Mercoledì Social #180
Buongiorno a tutti,
benvenuti in questo mercoledì di settembre in cui finalmente spegnamo l’aria condizionata, e, anche se le foglie ancora non cadono, sappiamo che maglioncini e piumoni sono alle porte: questo significa che godersi il nostro mercoledì social di primo mattino avvolti nella copertina sarà ancora più bello.
Iniziamo con qualche news legata al marketing, ai brand e all’advertising.
I brand preferiscono Facebook per fare ADV
Le persone vivono molto tempo online ed è qui che effettuano gran parte delle loro decisioni d’acquisto: quale ristorante prenotare per la cena con gli amici, dove trovare dei pezzi di ricambio per il motorino o semplicemente cercare informazioni rispetto ad un prodotto di cui si è parlato con un collega. Il percorso di acquisto del consumatore è potenzialmente influenzabile in ogni momento e le aziende si attivano per fare in modo di essere presenti nel momento corretto per il target corretto.
Un recente studio di Socialbakers evidenzia come Facebook rappresenti il social network più interessante per le aziende per fare investimenti in advertising per diverse ragioni.
Sicuramente il primo elemento chiave riguarda la sua penetrazione al livello globale. Nel mese di marzo Facebook ha dichiarato 1,1 miliardi di utenti attivi in tutto il mondo. Tra i maggiori mercati, secondo le statistiche diffuse da Socialbakers, oltre il 78% degli utenti internet negli Stati Uniti sono su Facebook, con il 68% nel Regno Unito, e quasi il 76% in Australia.
Un altro elemento importante riguarda la possibilità di profilare il consumatore attraverso semplici strumenti permettendo un diretto riscontro attraverso il numero di interazioni generate. I formati risultano inoltre meno costosi rispetto ad altri social network e sono sempre in aggiornamento permettendo alle aziende di sperimentare nuove frontiere di advertising sia desktop che mobile.
Facebook ha da poco infatti introdotto un formato advertising più grande sia da mobile che da desktop ottimizzando la visualizzazione ulteriormente.
Teniamo comunque presente che ci sono dei mercati interessanti in crescita. Sina Weibo, social network di microblogging cinese, ha dichiarato nel proprio financial report relativo al secondo quarter dell’anno, di avere raggiunto i 37.7 millioni di dollari di revenue con una crescita del 17%; se per ora le aziende che hanno intrapreso campagne importanti sono del livello di Coca Cola aspettiamoci nuovi sviluppi da tenere monitorati.
La geolocalizzazione e i servizi, meglio se personalizzati
C’era un giorno in cui tutti noi (o quasi), prima di uscire di casa, ci assicuravano di avere chiaro il luogo di un appuntamento e l’indirizzo del ristorante della cena a seguire, dalla nascita di Google Maps al massimo ci stampavamo il percorso. Tempi lontanissimi, lo sappiamo.
La geolocalizzazione ha cambiato il nostro comportamento o almeno di quelli nati dopo gli anni Ottanta. Ora tutto avviene in tempo reale e qualsiasi informazione viene ricercata nel momento in cui ne nasce l’esigenza. Il ruolo della geolocalizzazione sta cambiando: crescono le persone presenti online e gli smartphone e cresce il numero di informazioni aggiunte dalle persone rispetto a luoghi e posizioni specifiche nel mondo.
Una nuova indagine del Pew Research Center mette in luce gli utilizzi più comuni e le relative percentuali di come le persone utilizzano la geolicalizzazione e lo smarthphone.
Molte persone usano i loro smartphone per navigare il mondo: il 74% dei possessori di smartphone dichiara di utilizzare il proprio telefono per ottenere indicazioni stradali o altre informazioni in base alla loro posizione.
In crescita il numero di utenti che dichiarano il loro posizionamento: il 30% dice che almeno uno dei loro account è attualmente impostato per includere la geolocalizzazione nei loro post, rispetto al 14% di coloro che dicono di non averlo mai fatto.
C’è un modesto calo del numero dei possessori di smartphone che utilizzano la funzione di check-in: circa il 12% dei possessori di smartphone adulti dichiara di utilizzare un servizio di geolocalizzazione social per condividere luoghi preferiti con gli amici, in calo del 18% nei primi mesi del 2012. Tra questi utenti dei servizi geosocial, il 39% dice di controllare i luoghi su Facebook, il 18% dichiara di utilizzare Foursquare che, nel frattempo si avvale di funzioni sempre più in linea con il nuovo posizionamento.
L’utilizzo della geolocalizzazione è in crescita dove permette di accedere ad un servizio personalizzato e migliore, ad esempio, trovare il car2go più vicino o, attraverso Foursquare, il ristorante nei dintorni suggerito dai tuoi amici.
Airbnb, la missione: offrire un servizio al pari di un hotel
A proposito di geolocalizzazione, Airbnb, la community dedicata alla ricerca di alloggi in tutto il mondo, ha di recente introdotto un servizio aggiuntivo legato alla localizzazione: dimmi dove sei e ti dico dove c’è un appartamento libero questa notte vicino a te.
Il servizio, simile a quello fornito dall’app Blink sottolinea la direzione intrapresa dall’azienda che oltre ad aver inserito personale dedicato alla customer satisfaction ha dichiarato di voler offrire un servizio sempre più sicuro e affidabile simile all’hotel introducendo addirittura il concierge a disposizione degli utenti.
Airbnb ha dichiarato di aver ospitato 8,5 milioni di persone con una percentuale di crescita dal 2013 del 112%.
Avvicinarsi al consumatore attraverso il servizio di Social Customer Care
Il social customer care è un servizio sempre più diffuso e nasce, come in altri casi, dall’esigenza degli utenti di ricevere informazioni e soluzioni ai propri problemi nei luoghi in cui questi si presentano dando la possibilità di poter “conversare” quotidianamente nel luogo in cui si sentono a proprio agio.
Per renderlo efficiente ed efficace è importante pianificare il servizio in base all’esigenze del proprio target tenendo a mente che le persone che lo gestiscono, i processi e le piattaforme più o meno complesse sono alcuni degli elementi base da prevedere.
Questa infografica riassume in 10 step gli elementi importanti per l’attivazione del Social Customer Caring.
iStockphoto diventa iStock e comunica un servizio ampliato
Infine, la notizia dell’ultim’ora con cui vi lasciamo riguarda iStockPhoto.
L’azienda si è ribattezzata semplicemente iStock e ha ridisegnato il suo logo per renderlo più chiaro e affermare l’appartenenza alla famiglia GettyImages. Inoltre con la nuova identity comunica sicuramente il nuovo posizionamento e l’offerta ampliata che ora, oltre ad immagini, include anche file audio e video per facilitare il lavoro di content curation quotidiana per i brand.