Giuriamo di dire la verità. Tutta la verità. Nient’altro che la verità. Giuriamolo tutti, perché le bugie non hanno mai avuto le gambe più corte. Oggi infatti chi mente è destinato a essere smascherato in una manciata di minuti. Davanti a milioni di occhi. E con un solo un post, se piazzato bene. Per questo – due giorni dopo il Tell The Truth Day– andiamo a caccia di quei brand che hanno saputo fare della verità la loro forza e ci portiamo a casa qualche spunto per diventare come Jim Carey in Liar Liar. Sperando che l’effetto duri più di 24 ore.
SEARCH FOR THE TRUTH
Non puoi dire la verità senza averequalcosa di vero da dire. Tautologico, ma meno banale di quel che sembra. Per comunicare la linea di cibo per cani Special Dog, Monge ha scovato un insight che qualunque pet-owner non può che trovare vero. Vi siete mai chiesti quante cose sa di voi il vostro cane, gatto, criceto e vi siete risposti: troppe? Partendo da questa risposta, il brand ha invitato tutti i proprietari di cani a scegliere le crocchette più premium di sempre e comprare così il silenzio dei propri animali. Padroni di gatti e criceti: voi siete fottuti.
MAKE DATA YOUR FRIENDS
Avere qualche dato dalla propria parte fa sempre comodo. Statistiche e numeri infatti sono il terreno più fertile per la creatività e un buon punto di partenza per non scadere nei soliti cliché triti e ritriti, oltre che falsi. Ad esempio: com’è che in qualsiasi pubblicità le donne si svegliano già truccate e trovano sempre il tempo per fare yoga? Per scoprire come le donne vivono davvero le loro mattine, la cooperativa di prodotti bio Organic Valley ha intervistato 1000 utenti, stilando un vero e proprio #RealMorningReportsulle loro abitudini. Stando ai dati emersi, il 50% delle donne si sveglia prima che il sole sorga. Il 21% controlla le email ancora tra le coperte. Il 33% non rifà mai il letto. Il 58% impreca almeno una volta al mattino e – breaking news – l’81% non ha tempo di provare più di un outfit pescato a caso dall’armadio. Ma il tempo di fare colazione bevendo del latte a canna da una bottiglia, quello lo ha.
PROVE IT
“Se non lo vedo non ci credo” è il mantra dei nostri giorni. Ma per combattere lo scetticismo altrui un modo c’è: dimostrare quello che si dice. Ed è proprio con una demo super scenografica che Nas Grunt, una catena alimentare di prodotti salutari, ha provato che i colossi del food nascondono zucchero in qualsiasi cibo, anche nei più insospettabili. Come lo ha dimostrato? Reclutando api per trasformare alimenti apparentemente privi di zucchero come hamburger, ketchup e zuppe pronte, in miele. Della serie It’s science, bitch.
KNOW YOUR PEOPLE
Conoscere il proprio interlocutore è il segreto di ogni comunicazione. Che si tratti di un match su Tinder o di un cliente, la cosa più importante è capire chi si ha davanti. Tommee Tippee, vendendo biberon e prodotti per bambini, davanti aveva un target preciso: le mamme. Ma in un mercato saturo come quello del baby-care, essere rilevanti per le mamme e trovare qualcosa di differenziante da dire non era proprio semplicissimo. Per questo il nostro brand ha scelto di non dire proprio nulla e ha preferito sfruttare la valanga di consigli già esistenti su come crescere ed educare il proprio bambino per renderli finalmente utili per il suo target. Con la campagna Advice Wipes, Tommee Tippee ha fatto a pezzi 16.000 riviste e 11.000 libri sui bambini trasformandoliin una vera e propria linea di salviette. Cosa se ne fanno le neo mamme delle salviette credo non ci sia bisogno di esplicitarlo.
DON’T JUDGE IT BY THE COVER
Non è tutto oro quel che luccica. E non tutte le campagne preroll sono il male. Geico ce lo aveva già dimostrato lo scorso anno con The Unskippable Ad, ma quest’anno ha fatto di meglio. Perché stavolta il brief sul tavolo era ancora peggio di quello precedente e recitava più o meno così: “media-buy-with-no-skip-buttons”. Non farsi odiare dagli utenti con una campagna davvero “unskippable” sembrava un’impresa impossibile, ma il brand ci è riuscito di nuovo. Skippando lui per primo e raccontando solo la fine di una serie di storie che gli utenti potevano vedere nella loro interezza solo se sinceramente incuriositi. E niente, la gente ha voluto scoprire di più, preferendo guardare una pubblicità piuttosto che andare al video che stava cercando su Youtube. Morale della favola: mai fidarsi delle apparenze.
ACT OPENLY
Fare le cose alla luce del sole a volte paga. E la diatriba che ha visto protagonisti Burger King e McDonald’s in occasione della Giornata Mondiale della Pace ne è la prova. Molti di voi ricorderanno la celebre proposta con cui Burger King ha chiesto al suo acerrimo nemico di cessare il fuoco per un giorno e di unire le forze lanciando il McWhopper, un panino ibrido, sintesi dei prodotti più amati dei rispettivi brand: il Whopper e il Big Mac. Molti di voi ricorderanno anche che McDonald’s ha detto no. Ma la faccenda non è finita qui. Perché la gente, dopo aver insultato McDonald’s in tutte le lingue del mondo, ha detto sì. Alla faccia del pagliaccio giallo, migliaia di utenti hanno accettato la sfida e intasato l’internet con tonnellate di DIY McWhopper, mentre altri 4 brand hanno rimpiazzato McDonald’s e creato il Peace Day Burger, unendo i migliori ingredienti dei loro panini a quelli del Whopper. Lovin’ it, ah?
Ok. La verità è che è sabato e avete di meglio da fare. Ma se siete arrivati fin qui, anche solo skippando, lo apprezzo. Davvero.