Twitch: più di una piattaforma di streaming, anche per i brand

Analisi
Luca Della Dora

L’abitudine di guardare altri giocare è un qualcosa che ha radici nell’infanzia per la maggior parte delle persone: pensate a tutti quelli che si sono ritrovati a guardare il fratello maggiore che giocava – da solo o con gli amici – monopolizzando TV, console e joypad.

Oggi le cose sono molto diverse, perché guardare altre persone che giocano è diventata una scelta, una scelta che è un vero e proprio fenomeno social: pensate che nel solo mese di febbraio 2021 sono state spese più di 2 miliardi di ore su Twitch per vedere gamers giocare

Per capire un po’ meglio perché Twitch sta continuando a crescere e – soprattutto – come possono trarre vantaggio i brand da questa piattaforma, è necessario innanzitutto comprendere cosa spinge le persone a stare incollate davanti ai loro monitor per guardare giocatori che condividono in streaming le loro partite (no, non userò il termine streammare – o almeno ci proverò, quindi per vedere se ci sarò riuscito, vi toccherà arrivare alla fine del post e cercare l’*).

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L’inizio del successo di Twitch risale al 2011, quando da Justin.TV è diventato appunto Twitch: da quel momento streamers, gamers e persone appassionate al mondo degli eSports l’hanno scelto come luogo preferito per mostrare la propria abilità nel giocare i titoli del momento, per mostrarsi anche personalmente, iniziando di fatto una transizione che ha portato i giocatori “anonimi” a diventare creator a tutti gli effetti, e – in alcuni casi – anche a costruire il proprio brand (pensiamo a Ninja, o a Pow3r, non sono forse a loro volta dei brand?).

Una delle caratteristiche che rende Twitch una piattaforma con così alto potenziale è la sua capacità di favorire la nascita di community, dove le relazioni non sono un’eccezione, ma sono il collante che unisce streamers e spettatori: le conversazioni che avvengono durante lo streaming delle partite sono un elemento fondamentale di Twitch, così come la possibilità per i fan di supportare i gamers creators che seguono.

Già, perché Twitch permette a chi condivide i propri contenuti di ricevere donazioni da parte dei fan, e questa modalità di monetizzare ha reso possibile quello che spesso resta un sogno per molti: trasformare la propria passione in una fonte di guadagno. Di grande guadagno. Ed è questo uno dei motivi per cui possiamo tranquillamente affermare che Twitch è oggi una della maggiori piattaforme per creator, proprio come lo sono Instagram o YouTube.

Come detto poco sopra, il successo di Twitch parte da lontano, ma è soprattutto nell’ultimo anno che i numeri sono diventati veramente incredibili – complice anche la pandemia, e relativi lockdown in tutto il mondo.

Giusto per dare un po’ di sostanza: 9.5 milioni di persone hanno streammato condiviso contenuti in streaming ogni mese (quasi il 100% in più rispetto all’anno precedente), con quasi 3 milioni di spettatori connessi in ogni momento del giorno a febbraio 2021

Passare – forzatamente – più tempo a casa ha spinto molti di noi a diventare – in qualche modo – dei gamers. In molti hanno riscoperto le console che ormai erano diventate soprammobili impolverati, e che erano state messe da parte per la mancanza di tempo per giocarci.

In Italia, più di 8 persone su 10 giocano, e lo fanno da qualsiasi dispositivo (il 61.6% da mobile, il 36.2% dal computer e il 38.1% da console – come potete vedere dal nostro report Digital 2021); negli USA le vendite di videogame sono aumentate del 37% in soli 12 mesi, con alcuni giochi mobile che hanno visto aumentare i loro profitti del 50% rispetto all’anno precedente. Insomma, i giochi popolari sono diventati ancora più popolari, e tutti quei giochi che fino a ieri erano quasi di nicchia si sono affermati raggiungendo il grande pubblico.

Digital in 2021, We Are Social & Hootsuite

Inutile dire che tutto questo ha attirato l’attenzione anche di quei brand che non avevano ancora considerato il gaming come uno spazio di conversazione e relazione (e sì, anche di conversione), soprattutto per raggiungere audience ormai molto difficili da conquistare su altri canali (come, ad esempio, la GenZ).

Molte agenzie hanno iniziato a mettere a disposizione dei clienti la loro conoscenza anche in questo ambito: e nel caso di We Are Social questo è accaduto ormai diversi mesi fa, anche grazie alle competenze diffuse nei diversi uffici del network, che ci hanno permesso di creare un vero e proprio team global specializzato in gaming, supportato poi dai diversi team verticali presenti localmente (dalle evidenze raccolte insieme ai team Research & Insight, al supporto dei team creativi ed editoriali, fino al lavoro dei reparti di Media & Distribution e Strategy).

Per concludere, ecco 3 regole da tenere in mente per entrare nel mondo di Twitch nel modo giusto:

#1 CAPIRE LE REGOLE E RISPETTARLE

La prima cosa da considerare è che i giocatori non sono disposti a essere presi in giro: sono gelosi e affezionati alle proprie community, che hanno le loro regole e i loro linguaggi

Se questo è vero sulle piattaforme social tradizionali, lo è ancora di più nel territorio del gaming: i brand devono quindi innanzitutto rispettare queste regole, comprendendole e accettandole. D’altra parte si sta entrando in uno spazio creato da loro, dai giocatori e dalle loro community, ed è quindi fondamentale che la presenza del brand non diventi ingombrante e finalizzata meramente al placement di prodotti. 

Quello che i giocatori si aspettano è che un brand abbia un impatto positivo sulla community, che si metta al loro livello e partecipi attivamente insieme a loro alla crescita di quegli spazi.


#2 NON È UN PAESE PER ADS

Per entrare in sintonia con le community di gamers è fondamentale iniziare a ragionare come loro, e diventare gamers a tutti gli effetti.

Adattare un TVC ai format offerti da Twitch non sarà mai la scelta giusta e non avrà mai l’effetto sperato: la creatività è fondamentale per individuare il modo giusto per veicolare un messaggio all’interno della piattaforma, e deve tenere conto delle specificità dei singoli giochi, del modo in cui li vivono i giocatori e di quello che vogliono vedere gli spettatori.


#3 PENSA COME UN STREAMER, GIOCA COME UNO STREAMER

Le migliori campagne che abbiamo visto prendere vita su Twitch sono state quelle che hanno sfruttato le funzionalità della piattaforma per rendere l’esperienza degli spettatori – e degli streamer stessi – ancora più memorabile: dar vita a un personaggio “guidato dal brand”, dare la possibilità ai giocatori di supportare una causa o dare ai giocatori nuovi strumenti (come delle skin personalizzate, ad esempio).

È fondamentale ricordare che Twitch in fondo è principalmente una piattaforma di streaming e che quindi il ruolo dei brand qui dovrebbe essere quello di favorire e rendere migliore l’esperienza delle persone che la usano, giocando al loro fianco.


* Se hai letto fino a qui, avrai notato che sono stato di parola, quindi merito di dire quello che non ho detto fin qui: STREAMMATE STREAMMATE STREAMMATE.