Second Screen e #WorldCup: 1 persona su 5 la seguirà così
Giusto in tempo per l’inizio di quello che si prospetta come il Mondiale più social di sempre, visto l’enorme incremento del ruolo che i canali social hanno avuto nelle nostre vite dal lontano (speriamo, specie a livello di prestazioni sul campo…) 2010, GlobalWebIndex ha rilasciato un report sui comportamenti online dei fan della Coppa del Mondo, evidenziando come il Mondiale 2014 non sarà solamente un evento sportivo.
Su scala globale, due adulti su tre attivi online (tra i 16 e i 64 anni) seguiranno almeno alcune delle partite dei Mondiali che inizieranno domani in Brasile. Di questi, uno su quattro sarà un fan real-time che, come diversi di noi in We Are Social, cercherà di seguire quanti più incontri possibile in diretta (chi vi scrive ha visto live, dallo stadio, Corea del Sud – Gabon alle ultime Olimpiadi, per intenderci). Dato probabilmente non sorprendente è la demografica giovane (25-34) e prevalentemente maschile.
Ecco come sono distribuiti a livello globale i tifosi che seguiranno le sfide in terra brasiliana in tempo reale (come vedete gli italiani sono tra i più attivi anche da questo punto di vista, confermando – ancora una volta – l’alta propensione a usare canali social per vivere insieme ad altre persone un evento):
Il secondo schermo
I fan real-time sono molto aggiornati sui trend più attuali, sia sul piano tecnologico che sull’utilizzo dei canali social. Non sorprende quindi che l’utilizzo di dispositivi mobile come smartphone e tablet sia molto elevato sia in termini assoluti sia se confrontato a chi seguirà il mondiale solo occasionalmente o non lo seguirà affatto.
Questo trend è strettamente legato ad un altro, quello del second-screening. Meno del 10% dei fan real-time guarda la tv SENZA utilizzare un dispositivo secondario (primario?) per interagire in diretta con amici (63% di chi utilizza un dispositivo in questo modo) e contenuti online inerenti a ciò che viene visto. Social network come Twitter e app di mobile messaging come WhatsApp o WeChat la fanno da padrone in questo senso.
Il report di GWI illustra come i fan real-time siano più attivi e più propensi all’interazione con i contenuti del loro network di amici, ma soprattutto con contenuti di qualità provenienti dai brand seguiti. In quest’ottica, è fondamentale un approccio genuino: i calciofili online, inclusi i fan real-time, non sono per nulla estranei al marketing, e sanno identificare immediatamente quando qualcosa semplicemente “non va” o “non funziona” sulle piattaforme dove sono attivi. Il rischio che si va a correre non seguendo questo tipo di approccio è che la community reagisca molto vocalmente criticando brand e contenuti non genuini.
Per brand il cui target è costituito da una fascia demografica giovane e prevalentemente maschile, ci saranno buone possibilità di interagire con i propri fan (ma non solo) sui canali social nelle prossime settimane, grazie al loro molto probabile utilizzo di schermi secondari per parlare delle partite che vedranno.
Se volete saperne di più, trovate il report completo di GWI qui.