Metà del traffico internet legato ai video sarà mobile entro 3 anni

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Luca Della Dora

Abbiamo discusso spesso di come stia cambiando molto rapidamente il modo in cui le persone accedono ai contenuti, della sovrabbondanza di informazioni prodotte (e condivise) e del sempre minor tempo a disposizione per fruirne.

Quando paliamo di informazioni, parliamo sempre più spesso di immagini e video: si tratta di formati in grado di guadagnare l’attenzione delle persone e di spingerle ad approfondire tematiche che, se legate esclusivamente a del testo, non saprebbero attirare in modo così diretto l’audience.

Piattaforme come Instagram, Pinterest, Vine e Youtube (ma anche Snapchat e Whatsapp, in modo diverso) hanno contribuito in modo decisivo a guidare questo tipo di comportamento (insieme all’accessibilità “ovunque e sempre” offerta dai dispositivi mobile), e infatti i consumatori che hanno avuto una buona esperienza legata alla fruizione di video prodotti da brand dichiarano che:

Come detto, la piattaforme che offrono la possibilità di condividere video (anche con formati e linguaggi nuovi, come Vine o Instagram) sono sempre più diffuse e utilizzate: entro il 2020 il 75% del traffico internet (consumer) sarà costituito da video.

La fruizione  mobile è un driver fondamentale da questo punto vista, come testimonia il 25% del totale delle view di questi contenuti, che avviene proprio da tablet e smartphone: secondo le previsioni di Ooyala questa percentuale crescerà fino a superare il 50% entro i prossimi 3 anni.

Video Mobile Share

La percentuale di video fruiti da mobile è cresciuta del 127% anno-su-anno, e del 400% negli ultimi 2 anni: a Febbraio i video fruiti da online rappresentavano il 21% del totale, per crescere fino al 27% in soli 4 mesi.

La tematica riguarda molto da vicino l’Italia: il tempo speso dagli italiani davanti alla TV è infatti minore a quello trascorso su dispositivi mobile:

TV vs Mobile

Il contenuto è un elemento di interazione fondamentale, ma assume un valore reale soltanto nel momento in cui si comprende il contesto in cui viene fruito: chi accede a un contenuto da smartphone lo fa in maniera molto diversa (e in situazioni differenti) rispetto a quando vi accede dalla TV, o dal proprio computer.

Time Spent on different channels

È quindi importante pensare a formati che sappiano offrire all’audience un valore diverso dal semplice adattamento di un contenuto: sarà questa la sfida, sempre più importante, che durante i prossimi mesi dovranno affrontare le marche: far leva sul contenuto in quanto tale ha sempre meno senso, se non pensato per il contesto in cui viene fruito.