Mercoledì Social #231

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stefano.voltan

Bentornati all’appuntamento settimanale con il Mercoledì Social. Questa settimana abbiamo selezionato alcuni studi e statistiche interessanti che potete approfondire negli articoli di riferimento.

Il primo punto che andiamo a toccare è interessante dal punto di vista del comportamento delle persone su Facebook, con particolare attenzione al mobile. Il mobile benchmark report di Adobe evidenzia come la condivisione di contenuti sul proprio profilo pubblico sia scesa del 42.6% negli ultimi dodici mesi. Una flessione più che evidente, associata alla crescita di modalità di condivisione private, soprattutto attraverso App di condivisione privata come Whatsapp o iMessage.
L’analisi di Inside Facebook evidenzia alcuni punti chiave: con l’aumento dei propri network di amici, è sempre più frequente che le persone decidano di condividere un contenuto solo con gli amici con cui ritengono abbia senso e sia rilevante. Questo porta a scegliere App in cui questa condivisione sia diretta – molto più raro che gli utenti utilizzino filtri e liste su Facebook.
Per brand e publisher, l’attività di pianificazione e redazione di contenuti diventa quindi cruciale. Le strategie editoriali dovranno sempre più puntare alle nicchie per arrivare a piccoli gruppi di utenti.

The Science of Instagram

Se pensiamo a pianificazione e immagini, forse non pensiamo immediatamente ad Instagram. Un’analisi di Dan Zarrella evidenzia però che esistono variabili misurabili che generano maggiore o minore engagement, a seconda delle caratteristiche del contenuto condiviso.
Numero di tag, call-to-action, filtri, saturazione, presenza di volti, numero di soggetti, temperatura delle immagini, luminosità: l’infografica visualizza in modo chiaro quali variabili generano più like e commenti.
Questo tipo di analisi sul contenuto può permettere di costruire guidelines attraverso cui unire la personalità di un brand con le best practices del canale. Un approccio innovativo che richiede anche grande flessibilità per poter reinterpretare la personalità di un brand mantenendone la riconoscibilità.

social tv

Un terzo fattore che influisce in modo rilevante sulle attività di marketing online è quello del paid media. Uno studio Neustar ripreso su marketingprofs.com evidenzia come le performance delle campagne di social advertising registrino risultati di molto migliori rispetto ad altre piattaforme online.
L’utilizzo di strategie di pianificazione media che sappiano sfruttare anche l’elemento del real time sembra essere uno dei fattori di miglioramento evidenziati: contenuti e media lavorano insieme dando la possibilità di raggiungere più persone in un periodo ben definito di tempo, veicolando messaggi sempre più specifici. Un esempio su tutti, lo stretto rapporto tra Twitter e social television.

Come ogni trend, anche l’Ice Bucket Challenge sta esaurendo la sua spinta creativa, lasciando dietro di se un’ondata (spero apprezziate il sottile gioco di parole) di statistiche, opinioni e per fortuna grandi risultati nella sensibilizzazione sulla SLA.
Anche Facebook ha rilasciato alcuni dati ufficiali che ci fanno capire, una volta per tutte, che a parte l’aspetto goliardico e la visibilità online sono stati raccolti oltre 110 milioni di dollari a partire da un’iniziativa totalmente user-generated.
Luca ha pubblicato una breve infografica che riprende questi numeri facendo emergere il valore che ogni singolo video può aver generato. Da un calcolo aritmetico, circa 6,5 dollari.

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Se nel corso della settimana avete incontrato altri studi interessanti, condivideteli nella sezione commenti.