Mercoledì Social #456
Prima di diventare una nuova e migliore versione di noi stessi, però, è buona regola dare un ultimo sguardo a quello che ci stiamo lasciando alle spalle e tirare qualche somma.
Facebook 2018 Year in Review: gli argomenti più discussi
Questo paper ufficiale, rilasciato pochi giorni fa da Facebook stesso, ha l’obiettivo di ricostruire le macro-aree tematiche che, nel corso dell’anno che volge al termine, hanno generato il numero maggiore di conversazioni a livello globale sulla piattaforma.
Relevant Matters
La tematica sociale che ha generato in assoluto il volume più ampio di conversazioni dell’anno è stata (per il secondo anno di fila) la Giornata Internazionale delle Donne, l’8 marzo.
A differenza del 2017 però, sostiene Facebook, quest’anno le conversazioni sono andate oltre la sola ricorrenza, toccando temi più ampi come quello del MeToo e altre cause simili.
A livello politico, invece, le elezioni per il nuovo Presidente in Brasile e quelle di Mid-Term negli States, sono stati gli avvenimenti più discussi.
Moments to Celebrate
Non stupisce che l’oro e l’argento degli avvenimenti più celebrati dell’anno vadano rispettivamente ai Mondiali di calcio (383 milioni di persone coinvolte worldwide per un totale di 2.3 miliardi di interazioni generate) e al Superbowl 52, che è stato commentato su Facebook da più di 62 milioni di utenti.
Ovviamente, non poteva mancare dal podio nemmeno l’evento che ha cambiato per sempre i tratti di Buckingham Palace: il primo matrimonio tra un membro della famiglia reale inglese e una persona divorziata, distante dalla chiesa anglicana e con un passato nel mondo dello spettacolo, solo per citare alcune delle peculiarità di Meghan Markle.
Ma tornando a noi, il lieto evento, ha coinvolto ben 42 milioni di persone nel mondo.
Provateci voi coi vostri matrimoni a fare altrettanto!
Source: Facebook Newsroom
Twitter ci ripensa e torna alla timeline temporale
Un grande beneficio del tirare le somme a fine anno, è quello di poter anche decidere di cambiare scelte prese tempo fa, che ormai non ci convincono più tanto.
(Disclaimer: questo però non vale per gli abbonamenti di due anni in palestra sottoscritti il 20 dicembre).
E così Twitter, a quasi 4 anni dai primi test sulla nuova timeline basata sull’algoritmo, ha da pochi giorni annunciato di aver ripristinato la possibilità di impostare la propria timeline in ordine cronologico.
Per farlo, basterà entrare nelle impostazioni del proprio profilo e decidere quale settare tra le due modalità: Latest Tweets vs Top Tweets, attraverso la funzione che la compagnia ha definito “Sparkle”, dato il look fatto da tante piccole stelle.
Già dal momento in cui venne introdotta, la timeline algoritmica aveva ricevuto diverse lamentele.
La compagnia oggi ammette di essersi resa conto che la piattaforma nasce soprattutto per seguire eventi in real time quali eventi sportivi, avvenimenti politici, show televisivi o altro.
Già da alcuni test preliminari, la fruizione secondo la modalità cronologica, ha dimostrato un coinvolgimento degli utenti superiore alla media attuale (con modalità algoritmica).
Non stupisce quindi che, anche se ci è voluto un po’ di tempo, Twitter abbia preso questa decisione e sia tornato alla sua natura originale, permettendo a utenti e brand di raccontare e seguire i fatti più significativi del momento come da nessun’altra parte.
Che dire, tutto è bene quel che finisce bene!
Source: The Verge
Home Alone Again: 28 anni dopo
Nel caso in questi giorni non l’aveste vista, vi parliamo dell’ultima campagna di Google, per la famiglia dei Google Assistants. In questa versione, a differenza del film originale, Kevin ha un fido alleato dalla propria parte: Google Assistant, appunto, che rende ogni operazione più semplice.
Alcuni esempi di come la vita può diventare più semplice con un Google Assistant a casa?
Aggiungere il dopobarba alla Shopping List: mai stato così facile.
Ordinare cibo a domicilio, con pagamento elettronico, senza mai distogliere lo sguardo dalla televisione.
Accendere tutte le luci di casa (compresi gli addobbi natalizi) con una sola parola.
E come se la nostalgia non fosse già abbastanza, Google ha anche annunciato di aver creato una Limited Edition di funzioni speciali nei propri voice-based assistants, attivabili citando alcune delle più iconiche frasi del film.
Ad esempio, domandando al Google Assistant se ci si è dimenticati qualche cosa, si sentirà come risposta il celebre urlo che nessuno di noi ha mai dimenticato: KEVINNNNNN.
Source: Google Blog
I don’t want a lot for Christmas…
Infine, sempre in tema di riepiloghi di fine anno, Spotify ha constatato anche quest’anno che la hit della sola e unica Mariah, All I want for Christmas is you, è ancora una volta tra le canzone più popolari al mondo.
Nella Global Top 200 Songs Chart Playlist, infatti, All I Want for Christmas is you è seconda solamente a “thank u, next” di Ariana Grande.
In tanti si sono interrogati su questo successo stratosferico.
Alcuni ricercatori della Goldsmiths University di Londra hanno addirittura analizzato le 1000 canzoni più “testarde” nell’entrarci in testa, tra cui ovviamente la mitica hit del 1994.Quello che sembrerebbe permettere a certe canzoni di entrare nella nostra testa per non lasciarci più, è la loro struttura altamente ripetitiva: più il nostro cervello si rapporta in maniera semplice con una melodia, maggiore è il piacere che prova.
Allo stesso modo, i ricercatori hanno anche stabilito che il testo di All I Want for Christmas is you è talmente universale da essere annoverato tra i fattori di successo della canzone: quel you infatti potrebbe essere chiunque, mariti, mogli, figli, nonni, genitori.
A voi decidere a chi dedicarlo!
Souce: Spotify Newsroom