In Lockdown: L’amore ai tempi del social distancing

Analisi
alessandra.tiritiello

Nelle ultime settimane tutto quanto è intorno a noi sta cambiando in maniera rilevante e il mondo della comunicazione si deve attrezzare per capire al meglio e in quasi- tempo reale come navigare questo nuovo panorama. Per la nostra serie In Lockdown (a questo link trovate il primo appuntamento), i team di Research & Insight di tutte le sedi dell’agenzia ci forniranno degli approfondimenti su diversi settori e trend, condividendone le principali evidenze. Nell’articolo che segue, analizzeremo in particolare come lo scenario attuale sta impattando il nostro rapporto con l’industry delle app di dating. 

“il desiderio di connessione umana si intensifica durante i tempi che ci mettono a dura prova”
(Nichi Holdgson, Daily Mail)

Durante una pandemia le cose cambiano rapidamente, il Coronavirus ha avuto un impatto sulla nostra vita quotidiana, soprattutto se si parla di relazioni sociali. 

Sembra quasi impossibile credere che ci sia stato un tempo in cui ci si incontrava con gli amici… e anche con qualche sconosciuto incrociato su Tinder. 

Anche se sembra una vita fa, sono passate solo poche settimane da quando l’indagine OKCupid ha rilevato che l’88% delle persone in tutto il mondo continua ad avere relazioni interpersonali come al solito nonostante la diffusione di COVID-19. Ma ora che la situazione si è fatta decisamente più seria, anche il comportamento delle persone è cambiato: gli utenti si rivolgono ai social media e alle app di dating per parlare della nuova realtà con un approccio totalmente digitale. 

Viste le circostanze che la quarantena impone, saremmo tutti portati a pensare che le app di dating stiano passando un brutto periodo. Tinder, per citare la principale app di incontri, non se la passa male: secondo le ultime rilevazioni, lo scorso gennaio è stato il secondo miglior mese nella storia di Tinder in Italia. Contando anche febbraio, l’app è stata scaricata 229 mila volte, con un +46% di incremento anno su anno. Anche il fatturato è cresciuto del 14,6% rispetto allo stesso periodo del 2019. Di pari passo stiamo assistendo a un cambiamento di abitudini e comportamenti, sempre più alternativi, nati dalla situazione (come si suol dire “di necessità virtù”). 

Piattaforme come OkZoomer, specifico per la Gen-Z, hanno guadagnato popolarità in risposta alla vita in quarantena e all’esplosione dell’interazione sociale all’interno di strumenti di chat video come Zoom. L’innovazione nasce per necessità e il mondo degli appuntamenti non fa eccezione.

LA CINA E L’ABBATTIMENTO DEL FIREWALL: QUANDO LE INFORMAZIONI PASSANO DA TINDER 

Ma partiamo da gennaio, quando ancora in Italia il coronavirus era solo “una brutta influenza”. La funzione Passport di Tinder, da poco resa gratuita e che consente di esplorare virtualmente altre città semplicemente cambiando la propria posizione nelle impostazioni, è stata al centro dello scambio di informazioni in modo creativo. La funzionalità, nata con l’obiettivo di permettere agli utenti di uscire almeno virtualmente dalla quarantena e fare “swipe around the world”, per parlare con coloro che stavano vivendo la stessa situazione, è stata sfruttata a inizio pandemia per connettersi con persone residenti a Wuhan (in VPN of course), la regione cinese che ha visto lo scoppio del primo focolaio di coronavirus, per informarsi sugli sviluppi del virus, scavalcando e sovvertendo i tradizionali flussi dell’informazione ottenendo così “informazioni di prima mano”.

E SE FOSSERO PROPRIO LE CHAT DI DATING A RESTITUIRCI IL ROMANTICISMO? 

Match, chat, date: in questo periodo di quarantena manca l’ultimo tassello, quello che cambia le carte in tavola e la logica delle app di incontri. 

Il social distancing sta cambiando il nostro modo di approcciarci alle app di dating online: le coppie in convivenza forzata tentano di mantenere un equilibrio, ai single rimane la Textlationship, ovvero la relazione che esiste solo tramite messaggio.

La Textlationship ci mette di fronte a un nuovo modo di relazionarci con il prossimo imponendo un ritmo “slow”, soprattutto ora che non scatta immediatamente la fase “date”. Potrebbe quasi essere l’inizio di un cambiamento in positivo, un modo per ridare valore al corteggiamento, alla conoscenza lenta anteponendo la qualità alla quantità (vista la penuria di “choice overload”, ovvero quel sovraccarico da eccesso di opzioni disponibili che spesso disorienta nella scelte, proprio come quando si è di fronte all’homepage di Netflix) e che potrebbe innescare dinamiche sociali e relazionali più consapevoli. Questo lo conferma anche Nichi Hodgson, giornalista, dating expert e autrice di The Curious History of Dating, che ha recentemente affermato che la pandemia potrebbe veramente determinare un aumento di connessioni più significative e il ritorno al romanticismo tradizionale: “il desiderio di connessione umana si intensifica durante i tempi che ci mettono a dura prova”

Se invece fossero proprio le app di dating a restituirci un po’ di empatia e di vicinanza sociale?

AFFINITÀ A FAVORE DELLA VICINANZA

Questo periodo di quarantena ha visto spuntare nuove app che privilegiano le affinità di coppia alla posizione geografica. È il caso di OkZoomer, startup nata in US da due studenti universitari che hanno applicato il criterio di selezione delle vecchie agenzie matrimoniali agli algoritmi più sofisticati, tanto da ottenere un’app in grado di trovare l’anima gemella a chiunque.

MENO MALE CHE CI SONO LE VIDEOCHAT

Durante la quarantena la funzione live video è l’unica strada percorribile per evitare di incontrarsi clandestinamente in fila al supermercato. 

L’app di incontri Once, leader nello slow dating movement, ha recentemente rilasciato la funzione di video chat istantanea che scatta appena si verifica il famigerato match (ovviamente dopo aver entrambi prestato il consenso). Once consiglia di organizzare aperitivi, guardare un film o preparare la cena insieme, anche se ognuno a casa sua. Ovviamente questa opzione è solo per i più coraggiosi. 

Proprio nella settimana di lockdown in Italia (9 marzo 2020) si evidenzia un netto aumento delle ricerche su google relative alla videochiamata:

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La cosa interessante è che i termini di ricerca maggiormente associati alla parola “videochiamata” sono tutte relative al “come fare”: una sorta di ricerca di classici tutorial e spiegazioni su come approcciarsi a questa opzione di contatto con l’esterno, sintomo che abbiamo sempre avuto sottomano una tecnologia inutilizzata perché le circostanze la rendevano sostanzialmente superflua ai più. 

Passando in rassegna le novità proposte dalle varie app di dating scopriamo che più o meno tutte si stanno muovendo nella stessa direzione, ovvero offrire un’alternativa per temporeggiare: 

Nel complesso, le app di dating stanno adottando un approccio abbastanza conservativo, le reali opportunità risiederanno probabilmente in territori inesplorati del mondo post-COVID.

L’INTRAPRENDENZA AI TEMPI DEL CORONAVIRUS

L’assioma “l’intraprendenza umana non conosce limiti” si sta rivelando particolarmente vero durante questo periodo di difficoltà. A Brooklyn, il fotografo freelance e influencer Jeremy Cohen (@jermcohen) ha documentato il suo corteggiamento della dirimpettaia Tori Cignarella (@toricigs). Usando una combinazione di consegne di droni, bolla anti-contaminazione e cene in videochat, Jeremy e Tori hanno trovato il modo di vivere le prime fasi del corteggiamento, il tutto ovviamente documentato su Instagram
Ma anche in Italia abbiamo i nostri Romeo e Giulietta: si tratta di Paola e Michele che, neanche a dirlo, sono residenti a Verona. In questo caso possiamo dire che “galeotta fu l’ora d’aria delle 18 in balcone”; il loro amore è nato durante uno dei tanti flashmob delle 18 grazie alla sorella di Paola, violinista, che intonando We are the champions dei Queen ha attirato l’attenzione di Michele (il dirimpettaio). Una ricerca veloce su Instagram, qualche amico in comune ed è subito scattato il “carteggio virtuale” di dichiarazioni d’amore, fino allo striscione che Michele ha dedicato a Paola sulle note di Un giorno migliore dei Lunapop. Ora i due, tutti i giorni puntuali alle 18, allietano il quartiere a suon di canzoni d’amore.

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link

La storia, talmente unica nel suo genere, è finita anche sul Times.

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L’UMORISMO COME SFOGO EMOTIVO 

Lasciando da parte il romanticismo, da sempre Twitter è fonte di grande umorismo e anche in una situazione di emergenza globale ha concesso spazio per un po’ di sfogo emotivo, spesso autoironico e un po’ cinico, dove i meme rompono la desolazione della situazione attuale.

IL MONDO POST-CORONAVIRUS: IL FACCIA-A-FACCIA DOVRÀ ATTENDERE

Una volta che le cose inizieranno a tornare alla normalità, le esitazioni sull’incontrare fisicamente nuove persone probabilmente rimarranno per qualche tempo. 

Potremmo anche trovarci davanti allo scenario in cui ci viene chiesto di partecipare a una videochat pre-appuntamento, giusto per alleviare le ansie, sondare il terreno e verificare che ne valga veramente la pena. Questo scenario possiamo immaginarlo già da subito nella fase post-coronavirus e per i brand del settore è un’occasione per fornire contenuti e strumenti creativi in grado di stravolgere le regole del coinvolgimento pre-appuntamento. 

IL TEST DELLA RELAZIONE

È indubbio che questo periodo difficile stia in un certo verso fornendo alle coppie la prova del nove della relazione: da una parte ci saranno quelli che consolideranno l’unione, dall’altra ci saranno quelli che decideranno di mettere fine alla relazione di coppia. 

“Il Global Times ha riferito che la città cinese di Xi’an ha visto un numero record di richieste di divorzio nelle ultime settimane, con alcuni distretti che hanno persino raggiunto il numero massimo di appuntamenti disponibili presso gli uffici del governo locale.”

Quel che è certo è che ci sarà un enorme bacino di persone neo-single alla ricerca di una serie di incontri romantici post-quarantena, ma anche persone in cerca di una relazione stabile dopo l’esperienza quasi apocalittica. Le app di dating online dovranno essere brave a facilitare esattamente questo tipo di gratificazione: ci immaginiamo Tinder e Grindr impegnate a far fronte alla gratificazione istantanea, mentre Hinge e OKCupid impegnate a trovare nuovi modi per connettere le persone a lungo termine.

Non ci resta che attendere la fine della pandemia per valutare gli sviluppi sociali di questa esperienza simil-apocalittica.