THANK GO WE ARE SOCIAL #359
HYPE: “Più ne crei e meglio è.”
Ognuno di noi, conoscerà a memoria il detto “l’attesa aumenta il desiderio”.
C’è chi pensa che la questione “HYPE” sui social, sia un’arma a doppio taglio, e c’è invece chi ci insegna che, molte volte, questo termine può assumere delle sfumature del tutto inaspettate.
Parliamo di LIBERATO, personaggio venuto alla luce tramite una strategia social, che dell’hype ne ha fatto uno stile di vita.
Di lui sappiamo soltanto che è napoletano e che le sue canzoni sono frutto di un mix tra cantautorato, rap, trap e neomelodico.
Figura totalmente avvolta nel mistero, ha puntato tutto sull’Hype ovvero, sulla grande suspance e su grandi aspettative, nessuna di queste, per adesso è mai stata delusa.
Il successo di un musicista si sà, solitamente, è strettamente collegato al suo talento e alle sue capacità artistiche.
Ma cosa succede quando di quell’altrettanto importante fattore della presenza scenica, non ce n’è traccia?
La risposta è : MILIONI DI VISUALIZZAZIONI IN POCHE ORE!!
https://www.youtube.com/watch?v=nhs0fuubs1I
Il 2 Maggio infatti, è uscito il suo ultimo singolo “INTOSTREET”, accompagnato da news che lasciano tutti sulle spine:
Che sia un’altra trovata mediatica dopo il MIAMI Festival di Milano?
Festival, dove nessuno ha mai visto il suo volto perché al suo posto , si sono presentati sul palco Izi, Calcutta, Shablo e Priestess.
Non possiamo prevedere il futuro, ma se questo è il risultato, almeno finora, ben venga l’hype e, soprattutto, l’anonimato.
Un trucco adottato in precedenza da molti altri artisti per diverse ragioni, una delle quali il mistero che scava fino all’osso la curiosità dei fan e Liberato è solo l’ultimo degli esempi.
Qui un elenco di artisti che hanno preferito “non metterci la faccia”.
DAFT PUNK:
Con i loro caschi futuristici, il duo dichiara di voler mantenere l’anonimato a causa della loro timidezza.
La motivazione più plausibile in realtà, è legata al tentativo di non compromettere la loro vita privata, mantenendo il focus del pubblico sulla loro musica.
GORILLAZ:
Il cantante Damon Albarn riflette sul periodo negativo che la sua musica sta affrontando e confrontandosi con l’amico fumettista Jamie Hewlet, decidono di creare una band composta da cartoni animati. Separando anche loro, attentamente , vita privata e musica.
SLIPKNOT:
Terrificanti e allo stesso momento divertenti, queste maschere sono diventate il punto di forza del gruppo metal a stelle e strisce.
La motivazione alla scelta dell’utilizzo delle maschere è molto simile a quella dei Daft Punk.
“È il nostro modo per avere un contatto più intimo con la musica.” afferma il cantante Corey Taylor.
BANSKY:
Banksy avrebbe dipinto soltanto 120 murales, che gli sono bastati per diventare l’artista più importante di questa generazione con una produzione artistica dal valore di centinaia di migliaia di sterline, nonostante nessuno conosca il suo nome.
NON esistono sue fotografie e afferma di non aver bisogno di identità in quanto le sue opere parlano da sole.
MINA:
Sparita dalla scena, Mina vuole rimanere nel ricordo dei suoi fan, giovane e carina.
Ha scelto di ritirarsi in un periodo molto particolare della sua carriera.
Ebbe una vita abbastanza movimentata, due figli da due uomini diversi, parecchi compagni che davano spazio a pettegolezzi e chiacchiere che lei non sopportava.
Si ritirò nel ’78 probabilmente stanca di non essere rispettata.
Insomma, una vera e propria rivelazione questa dell’anonimato in un’epoca dove i social media impazzano e l’egocentrismo spopola.
Un successo stratosferico che verte proprio sull’ attrazione morbosa per quel poco di privacy che è rimasta in quest’epoca 2.0
Buon week end a tutti 🙂