Roblox: infiniti mondi e infinite opportunità (anche) per i brand

Analisi
Luca Della Dora

Periodicamente un nuovo gioco guadagna così tanta popolarità da stravolgere il mercato, ridefinendo il modo in cui giochiamo e in cui percepiamo i videogiochi. 


Nei primi mesi del 2021 quel gioco è stato Roblox, e anche se non non è hai ancora sentito parlare, è molto probabile che invece i tuoi figli, i tuoi nipoti o i tuoi fratelli più piccoli non solo lo conoscano molto bene, ma che abbiano passato moltissime ore a giocarci, e che lo amino già. E per una serie di motivi molto semplici.

Senza perdere altro tempo con i preamboli, vediamo un po’ più da vicino perché Roblox è diverso da quasi tutti gli altri giochi, e cosa lo rende così interessante per i brand e per chi lavora nel mondo del marketing.


Cos’è Roblox?

Innanzitutto definire Roblox un videogioco è riduttivo per il tipo di esperienza che offre. La verità è che si tratta di una vera e propria piattaforma di gioco: Roblox è infatti più simile a una versione gaming dell’AppStore che a un singolo gioco.

All’interno di Roblox si possono trovare milioni di giochi, la maggior parte dei quali sono creati dagli utenti stessi grazie agli strumenti messi a disposizione dalla piattaforma: gli utenti possono disegnare le proprie mappe, definire le regole e creare un’esperienza di gioco completamente personalizzata.

In sostanza, con Roblox, chiunque può diventare uno sviluppatore e può farlo sfruttando una piattaforma completamente gratuita (c’è una valuta in-game – Robux – che permette comunque di fare acquisti e di supportare i creator).

L’esperienza di gioco è piuttosto semplice: è sufficiente accedere alla piattaforma, scegliere il gioco che sembra più interessante e iniziare. Il modo in cui l’utente può trovare nuovi giochi è piuttosto simile a quello che facciamo quando ci troviamo di fronte al newsfeed di una piattaforma social “tradizionale”, se non per il fatto che invece di scorrere contenuti, si scorre una lista di giochi ideati e disegnati da creator parte della community.

Gli strumenti di sviluppo offrono opportunità potenzialmente infinite a livello creativo, e la cosa che la rende così potente è la semplicità e la libertà che garantisce.

Questo fa sì che siano presenti esperienze di gioco veramente per tutti i gusti e di tutti i tipi: ti piacciono gli animali? C’è “Adopt me!”, il gioco in assoluto più popolare su Roblox, che permette di prendersi cura di un animale virtuale – un po’ in stile Tamagotchi, per i boomer come me.

Preferisci qualcosa di più enigmatico e dal sapore noir? Puoi giocare a “Murder Mistery 2”.

Insomma, si può creare veramente qualsiasi cosa, in qualsiasi ambito, in modo super personalizzato – sempre con uno stile simile al mondo dei Lego. E la cosa che rende Roblox un universo così sconfinato è l’enorme partecipazione da parte della community che lo usa, e lo usa tantissimo.


Il boom di Roblox

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, Roblox non è così nuovo: il suo lancio risale al 2006, ma la sua popolarità è stata ben presto oscurata dall’uscita di Minecraft, con cui ha alcuni elementi in comune, ma che si era rivelato più semplice e immediato in quanto a esperienza di gioco. 

Il successo, 15 anni dopo il lancio, è davvero incredibile: nel 2020 Roblox contava più di 32.6 milioni di utenti giornalieri (se pensiamo che il super acclamato Fortnite era giocato da 25 milioni di persone ogni giorno, capiamo meglio le dimensioni del fenomeno). E il numero delle ore giocate è forse ancora più impressionate: nel corso del 2020 sono state 30.6 miliardi. E forse a questo punto vi starete chiedendo come mai? Perché le persone che ci giocano, ci giocano così tanto e si sono innamorate così tanto di questa piattaforma di gioco?

Le risposte sono molteplici, e hanno sicuramente a che fare con la libertà nella creazione di giochi sempre diversi tra loro, ma anche – e, forse, soprattutto – con il fortissimo senso di community che si è creato sia tra i “semplici” giocatori, sia tra i creator: insomma, i singoli giochi in sé sono solo la punta dell’iceberg, perché è tutta la piattaforma e l’ecosistema ad essa legato che fa sì che Roblox tenga le persone così attaccate allo schermo – ah a proposito, lo schermo può essere quello di un PC, quello della Xbox o del proprio smartphone, visto che Roblox è disponibile per diverse piattaforme, e questo è un altro elemento che ne ha favorito la crescita.


Roblox e i brand: quali sono le opportunità?

Se state leggendo questo post – e siete arrivati fino a qui – probabilmente è perché siete curiosi di capire esattamente questo: in che modo un brand può trarre vantaggio da una piattaforma di gioco come Roblox? Beh, in realtà la questione è molto più semplice di quella che si presenta quando un’azienda cerca di entrare in contatto con audience che passano il loro tempo su altri giochi.

Il fatto che sia possibile creare esperienze completamente personalizzate e costruite secondo i propri gusti ed esigenze rende Roblox decisamente appetibile, anche perché offre una libertà creativa unica: si crea un gioco, lo si “veste” come meglio si crede e se ne decidono le regole, costruendo delle esperienze completamente su misura, pronte per essere vissute dalle audience che si vogliono raggiungere.

“Che si tratti di un franchise sportivo, di un marchio di modo, di uno studio cinematografico o di un artista musicale, ci sono infinite possibilità per costruire esperienze coinvolgenti e in linea con i valori del proprio brand”, come sottolinea Tami Bhaumik, Marketing VP di Roblox.

Un ottimo esempio di quello che sto dicendo è il concerto di lancio di una hit di Lil Nas X, concerto che si è svolto completamente all’interno della piattaforma, in modo – ovviamente – virtuale e che ha permesso di coinvolgere tutte quelle persone che – anche visto il periodo – non avrebbero mai potuto assistervi fisicamente: al netto dell’impossibilità di suonare in pubblico, avere un pubblico di più di trenta milioni di persone sarebbe stato abbastanza difficile nel mondo non-virtuale.

Di nuovo un parallelo con Fortnite per capire le dimensioni del fenomeno: ad assistere al live di Travis Scott su Fortnite erano state 46 milioni di persone, ma sommando cinque sue esibizioni, mentre Lil Nas X, con una sola esibizione ne ha raggiunte 33 milioni.

Un altro caso di successo di utilizzo di Roblox è quello di Nike, che per celebrare l’Air Max Day ha creato tre personaggi – ognuno con un modello differente di Air Max – che potevano essere scelti e utilizzati dagli utenti: collaborazioni come questa aiutano i brand a testimoniare alle proprie audience la comprensione dei loro gusti e dei loro interessi, dimostrando di vivere lo stesso mondo, capendolo.

Anche i player legati al mondo del cinema stanno sfruttando Roblox come piattaforma di interazione con le proprie community: il film “Scoob!” ha infatti attivato una collaborazione con “Adopt Me!”come detto poco fa, il gioco più diffuso su Roblox – creando uno “Scooby- Doo” virtuale da usare nel gioco. Quello che rende particolarmente interessante questo caso è che la partnership non è stata stretta con gli sviluppatori di Roblox, ma con i creator del gioco.

Roblox è probabilmente uno dei pochi “luoghi” in cui veramente la creatività può essere liberata senza nessun limitese non quello dell’immaginazione di ognuno di noi


Detto ciò, quando pensiamo a Roblox come piattaforma per creare interazioni tra persone e brand, dobbiamo tener conto che il 67% degli utenti sono persone con un’età inferiore a 16 anni, e solo il 14% di chi ci gioca ha più di 25 anni. Tuttavia Roblox ha il potenziale per coinvolgere anche persone più adulte, proprio grazie alle infinite possibilità nel costruire giochi anche diversissimi tra loro, che, appunto, potrebbero diventare interessanti anche per persone di demografiche differenti.

Per concludere, è difficile prevedere dove potrà arrivare Roblox in termini di popolarità e se saprà imporsi anche tra fasce di utenti diverse da quelle coinvolte oggi, ma quello che è certo è che la sua flessibilità lo rende decisamente appetibile per tutti quei brand che vorranno sperimentare piattaforme social diverse da quelle “tradizionali”, entrando, di fatto, nel mondo del social gaming.

Key Stats:

Key Take-Outs

• Roblox sta aprendo la strada a un nuovo modo di creare branded games.

• Chiunque può disegnare mappe e creare giochi con le proprie regole, e renderli disponibili a chiunque.

• Gli utenti possono trovare i loro giochi preferiti su una piattaforma che potrebbe essere descritta come un mix tra un newsfeed e un’App Store.

• Gli acquisti in-game vengono effettuati con una valuta dedicata – i Robux.

• Gli utenti di Roblox hanno speso complessivamente più di $1.7 miliardi nel 2020.

• La barriera d’ingresso per i brand è molto bassa: possono creare il loro gioco esattamente come fanno gli utenti, senza necessariamente attivare una partnership con Roblox.

• È possibile collaborare con gli utenti che hanno già creato giochi, proprio come si fa quando si collabora con creator di altro tipo di contenuti su altre piattaforme.


Questo post è un adattamento di quanto scritto da Peter Mazloumian, Head of Copy del nostro ufficio di Dubai.