SNAP SAFE: CREATIVITÀ E TECNOLOGIA PER AFFRONTARE COVID-19

Innovazione
Luca Della Dora

Ci troviamo in una situazione che non ha precedenti nella storia recente e va da sé che le regole che siamo abituati ad applicare non valgono più. In nessun contesto. 

Non possiamo pensare di affrontare questo momento servendoci degli strumenti su cui abbiamo sempre potuto contare. O meglio, non nel modo in cui siamo sempre stati abituati.


E in un contesto come questo anche la creatività può dare un enorme contributo nella battaglia quotidiana di miliardi di persone, una battaglia che vinceremo solo remando nella stessa direzione e seguendo le indicazioni che medici e scienziati ci forniscono. Con responsabilità e senso civico.





 


 

 



 

 


Visualizza questo post su Instagram


 



 

 

 



 

 



 

 

 




 

 


Un post condiviso da The New York Times (@nytimes) in data:





Stiamo assistendo a una mobilitazione globale su tutti i livelli: da quello produttivo, dove aziende come Armani, Ferrari, LVMH, Dyson o Ramazzotti convertono la loro linea produttiva per creare camici per i medici, igienizzanti o respiratori, a quello sociale, dove artisti di ogni ambito si adoperano per intrattenere le persone costrette a casa o contribuiscono a veicolare messaggi su come comportarsi, fino a tutte quelle iniziative nate dalle persone, che stanno contribuendo a farci sentire vicini anche se non fisicamente (basti pensare a tutte quelle iniziative online, sia individuali, sia più strutturate, che sfruttano le piattaforme per videoconferenze).

Fonte: Facebook

Tutto questo ha a che fare con la creatività, che in fondo non significa altro che dare origine a nuove idee, nuovi concetti, nuovi approcci, partendo da elementi che abbiamo a disposizione. Si può applicare a tutti i campi ed è quello che sta succedendo.



Il 26 Marzo le Nazioni Unite hanno indetto la “GLOBAL CALL TO CREATIVES – An Open Brief form the United Nations” proprio con l’obiettivo di raccogliere idee e progetti in grado di aiutare a diffondere messaggi legati alla salute e ai comportamenti corretti da tenere in questa situazione senza precedenti.

Insieme a tutti gli altri uffici del nostro network, stiamo lavorando a diverse idee e progetti, sia con i nostri clienti, sia per supportare le Nazioni Unite nella diffusioni dei messaggi afferenti a 6 diverse aree:


  1. DISTANZA FISICA



  2. IGIENE PERSONALE



  3. CONOSCERE I SINTOMI



  4. INCORAGGIARE L’ALTRUISMO



  5. SFATARE FALSI MITI



  6. FARE DI PIÙ, DONARE


Il primo di questi messaggi riguarda la distanza fisica che dobbiamo tenere in pubblico per evitare di diffondere – o di contrarre – il virus, soprattutto in tutte quelle zone affollate che dobbiamo frequentare, come – ad esempio – i supermercati.

Il distanziamento sociale è una delle armi che tutti abbiamo a disposizione per combattere il virus e si tratta di una misura fondamentale oggi, ma che probabilmente modificherà i nostri comportamenti anche in futuro, quando avremo superato questa prima fase di lockdown. 














Visualizza questo post su Instagram




























Un post condiviso da The Independent (@the.independent) in data:





Per questo motivo quello che abbiamo voluto fare non riguarda solo la corretta educazione delle persone su questo tema, abbiamo voluto creare uno strumento che aiutasse concretamente le persone ad affrontare questo tema usando qualcosa che sono già abituate ad usare: uno smartphone e un filtro in Realtà Aumentata.

Il nostro ufficio di Londra ha sviluppato SNAP SAFE: una Lente di Snapchat (l’equivalente dei filtri di Instagram) che permette di misurare in tempo reale la distanza dalle altre persone, segnalando – attraverso un alert – quando la distanza da un’altra persone è minore di 200 centimetri.


Per attivare la lente è sufficiente fare lo scan di questo Snapcode o cliccare qui e attivarla ogni volta che ci troviamo in un luogo affollato per essere certi di mantenere la distanza minima dagli altri.

Nel frattempo anche Snapchat ha sviluppato una lente con lo stesso obiettivo, ma in fondo questa è una buona notizia per tutti: più strumenti abbiamo a disposizione, più sarà facile veicolare i giusti messaggi e indurre i comportamenti corretti a livello globale.

Come anticipato, questa è solo una delle attività a cui stiamo lavorando per rispondere a questo momento e per provare a dare un piccolo supporto a tutte quelle persone che stanno lottando per garantirci di uscire da tutto questo più in fretta possibile.














Visualizza questo post su Instagram


























Un post condiviso da The New Yorker (@newyorkermag) in data:






Nelle prossime settimane vi racconteremo altre idee e progetti a cui stiamo lavorando insieme al resto del network di We Are Social, soprattutto nell’ottica di affrontare nel modo più corretto la fase successiva al lockdown, in cui ci troveremo di fronte a nuove sfide e a quella che inevitabilmente diventerà una nuova (a)normalità.