THANK GOD WE ARE SOCIAL #289
Buon ultimo dell’anno a tutti.
Probabilmente avete già liberato il tappo dello spumante dalla gabbietta e state aspettando solo il countdown per farlo saltare.
Sicuramente state già pensando ai buoni propositi per il prossimo anno e, soprattutto, state già liberandovi di tutti i pesi che questo 2016 vi ha lanciato addosso.
Sì perché, diciamocelo chiaramente, il 2016 non è stato particolarmente clemente con il mondo.
Tutte le varie review di tutto quanto successo negli ultimi 366 giorni ve le abbiamo raccontate approfonditamente qui.
Ma questo TGWAS vuole essere più una proposta che una cronaca.
Pensateci: se un giorno dovesse finire in un libro di storia, il 2016 verosimilmente sarà ricordato per la Brexit e per Trump. Per Nizza e per Orlando. Per Amatrice.
Abbiamo dovuto salutare tanti personaggi con cui siamo cresciuti: David Bowie, Umberto Eco, Prince.
Ci ha portato via Muhammad Ali, Leonard Cohen e Gene Wilder, Bud Spencer e Dario Fo.
È stato duro fino in fondo il 2016 e ha voluto ricordarcelo con Carrie Fisher, con George Michael e, purtroppo, con Berlino.
Ma.
Ma non vogliamo ricordarci solo questo del 2016. Non sarebbe giusto. Vogliamo ricordarci anche le cose belle che sono successe.
Ecco allora la proposta: non dimentichiamoci di ciò che di bello abbiamo visto in quest’anno.
Abbiamo visto l’America dividersi sulle elezioni, ma riunirsi nel celebrare il talento di una dodicenne che ha trionfato con un plebiscito nell’ultima edizione di America’s Got Talent.
Grace VanderWaal, al momento 48 milioni di views su YouTube con la sua prima audizione.
Abbiamo visto l’impossibile accadere in ambito sportivo: abbiamo visto il Leicester, una squadra candidata alla retrocessione, vincere il campionato di calcio più competitivo del pianeta e festeggiare la conquista della Premier League come si fa al bar tra amici di sempre.
Abbiamo visto Bebe Vio ricordarci cosa vuol dire la passione per lo sport. E che le esultanze più belle rimangono quelle incontrollabili e non studiate a tavolino (la sua la trovate a 14’30” per chi non vuole rigustarsi tutta la finale).
Abbiamo visto l’ipovedente Abdellatif Baka cancellare la distinzione tra paraolimpiade e olimpiade, battendo nei 1500 metri il miglior tempo realizzato il mese precedente a Rio dai suoi colleghi normodotati.
Abbiamo visto finire delle maledizioni.
Abbiamo visto Cleveland vincere il primo anello della sua storia NBA.
Abbiamo visto il Portogallo sollevare la prima coppa della sua storia calcistica.
E Chicago riconquistare la vetta dopo 108 lunghi, lunghissimi anni.
Ah, a proposito di maledizioni, anche qualcun’altro è riuscito a scrollarsene una piuttosto pesante dalle spalle.
Ci sarebbero tante altre cose buone da ricordare, ma il countdown sta già cominciando.
Forse il totale delle cose belle non sarà così alto, ma proprio per questo dobbiamo tenercelo stretto.
Perché il modo giusto di abbracciare un nuovo anno è lo stesso con cui si accoglie un ospite gradito: con un sorriso.
Volete sapere qual è l’ultima battuta pronunciata da Carrie Fisher nella sua lunga e stellare carriera?
“Hope“. Speranza.
Noi vi aspettiamo qui, per condividere tutto il bello che il 2017 ci potrà regalare.
Non manca più nulla ora.
Lo spumante è pronto, il nostro sorriso anche.
3…2…1…
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