Mercoledì Social #211
Buon mercoledì, e ben ritrovati con la rassegna settimanale delle notizie più interessanti legate al marketing, alla comunicazione e ai social media.
Linkedin supera i 300 milioni di iscritti
E raggiunge in questo modo il 9% del suo obiettivo: creare opportunità lavorative e di networking per i 3.3 miliardi di persone che lavorano in tutto il mondo.
Il 41% del traffico diretto a Linkedin proviene da mobile, per un totale di 15 miliardi di profili visitati, 1.45 miliardi di posizioni di lavoro osservate e 44 mila job application inviate, da più di 200 paesi: questi alcuni dei numeri resi pubblici e riferiti a Q3 2013.
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Durante questi anni è cambiato molto il pubblico legato alla piattaforma e – inevitabilmente – sono cambiate le sue abitudini: 5 anni fa più del 60% degli utenti era composto da uomini, oggi la percentuale vede le donne costituire il 44%; e se nel 2009 non esisteva neppure un’applicazione per accedere da mobile, oggi – come visto sopra – il 41% del traffico proviene da mobile, percentuale che supera il 50% se si prendono in considerazione le altre applicazioni di proprietà di Linkedin (Contacts, Pulse, Recruiter Mobile e Slideshare, oltre a Linkedin stesso).
Anche la distribuzione degli utenti è cambiata, divenendo un network sempre più globale, come confermano i più di 200 milioni di persone che lo usano al di fuori dei USA, rendendo la piattaforma un’opportunità estesa a persone di tutti i continenti per trovare lavoro e fare network con altri professionisti.
World Cup 2014, Facebook e più di 3 miliardi di persone
Per la prima volta Facebook ha costruito infatti un segmento di audience legato in modo così specifico a un evento: come riporta AdAge, Facebook offrirà la possibilità di creare contenuti da destinare a utenti che hanno espresso il loro interesse verso la Coppa del Mondo di Calcio 2014, anche se questi non sono grandi fan di calcio. Sarà sufficiente che questi abbiano espresso il loro interesse per l’evento, per essere inseriti all’interno dell’audience che Facebook vuole fornire ai brand.
Quest’operazione è chiaramente volta a entrare nel territorio che è – ad oggi – di Twitter: quello della social TV e del commento degli eventi in real-time. È fondamentale per Facebook dimostrare come la social TV non sia un’esclusiva di Twitter, e che possieda gli strumenti per presidiare questo territorio, sapendo coinvolgere le persone anche durante eventi di questo tipo.
L’operazione acquisisce senso se pensiamo che l’attuale segmento di chi dichiara espressamente di essere interessato al calcio, o alla Coppa del Mondo, è costituito da poco più di 45 milioni di persone. Un numero molto piccolo se pensiamo che la Coppa del Mondo 2010 è stata vista da 3.2 miliardi di persone (e gli utenti mensili di Facebook sono 1.23 miliardi).
“The targeting segment is constructed of team fans, people engaging with content about the event such as trending topics and public content, status updates about the event and more.”
L’audience costruita da Facebook per i brand sarà disponibile a Maggio, prima dell’inizio della manifestazione.
Nike smette di produrre FuelBand
O almeno, questo è quello che riporta CNET: in questi giorni il reparto dedicato allo sviluppo dell’hardware del braccialetto Nike sarà chiuso. A quanto pare gli sforzi di Nike si concentreranno sulla produzione di software legato alle tecnologie di body tracking, tagliando il 70% dei dipendenti che si occupano di hardware.
Photo Credits: Nike.com
Era atteso per l’autunno di quest’anno il lancio di un nuovo FuelBand, in grado di competere con gli altri dispositivi wearable presenti sul mercato, ma sembra che dopo il FuelBand SE non vedremo un nuovo prodotto.
“The Nike+ FuelBand SE remains an important part of our business. We will continue to improve the Nike+ FuelBand App, launch new METALUXE colors, and we will sell and support the Nike+ FuelBand SE for the foreseeable future,”
Le ragioni dietro questa decisione sono molte, e le indiscrezioni uscite in questi giorni vanno in molte direzioni: dalla necessità di adattarsi a un mercato sempre più veloce, che necessitò di prese di posizione molto nette e a porre il focus su determinate aree, a quella legata alla negligenza di chi lavorava al progetto, che ha portato a spendere enormi cifre – come riportato da questo post condiviso qualche giorno fa su Secret.ly.
La verità è molto più probabilmente legata alla sempre maggior competizione in questo mercato: per Nike ha meno senso partecipare alla sfida (anche visti gli investimenti necessari per proporre un prodotto competitivo), piuttosto che concentrarsi su partnership, come quella nata nel 2006 con Apple. Il fatto che non sia mai stata disponibile la versione per Android dell’applicazione, fanno capire anche quale fosse l’interesse per dispositivi diversi da iOS a Portland.
Google+ introduce i +Post
Il 16 Aprile è una data importante per Google, perché il lancio di un prodotto come i +Post è un tassello molto grande per la crescita dell’ecosistema composto da tutti i prodotti che compongono l’esperienza che con Google+, a Mountain View desiderano offrire alle aziende. Tutte le +Page con più di 1000 follower potranno provare il nuovo prodotto.
Di cosa si tratta? Sostanzialmente, della possibilità per i brand di promuovere i contenuti che creano, sfruttando il programma AdSense: ogni post che viene pubblicato sulla propria pagina può quindi essere spinto e raggiungere un pubblico molto più esteso in altri luoghi del web. Questo significa che tutto ciò che viene condiviso su Google+ ora avrà – potenzialmente – vita anche al suo esterno, consentendo alle persone di interagirvi però esattamente come se si trovassero nello stream (commentando, potendo cliccare +1, condividendo il contenuto, o iniziando a seguire la +Page).
Si tratta di un “acceleratore” per la visibilità dei contenuti, ma soprattutto un modo per i brand di raggiungere audience completamente diverse, portandole ad interagire e a conversare anche all’esterno della piattaforma.
Questo rende Google+ ancora più vero il dogma di Google secondo cui non è importante – soltanto – chi fruisce dei contenuti all’interno dello stream, ma soprattutto chi compie azioni, semplicemente essendo loggato in Google )magari vedendo un video su Youtube, e commentandolo o condividendolo).
Facebook lancia Nearby Friends
Durante le prossime settimane verrà infatti introdotta questa funzionalità per iOS e Android (il rollout è già iniziato negli US). Si tratta della possibilità per gli utenti Facebook di condividere la propria posizione con i propri amici e di vedere chi di loro si trova nelle vicinanze (e quanto lontani si trovano).
Nearby Friends non è in realtà un prodotto nuovo, perché è figlio dell’acquisizione del 2012 di Glancee. Andrea Vaccari – Product Manager del prodotto – spiega che l’idea è di rendere Facebook un modo per connettersi con le persone con cui si desidera non soltanto “virtualmente”, ma anche di persona, rendendo così – di fatto – la piattaforma un acceleratore di relazioni con le persone a cui si tiene.
Nearby segnalerà le persone che si trovano fisicamente a distanze predefinite dall’utente ( e notificherà chi avrà attivato il servizio (che sarà OPT-IN) della vicinanza di un proprio amico: sarà possibile inviare la propria posizione al contatto che si desidera, e un breve messaggio relativo a cosa si sta facendo, alla posizione precisa o altre informazioni.
Facebook ha dichiarato che – per ora – non esistono implicazioni legate all’adv, ma è evidente di quanto potrà essere potenzialmente interessante per le aziende poter ottenere dati di questo tipo, sia relativo alla posizione delle persone, sia al loro modo di interagire offline.