Cambia il modo in cui ci si informa online. Ecco come
Social media e mobile sono sempre più determinanti nella ricerca di informazioni: abbiamo visto come i due mondi stiano convergendo sempre di più, influenzandosi a vicenda e modificando le abitudini delle persone. Dall’altra parte sono proprio i comportamenti degli utenti a spingere le aziende a rivedere il modo in cui essere presenti sul web.
L’89% del tempo speso con il proprio smartphone è speso accedendo da applicazioni.
Questo significa che le notizie vengono fruite esclusivamente da app? No, certo, ma se ad esempio una persona accede a un link trovato su Facebook o Twitter, la navigazione è comunque legata al canale in cui si è trovata, e se pensiamo che tra le 10 top app, 8 sono social, capiamo quale sia l’impatto sul modo di informarsi delle persone.
Il traffico proveniente da mobile è in costante aumento – e anche questa non è esattamente la scoperta dell’acqua calda – ed è un fenomeno assolutamente globale: questo studio di Quantcast rileva infatti una crescita del 14% del traffico proveniente da mobile in Europa dal 2009 a oggi, e del 17% in USA e Canada.
In Svezia una visita su 4 proviene da mobile, in Arabia Saudita addirittura il 38% del traffico si è spostato dai computer ad altri dispositivi. L’utilizzo di smartphone per navigare è sempre più la prima scelta, non soltanto per le fasce più giovani della popolazione (per cui è spesso l’unica scelta).
Avere sempre con sé un dispositivo con cui accedere a internet consente alle persone di potersi informare in qualsiasi momento, e di poter così accedere ai contenuti di cui hanno bisogno: non si tratta solo di una ricerca “spontanea”, ma – sempre più spesso – di voler approfondire notizie che vengono trovate sui canali social che frequentano: il 63% di chi usa Facebook e il 46% di chi accede a Twitter, lo fa ogni giorno (e il 75% di loro lo fa da mobile).
È quindi sempre più importante per le marche pensare alla creazione di contenuti che possano essere fruiti da mobile, e che – anzi – facciano leva sul modo in cui le persone accedono alle notizie quando lo fanno dal proprio smartphone: si tratta di interazioni con una durata minore, che vivono in competizione con altri contenuti – sia di altri brand, sia di persone con cui gli utenti sono abituati a interagire – e devono quindi tenere conto di modalità espressive differenti.
Potete scaricare lo studio completo da qui.