Mercoledì Social #212

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mila.ligugnana

Torna l’appuntamento con il mercoledì più social di tutto il web.

Un mercoledì straordinario che sa un po’ di venerdì, con un primo maggio che bussa alle porte di tutti noi. Prendiamoci comunque un caffè e una pausa per tenerci aggiornati e iniziamo con…

Facebook, che questa settimana ha mosso non una, ma ben tre pedine, in direzioni diverse: Media, Sicurezza online e adv.

Prima pedina: Newswire

Uno strumento utile a tutti quei giornalisti ghiotti di contenuti degni di nota, condivisi dagli utenti di Facebook.

Questo nuovo prodotto, creato in partnership con Storyful – un’azienda che si occupa di aggregazione di contenuti per le redazioni – e lanciato qualche giorno fa dal social network di Mark Zuckerberg, renderà più semplice trovare le notizie e, di conseguenza, usare Facebook come fonte.

Storyful si presenta infatti come una sorta di “agenzia stampa” che lavora sui social media e Facebook Newswire è il frutto della collaborazione con Facebook stessa.

Ma di cosa si tratta esattamente? Di una pagina Facebook (e un profilo Twitter) che seleziona contenuti generati dagli utenti (UGC) e “notiziabili” provenienti da tutto il mondo e postati sul social network, aggregati e offerti con in mente una categoria di utenti in particolare: i giornalisti alla ricerca di news.

E siccome i giornalisti stanno anche su Facebook, perché su Facebook nascono le notizie, Newswire sembra un esperimento interessante, rivolto sì a una cerchia ristretta e selezionata di utenti, ma molto significativo alla luce delle dinamiche contemporanee di creazione e diffusione delle notizie.

FB-Newswire

Seconda Pedina: Facebook contro il like baiting

Se in ambito SEO esiste il link baiting, quindi “prendere all’amo” qualche buon link, quando si parla di Facebook esiste invece il like baiting, ovvero una richiesta dell’utente che domanda esplicitamente ai suoi lettori un like, un commento o una condivisione di un post che normalmente non avrebbe ricevuto tutte queste “attenzioni”.

Questo atteggiamento non è più tollerato da Facebook, che da qualche giorno ha iniziato a monitorare il “News Feed Spam”, ovvero i contenuti spammosi pubblicati all’interno del flusso delle notizie che ruotano sul social network.

E nel suo mirino sono finite 3 tipologie di “feed spam”:

1) Like baiting

I contenuti spinti da like baiting si posizioneranno in modo meno preminente nel News Feed, e verranno colpite le Pagine che chiedono spesso e in modo esplicito like, commenti e condivisioni.

Eccone un esempio:

esempio-like-baiting

2. Contenuti ripubblicati di frequente

Attenzione anche a pubblicare foto e video già visti in giro, più e più volte. Facebook dice che gli utenti trovano questo genere di contenuti meno rilevanti, e ha già iniziato a de-enfatizzare le Pagine che li ospitano.

3. Link spammosi

Infine saranno penalizzati i contenuti ingannevoli e fuorvianti: quelli che inducono a cliccare ma poi non mantengono le promesse.

Terza pedina: Facebook senza adv, ok?

Come sapete (e se non lo sapete, sapetelo), Facebook ha ridotto il reach organico raggiungibile dalle Pages. Questo significa che sono sempre più importanti gli strumenti di promozione dei contenuti per ottenere visibilità. Tuttavia, nonostante i limiti imposti da EdgeRank, adottando alcuni accorgimenti è possible registrare performance superiori alla mediaIn questo articolo troverete come fare.

E per concludere…

Twitter website card

Dopo il nuovo look delle pagine profilo, non si può dire che Twitter non stia lanciando nuovi prodotti a un ritmo abbastanza frenetico.

Ed eccone infatti un altro: le website card. L’annuncio, qui.

Di cosa si tratta? Di un modo nuovo per fare advertising, almeno per adesso. Le Website Card, infatti, rappresentano una sorta di tweet esteso, in grado di garantire una forte visibilità, e soprattutto di contenere un collegamento diretto al sito dell’inserzionista o comunque ad un contenuto che egli stesso ha generato e intende promuovere. Così: (IMG)

Le card sono un’aggiunta ai tweet, di fatto. C’è il messaggio nella parte superiore, e poi una vera e propria anteprima, composta da testo e immagine, del contenuto esterno. Il bottone “Read More” conduce l’utente che lo desidera sulla risorsa pensata per lui dall’inserzionista. Naturalmente quest’ultimo ha la possibilità di mostrare tali tweet ad un target specifico, utilizzando i soliti parametri (età, località, interessi, ecc).

Anche questa tipologia di tweet sarà contraddistinta dalla dicitura “Promoted”.

website-card-screenshots

La diffusione progressiva del servizio è prevista per le prossime settimane.

Liberi tutti e Buon Primo Maggio!