocamera del proprio smartphone. Ma quali sono i brand che hanno sfruttato meglio questa nuova opportunità di content creation? Ecco alcune best practices internazionali che in questi mesi hanno fatto intravedere le grandi potenzialità del canale.

Ford per il lancio della nuova Fiesta:

T-Mobile Instagram video contest:

Influencer e brand ambassador per il Sundance Institute:

Quali sono le regole per creare un video di successo su Instagram? Ci aiuta Wistia a definire alcuni semplici tip da tenere in considerazione in fase di creazione del contenuto:

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Illustrazione grafica “Video drop-off” di Wistia

Top player

L’estate è il regno del calciomercato, un periodo fatto di sogni, trattative ed indiscrezioni in cui ogni tifoso è libero di fantasticare sull’arrivo di un grande campione (o di un presidente indonesiano, dipende dalla vostra fede). Il periodo dedicato ai trasferimenti volge al termine e vi starete chiedendo “Quali sono stati i giocatori di cui si è parlato di più quest’estate sui social media?”

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Crimson Hexagon ci viene incontro con una puntuale analisi della conversazione sulla Premier League, da cui possiamo vedere che negli ultimi due mesi i volumi sul calciomercato sono aumentati del 226%, Twitter è il canale privilegiato da tifosi ed addetti ai lavori, il 90% degli utenti attivi è di sesso maschile (strano, eh?) e che tre giocatori in particolare hanno dominato la conversazione: Wayne Rooney, Garteh Bale e Luis Suarez.

calciomercato

Nessuno dei tre campioni della Premier però ha ancora cambiato maglia, sarà solo una coincidenza o è la prova che lo scudetto nel calciomercato lo vincono i sognatori?

The Ashton Kutcher’s Jobs

Jobs, il film sul fondatore di Apple che vede Ashton Kutcher nei panni del protagonista, è uscito negli States da pochi giorni e non ha ancora smesso di far discutere i fan che, attraverso i social media, stanno pubblicando molte critiche sul film diretto da Joshua Michael Stern.

 

Ashton-Kutcher-jOBs

 

Uno spettatore molto interessato, Steve Wozniak (co-fondatore dell’azienda di Cupertino) ha dichiarato che “La descrizione di Steve non è veritiera e ho il sospetto che questa rappresentazione sbagliata sia dovuta all’immagine fuorviante che Ashton Kutcher si è fatto di Steve“.
Noi non vogliamo entrare nella discussione, ma vi consigliamo alcuni video che possono aiutarvi nel farvi un’opinione e ricordarlo nel modo più naturale.. senza attori in scena.

 

Con questo abbiamo concluso, le nostre news tornano settimana prossima. Vi auguriamo una buona settimana, ovunque voi siate.
Grazie a tutti!