Mercoledì Social #251

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gabriele.naia

Come ogni mercoledì, anche oggi è arrivato il momento di dare uno sguardo a cosa sta accadendo sul web. Parleremo delle nuove feature di Ello, Snapchat, Twitter, di messaggi che si autodistruggono e della nuova app rilasciata da Virgin.

Ello tenta la carta dei contenuti audiovisivi
Quanti di voi ricordano Ello? Pochi, probabilmente. Lanciata lo scorso settembre, la piattaforma voleva offrire agli utenti un social network privo di pubblicità, in controtendenza all’incremento esponenziale degli sponsored post di Facebook. Ma, a quanto pare, questo non ha minimamente scalfito il monopolio di Zuckerberg, e l’hype su Ello è scemata nel giro di poche settimane. Qualche giorno fa la notizia: su Ello è ora possibile condividere contenuti audio e video.

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L’impressione, però, è che sia andato storto qualcosa alla radice, e che l’idea secondo cui gli utenti rifuggirebbero dalla pubblicità dei brand sia semplicemente incorretta. Sempre di più, infatti, gli utenti utilizzano i social network per interagire con le marche, ricevere consigli d’acquisto, usufruire di sconti, sentirsi parte di una community. La domanda quindi sorge spontanea: basterà questa nuova feature a risollevare le sorti di Ello?

Snapchat introduce la nuova funzione “Discover”
Snapchat, l’ormai rinomata applicazione per scambiare foto che scompaiono automaticamente nel giro di pochi secondi, rilascerà a fine mese una nuova funzione “Discover”. Secondo quanto riportato, la feature consentirà di diffondere contenuti originali creati dalla piattaforma stessa sotto forma di testi, foto e video. Questa operazione dimostra l’intento del fondatore Evan Spiegel di trasformare Snapchat in una vera e propria publishing platform, supportata dal lavoro di giornalisti precedentemente reclutati da News Corp, MTV e The Verge. Interessante sarà capire se e come Snapchat vorrà smarcarsi dal target di utenti prettamente adolescenziale, o se viceversa punterà a consolidare ulteriormente questa relazione con contenuti pensati ad hoc.

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Quickie: i messaggi scompaiono
Una nuova app mobile sviluppata per iOS e Android consente di mandare messaggi testuali che si autodistruggono una volta letti. Quickie, questo il nome dell’app, trasporta la feature che ha reso famosa Snapchat nell’ambito del text messaging, proponendo una forma comunicativa che dovrebbe ricalcare, in teoria, le dinamiche della vita reale.

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Di fatto, però, Quickie riprende e mette assieme due trend ampiamente sdoganati: 1) la “scadenza” dei contenuti (lanciata appunto da Snapchat, ripresa per certi versi da app come Wiper, testata recentemente da Facebook); 2) la centralità di un’unica, semplice funzione (si pensi in primis a Yo, ma anche alle meno conosciute Beer e HERE). Come per alcuni dei casi citati, quindi, la curiosità è: riuscirà Quickie a imporsi nel mercato delle app, oppure sarà l’ennesimo clone destinato, passate il gioco di parole, a scomparire nel giro di poco?

Twitter ci riprova con Bing Translator
Dopo l’annuncio, pochi giorni fa, della funzione “While You Were Away”, Twitter comunica un’altra novità imminente: la possibilità di tradurre i tweet grazie a Bing Translator. Dopo vari tentativi (ricordiamo la funzione traduzione per l’app mobile, ritirata pochi mesi dopo l’uscita, e quella dedicata agli utenti di TweetDeck), Twitter ci riprova.

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Considerato che solo il 33% degli utenti proviene da territorio statunitense, si tratta di una feature senza dubbio utile, tanto agli utenti stessi, quanto ai brand multinazionali, che a questo punto potrebbero non avere più bisogno di account distinti per rivolgersi a platee linguistiche differenti. Se pensiamo, poi, al ruolo che Twitter ha ricoperto anche in circostanze giornalistiche (un esempio tra tutti: la Primavera araba), è evidente come l’integrazione di Bing Translator possa essere davvero un tassello importante nella crescita globale della piattaforma.

Virgin lancia una nuova app mobile
La settimana scorsa, a Chicago, Virgin ha inaugurato il suo primo hotel. Contestualmente ha rilasciato anche Lucy, un’app mobile (iOS e Android) che permette agli ospiti di interagire con i servizi dell’albergo in modo nuovo. Oltre a effettuare prenotazioni, Lucy dà consigli su locali e ristoranti della città, consente di controllare il termostato della camera e di comunicare via chat con la reception. Grazie allo streaming, inoltre, permette di visualizzare i contenuti audio e video del proprio smartphone direttamente sulla TV (anche questa controllabile da remoto tramite app).

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Lucy dimostra come Richard Branson abbia ben chiara la direzione da prendere con questa nuova catena di alberghi: dare alle persone il controllo della propria esperienza, renderle a tutti gli effetti partecipi, farle sentire, nel vero senso della parola, a casa.