Adv su Instagram, ecco perché (e come)

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Luca Della Dora

I contenuti sponsorizzati su Instagram non sono ancora disponibili per tutti i brand, e non è ancora del tutto chiaro quando lo saranno e in che forma. Quello che è molto chiaro è, invece, l’impatto che potranno avere per i brand e per Facebook stesso.

Shareablee ha condiviso uno studio che evidenzia il valore che la piattaforma è già in grado di fornire a livello di coinvolgimento delle persone.L’analisi (dedicata ai publisher) tiene conto delle diverse audience presenti su Facebook, Twitter e Instagram e le metriche considerate sono:

Tania Yuki, CEO di Shareablee dichiara che “i dati condivisi testimoniano come i sociali media offrano ai publisher un’enorme opportunità: nel corso degli ultimi 12 mesi l’audience media è cresciuta per loro di +500%. Su Facebook i publisher contribuiscono alla creazione di un terzo di tutti i commenti, e più di un terzo delle condivisioni.”

Shareablee Ranks Publishers’ Social Media Footprint

Alcuni numeri condivisi da Sareablee fanno capire molto bene quanto siano interessanti le opportunità offerte da Instagram, e come stia crescendo costantemente il volume di interazioni su questa piattaforma (durante Q2 2014):

Questi numeri testimoniano come l’attività dei brand stia crescendo molto rapidamente su Instagram, con risultati decisamente interessanti (l’engagement è circa 3 volte superiore a quello garantito da Facebook): anche in Italia, con +4 milioni di utenti, Instagram sta giocando un ruolo molto importante per i brand, come abbiamo visto diverse volte in questi mesi.

Instagram Ads
Qui alcuni dettagli forniti da Instagram sugli sponsored products

Sarà interessante capire in che modo verrà aperta la possibilità a tutti i brand di pianificare attività di paid adv su Instagram e che tipo di opzioni saranno offerte: sarà un momento fondamentale per Facebook, sempre più interessato a capitalizzare l’investimento di 1 miliardo di dollari di 2 anni fa, anche alla luce del sempre maggior impatto degli investimenti effettuati dai brand su piattaforme mobile (è di pochi giorni fa la notizia che il 62% delle revenue di Facebook provengono da investimenti su mobile).

Come testimoniano le prime reazioni delle persone che hanno interagito con contenuti sponsored, sarà fondamentale per i brand offrire contenuti che sappiano prendere parte allo stream che ognuno di noi crea quando decide di seguire determinati account, proprio perché – per come paiono pensati gli sponsored products oggi – pare che raggiungeranno persone non ancora in contatto con i brand stessi.

Stando a quanto riportato da AdAge, le persone avranno la possibilità di dare immediatamente i loro feedback sui contenuti che vengono proposti loro, in modo da incontrare così sempre più qualcosa di rilevante per loro, eliminando il “rumore” provocato da ciò che viene condiviso da brand poco affini con i loro interessi.