Thank God We Are Social #187
Oggi nel TGWAS:
1. Linguaggio e come si sta evolvendo
2. Cinema e social media
3. Selfie e come ha influenzato il 2014
4. Pronostico 2015: podcast is back
5. Ispirazioni e… basta in realtà
1. Linguaggio
1.1. La parola più usata del 2014 non è una parola
È una emoji, quella del ♥ (<3). La notizia arriva dal Global Language Monitor: è la prima volta che un ideogramma diventa il simbolo più condiviso dalle persone del mondo. La crescita esponenziale di conversazioni ha un impatto enorme sul linguaggio, accelerando il ritmo al quale si sta evolvendo. The Noun Project si è resa conto dell’importanza dei simboli che ogni giorno usiamo per arricchire o sintetizzare concetti complessi, creando il più importante progetto di semplificazione del linguaggio attraverso le icone.
2. Cinema
2.1. “The Interview” rivoluzione social del cinema
Forse chiamarla “rivoluzione” è ancora prematuro, ma la bagarre mediatica attorno a questo film fatta di cyber attacchi e minacce, sembra aver fatto più bene che male alla pellicola. Sony ha reagito al problema con una soluzione intelligente: ha reso visibile il film online (a pagamento) su diverse piattaforme, scavalcando quasi totalmente la classica distribuzione cinematografica. “The Interview” è infatti disponibile su iTunes, Youtube, Google Play e la piattaforma proprietaria seetheinterview.com. Inoltre Seth Rogen e James Franco, da sempre consapevoli della potenza promozionale della conversazione online, hanno sfruttato al massimo i canali social e il loro ruolo di influencer in un’operazione di marketing senza precedenti. A soli 2 giorni dall’uscita del film, alle 2 del pomeriggio, hanno organizzato una proiezione virtuale del film, invitando tutti i possessori di una copia (digitale) a guardare e commentare la pellicola durante un live twitting con l’hashtag #TheInterview.
2.2. “The Wolf of Wall Street – pirati nella baia“
Sicuramente non vale una statuetta, ma il film con il mitico Leo di Caprio è la pellicola più scaricata (illegalmente) del 2014. Il modello di distribuzione esplorato da Sony sembra essere più efficace nell’evitare la diffusione illegale dei suoi prodotti rispetto a quella di altri case di produzione. Sul podio troviamo anche Frozen al secondo posto e Gravity al terzo.
3. Selfie
3.1. L’impatto dei selfie nel 2014
Eletta parola del 2013 secondo l’Oxford Dictionary, ha avuto però il suo impatto più forte nel 2014, plasmando il modo che abbiamo di esprimerci e comunicare al mondo chi siamo e cosa facciamo. La/il selfie ha influenzato non solo la fotografia, ma anche l’advertising, la musica e i regali di natale. Lo hanno capito anche i brand e qui sotto ci sono gli esempi più eclatanti dell’impatto che i selfie hanno avuto nel 2014.
3.2. Advertising: Beats by Dre – #SOLOselfie
Nasce e vive nel web. La campagna prende ispirazione da un contenuto UGC, un video tutorial su Youtube chiamato “Donut Selfie”. Il lancio dell’hashtag #SOLOselfie ha a sua volta stimolato le persone a produrre decine di migliaia di video in cui le cuffie sono protagoniste, amplificando esponenzialmente la portata di questa iniziativa.
http://youtu.be/mcbVomzq1Ig
3.3. (Almost) Advertising: The Oscar Selfie
Sappiamo tutti la storia: alla fine della notte degli Oscar, Samsung diede in mano un Galaxy Note 3 a Ms. DeGeneres, creando lo scatto più condiviso sul web.
3.4. Regali di natale – selfie stick
La sua utilità e la sua popolarità non è ancora del tutto riconosciuta e il suo utilizzo non ancora sdoganato dai puristi, però il selfie stick è stato il regalo più acquistato di questo natale.
Sì, quella nella foto è la cinese di Shutterstock
3.5. Musica: Chainsmokers – #Selfie
Una delle canzoni più tamarre dell’anno passato, ma l’operazione che ci sta dietro è una delle più intelligenti. Il duo ha sfruttato la popolarità del termine per il titolo e il testo della sua canzone, poi ha creato un tutorial per stimolare le persone a creare il loro video di “#Selfie”, mettendo addirittura a disposizione la base musicale. Il risultato: migliaia di UGC creati dagli utenti che aumentato a dismisura la popolarità del pezzo.
4. Pronostici
4.1. Podcast is back, abbiamo le prove: SERIAL
Ci aveva avvertito Alessandra nel suo ultimo post: il podcast è tornato, confermando che il contenuto è centrale, al di là del media con cui viene trasmesso e che le persone vogliono il controllo di ciò che fruiscono, potendo decidere quando e quanto fruirne. Ma cos’è SERIAL? “A story told week by week”. Come una serie televisiva il racconto si divide in diverse puntate, registrate e distribuite tramite podcast, una volta a settimana. Dodici episodi che hanno tenuto incollati alle cuffie centinaia di migliaia di persone, battendo ogni record di download conosciuto su iTunes e rendendolo il podcast più popolare in USA, UK, Canada e Australia. Se siete curiosi, qui c’è il primo episodio.
https://soundcloud.com/serial/episode-01-the-alibi
Per chi di voi ha già finito la serie, ecco una fantastica parodia dal SNL.
http://youtu.be/ATXbJjuZqbc
5. Ispirazioni
5.1. I propositi di Mark
Se come Mark Zuckerberg avete bisogno di ispirazione, ecco due persone che hanno ispirato nel bene e nel male, il mondo intero.
5.2. Twitter e la Saggezza [nonsense] di Jaden Smith
Spero lo conosciate già. Twitter è il suo ambiente naturale. Qui, il figlio di Will Smith, ama snocciolare le sue perle di saggezza adolescenziale. Il risultato è il più delle volte… discutibile, infatti sul web la discussione è molto accesa tra gli utenti. Qui sotto un esempio delle sue domande esistenziali e qui un bel approfondimento per chi è davvero in crisi.
5.3. Faith in humanity: restored [by Taylor Swift] su Youtube
Non solo la star più promettente del USA con il disco più venduto del 2014 e nemico giurato della musica in streaming; Taylor Swift sa anche come dialogare con i suoi fan e sopratutto, capitalizzare questo dialogo per un produrre un video natalizio che ha fatto il giro del mondo.
Se volete ritrovare la vostra fiducia nel mondo, qui c’è una importante playlist di Youtube per accompagnarvi nei primi giorni dell’anno.
Vi lascio con il mio punto di riferimento personale per il 2015 e non solo: Aaron Paul