Cambiare canale (e non solo) con Twitter
Centoquaranta caratteri, non uno di più. Questa caratteristica distintiva di Twitter sembra non rappresentare in alcun modo una limitazione alla nascita di utilizzi sempre nuovi per questo social network, tutti coerenti e integrati tra loro.
Negli ultimi mesi abbiamo visto come Twitter sia diventato il canale ideale per la conversazione riguardo eventi mainstream e spettacoli condivisi da nicchie di appassionati, come quelli televisivi. Abbiamo scoperto come sia sempre più concreta l’evoluzione dalla logica dello spot a quella di uno storytelling condiviso (TXxTwitter) e come sia possibile approfondire un contenuto all’interno di un tweet, al di là del contenuto di 140 caratteri (Twitter Card).
Ora, confermando ulteriormente l’importanza di questo social network in abbinamento all’esperienza televisiva, Twitter ha introdotto una nuova funzionalità, al momento utilizzabile solo sulle piattaforme Comcast, semplicemente chiamata “See it“. La novità consentirà di sintonizzarsi su uno spettacolo televisivo semplicemente facendo click su un pulsante all’interno di un tweet. La tecnologia si basa sull’abbinamento tra account Twitter e utenza televisiva (in questo caso Comcast).
Non si tratta solo di “un nuovo telecomando”, ma di un passo ulteriore verso l’unione tra l’esperienza di fruizione televisiva e quella di conversazione con la community interessata allo spettacolo, in tempo reale. Le azioni di scoprire, commentare, approfondire, condividere stanno diventando parte integrante dell’esperienza televisiva, come quella di guardare. Ma non solo: le community interessate agli show interagiscono sempre più frequentemente in diretta, influenzando lo svolgimento e, in ultima analisi, partecipando alla creazione del contenuto.
Ecco perché la novità non rappresenta solo un modo nuovo di “cambiare canale”, ma un passo in più per cambiare la TV, rendendola più partecipativa e inserendo realmente i contenuti all’interno di una conversazione.
I brand che oggi prendono parte alla conversazione televisiva e che supportano la fruizione di contenuti TV con diverse logiche (tra cui, storicamente, l’advertising) hanno l’opportunità di dare ancora più spazio alle proprie community. Ci si allontana, insomma, da un approccio basato solo sull’interruzione (lo spot che interrompe lo spettacolo con un messaggio) e si sviluppa un approccio più integrato con lo show, focalizzato sulla conversazione. Per farlo, però, è fondamentale per i brand scegliere le community per cui è possibile essere rilevanti e creare un valore senza snaturare le caratteristiche della marca.