Avete riposato bene? State ancora cercando di capire cos’è successo ieri sera o lo avete già scoperto stanotte rivedendo le stories su Instagram?
Se vi state chiedendo come mai nonostante la Bella Dormita vi sentiate ancora così stanchi, ecco: tenete presente che il sonno è la terza componente essenziale che definisce la cosiddetta buona salute, insieme a una dieta equilibrata e all’esercizio fisico.
Perché parlarne? Proprio ieri è stata la Giornata Mondiale del Sonno, e abbiamo colto l’occasione per raccogliere qualche informazione sulla relazione tra sonno, schermi e social networks, e su app e device che possono migliorare il nostro riposo.
Il World Sleep Daynasce per sottolineare l’importanza di un corretto riposo ed è stato istituito dalla World Association of Sleep Medicine con l’obiettivo di sensibilizzarci rispetto ai disturbi del sonno e alle ricadute sulla società.
Solo negli ultimi 20 anni siamo riusciti a spiegare come funziona il meccanismo biologico con cui la luce influenza il nostro orologio interno, identificando un gruppo di cellule nel retro dell’occhio particolarmente sensibili alla luce e con il compito di inviare segnali di allerta al cervello. Peccato che queste cellule siano particolarmente sensibili alla luce blu che sarebbe il naturale segnale per il risveglio, e che è invece predominante nei led e negli schermi elettronici di smartphone & co!
In particolare, c’è chi ha cercato di capire la relazione tra uso dei social e sonno disturbato, individuando un forte beneficio nel nonutilizzare i social network negli ultimi 30 minuti prima di addormentarsi. Quindi per la qualità del sonno, il fattore cruciale è il momento del giorno in cui si utilizzano i canali social, piuttosto che il tempo totale di utilizzo.
Sappiamo che social e smartphone sono un punto di riferimento irrinunciabile per intrattenimento, informazione e conversazione, superando praticamente ogni distanza. Quindi pensiamo al lato positivo, e della tecnologia che ci tiene svegli facciamone buon uso: utilizziamola per migliorare il nostro sonno. Ecco alcune applicazioniedevice da tenere in considerazione.
1 | Quelli che “i dati prima di tutto” Per chi vuole verificare come e quanto dorme
È possibile monitorare il sonno con app per lo smartphone che interagiscono con wearable device, che possono essere da polso ma non solo: esistono anche fasce o altri piccoli gadget indossabili. Oppure si possono raccogliere informazioni con home device (dock da comodino o sotto-materassi) e app per smartphone che rilevano parametri vitali a distanza, tramite l’utilizzo di onde radio a bassa frequenza. In generale, con queste app si possono raccogliere dati sulla frequenza cardiaca, sui cicli di REM e sul tempo necessario per addormentarsi. In più, possono svegliarci nello stadio ottimale del riposo con alcuni settaggi ad hoc.
Da tenere in considerazione Pillow per iOs oppure Sleep as Android, ottima app per il tracciamento del sonno e sveglia smart che offre anche extra come funzioni di rilassamento, integrazioni con smart lights e app musicali.
2 | Quelli che “tanto comunque non posso resistere” Per chi vuole diminuire o eliminare la luce blu (dal tramonto in poi)
Le app che eliminano le luci blu funzionano in modo molto semplice, in sostanza applicano un layer colorato che rende nulla l’emissione di luci con questa frequenza. Una ulteriore comodità: questo tipo di app offre la possibilità di programmare lo switch al filtro in modo che si attivi dall’ora del tramonto in avanti, così da diminuire l’affaticamento degli occhi e magari anche le rughe da digital aging (!).
Il tema luci blu sta diventando sempre più rilevante, e molti operatori si stanno muovendo per integrare versioni evolute di questi filtri. Per esempio Whatsapp, che sta lavorando per la release della Dark Mode come anticipato su WABetaInfo.
3 | Quelli che “almeno così prendo sonno” Per chi cerca di rilassarsi
Prendere sonno nel migliore dei modi, con app di meditazione che possono essere usate anche in altri momenti della giornata, come ad esempio Calm oppure, per una versione free e più quotata in questo momento, Headspace. Creata da un monaco buddista di origine anglosassone, questa app permette di realizzare sessioni guidate della durata di 10 minuti. L’obiettivo, come dice il nome stesso, è quello di creare spazio, liberare la mente per raggiungere l’equilibrio psicofisico.
Ma vale la pena anche provare ascoltando audiolibri, comecon l’app di Storytel (e c’è anche chi è arrivato a dedicare un’intera stazione radio agli insonni).
Per chi volesse provare, le app che generano rumor bianco come White noise o che creano atmosfera mixata con i rumori bianchi come A soft Murmur sono curiose e probabilmente sono di quanto di più adatto a chi con voci e musiche tende a distrarsi dal sonno.
4 | Quelli che “una volta che mi addormento tanto non mi sveglio più” Per chi prende sonno comunque ma forse fa fatica a svegliarsi
Regolare le luci ambientali può sembrare un rimedio semplice, fin troppo, e invece è quanto di più si avvicina al meccanismo naturale a cui il nostro corpo si è adattato nell’evoluzione. Ci sono lampade come Circadia, sviluppata con il supporto e parte dei fondi in arrivo dalla NASA, o addirittura semplici lampadine (da sostituire a quelle che abbiamo già) che sono state pensate proprio per assecondare i nostri ritmi circadiani.
Per concludere, i fattori indispensabili per un buon sonno sono tre: durata, assenza di iinterruzioni e profondità. Non possiamo gestirli tutti, a volte nessuno, ma ci sono app e strumenti che possono aiutarci e senza trascurare alcuni piccoli accorgimenti: curare l’ambiente in cui si riposa (la camera non è un soggiorno, la temperatura della stanza è ottimale che sia tra i 15 e i 20 gradi), rilassarsi con meditazione, lettura o musica, e sicuramente assicurarsi la lontananza dai nostri cari smartphone.
E se proprio non riuscite a tenere i telefoni lontani dal comodino, come ultimo rimedio potete sempre auto-impostarvi il parental control perché vi vieti l’accesso alle app più invitanti in orario notturno ;).