Video: Facebook supera Youtube. E non solo per visualizzazioni
Negli ultimi mesi i video hanno guadagnato sempre maggior importanza per chiunque consumi contenuti su internet, e – di conseguenza – per chi li crea e li distribuisce.
È qualcosa che ha molto a che fare con il modo in cui le persone usano i propri dispositivi per cercare informazioni, supporto o intrattenimento, ma anche con il modo in cui le piattaforme stanno cambiando (spesso per soddisfare nuovi bisogni, dettati da nuove abitudini).
Abbiamo visto come Facebook sta facendo in modo di renderli un formato sempre più interessante per i brand, sia in termini di visibilità, sia di opportunità di condivisione (con la possibilità di embed).
Agosto 2014 ha rappresentato un momento di svolta: per la prima volta i video su Facebook hanno ottenuto più visualizzazioni rispetto a quelli su Youtube (da desktop), e da quel momento abbiamo visto le due piattaforme competere – mese dopo mese – da questo punto di vista.
La crescita – su Facebook – è stata trainata dal numero di video visti da ogni persona sulla piattaforma: più di 107 durante Febbraio 2015, contro i 69.5 visualizzati su Youtube. Il primo ha praticamente raddoppiato i video visti per persona in soli 12 mesi, il secondo ha invece visto diminuire quel numero del 9.9%.
Non si tratta di un dato trascurabile, e che interessa solo queste due piattaforme, perché il traffico generato dai video rappresenterà l’80% del traffico internet totale entro il 2018, e l’universo di servizi dedicati a questo tipo di contenuti è ormai popolato da piattaforme molto diverse tra loro: basti pensare alla popolarità, guadagnata in poche settimane, da Periscope o Meerkat, o all’attenzione che è stata posta su Instagram quando ha introdotto la possibilità di caricare video di 15” sulla piattaforma, senza scordare servizi completamente diversi, come Snapchat, o il neonato Riff.
Servizi diversi, adatti a essere fruiti da dispositivi differenti quindi: a dicembre 2014 il 38% di tutti i video sono stati visti da smartphone e tablet, per dare un’idea del volume di traffico di cui stiamo parlando.
Non si tratta soltanto di una tematica di “quale dispositivo”, ma del tipo di contenuto più adatto a essere fruito a seconda del momento, di dove ci si trova e di quanto tempo si ha a disposizione per un video: è sempre più importante conoscere l’audience con cui si desidera interagire, in termini di abitudini e di momenti in cui le persone consumano effettivamente i contenuti.
Ma come stanno reagendo i brand a questo cambiamento?
Uno studio condotto da Mixpo evidenzia 3 aspetti molto interessanti:
- la crescente attenzione verso la creazione di video su tutte le maggiori piattaforme da parte dei brand;
- il sorpasso di Facebook nei confronti di Youtube;
- la quasi totale assenza di soggetti che non investiranno in nessuna di queste piattaforme.
Lo studio ha coinvolto 125 tra agenzie, brand e publisher: l’87% hanno dichiarato di aver pianificato campagne di video adv su Facebook (contro il 63% dell’anno scorso), mentre l’81.5% su Youtube (12 mesi il 77.8%).
È quindi interessante notare come sia sempre più importante per i brand essere in grado di comprendere i cambiamenti imposti dal modo in cui le persone accedono e consumano i contenuti, e saper offrire – di conseguenza – esperienze in linea con queste abitudini.