Tiktok vuole entrare nel mercato audio-only #MERCOLEDÌSOCIAL
Benvenuti al tradizionale appuntamento con il nostro #MercoledìSocial, la nostra rassegna sulle ultime novità social e digital. Questa settimana partiamo dal mondo podcast: TikTok vuole entrare nel mercato audio-only con una feature che permetterà la riproduzione dei video in background.
Proseguiremo con Instagram che, oltre ad ammettere – nuovamente – di aver dato troppo spazio al formato video, sta lavorando per consentire ai genitori una supervisione più attenta rispetto all’utilizzo del canale da parte dei ragazzi. Allo stesso tempo, responsabilizza questi ultimi introducendo la “modalità silenziosa“.
Twitter, nel frattempo, lancia una versione più costosa di “Twitter Blue” che prevede la totale assenza di annunci pubblicitari nel proprio feed.
Chiudiamo con ChatGPT: OpenAI si appresta a monetizzare attraverso una versione professionale del software. Nel contempo, Google risponde richiamando all’operatività i suoi fondatori per non rischiare di perdere quote di mercato importanti.
Ma vediamo tutto nel dettaglio!
TikTok vuole entrare nel mercato audio-only
Il social network cinese sta testando una nuova funzionalità, forse punta di un iceberg ancor più grande, per attrarre l’attenzione dei creator di contenuti di podcast.
Da sempre attenta a mettere a disposizione funzionalità semplici e intuitive per ingaggiare le community, TikTok vuole ampliare lo spettro delle sue feature. Per questo si sta approcciandoal mondo dei contenuti audio.
In pratica, la nuova funzione consentirebbe di riprodurre i video in background e avere dunque solo l’audio attivo. Probabilmente non si tratta un cambio di rotta drastico in termini di offerta, ma comunque alcuni potrebbero pensare di approcciare diversamente la creatività dei contenuti.
Probabilmente, a spingere il colosso in questa direzione, un ruolo importante lo ha recitato l’andamento della spesa pubblicitaria in questo segmento: un mercato che dovrebbe raggiungere quest’anno i 2,25 miliardi di dollari negli USA.
Inoltre, un recente sondaggio condotto da Morning Consult ha rilevato che il 46% degli intervistati preferisce consumare podcast su piattaforme video rispetto all’audio.
Altra news importante relativa a TikTok, riguarda quanto emerso recentemente rispetto ai cosiddetti “heated content”. Sembra, infatti, che alcuni dei suoi dipendenti statunitensi abbiano la possibilità di potenziare alcuni contenuti per “presentare celebrità e creatori emergenti alla comunità di TikTok”.
Impattare in maniera artificiosa su una dinamica di distribuzione, significa cancellare almeno parzialmente uno dei pilastri che più ha favorito l’ascesa della piattaforma, ovvero la possibilità di raggiungere numeri significativi, pur senza un numero consistente di follower.
A questo punto due domande sorgono spontanee: la mancanza di trasparenza potrebbe spingere qualche creator ad abbandonare la piattaforma? E ancora: se la diffusione di un contenuto dipende da dinamiche controllate manualmente, qual è il ruolo effettivo per le persone in questo ecosistema?
INSTAGRAM: altri ripensamenti sul formato video. Nel FRATTEMPO arriva la quiet mode
Abbiamo visto, negli ultimi anni, come l’ascesa di Tik Tok abbia influenzato le altre piattaform, Instagram nello specifico. Siamo passati da una prevalenza di post statici a un spinta quasi senza controllo di contenuti video.
Un cambio di rotta mai accettato dalla community e che ha costretto Adam Mosseri a ripensare alla sua idea di intrattenimento, come ribadito nelle sue recenti dichiarazioni.
“Ci siamo concentrati troppo sui video”. Dovremo aspettarci un ulteriore, drastico cambio di rotta? Probabilmente no. Mosseri, infatti, auspica un equilibrio tra i diversi formati assicurando che “le foto saranno sempre una parte importante di ciò che facciamo“.
Dopo la nuova Text Mode, Instagram ha fatto sapere che sta lavorando ad altre due feature che promuovo un utilizzo più consapevole della piattaforma.
Da una parte viene lanciata la “modalità silenziosa”: le notifiche verranno disabilitate e, a chi ci scriverà, verrà inviato un messaggio predefinito (una sorta di “non disturbare”, già disponibile su altre app di messaggistica.
Si tratta chiaramente di una funzionalità pensata per un utilizzo sano soprattutto per gli adolescenti. Quest’ultimi verranno invitati ad attivare la nuova feature dopo un determinato tempo di utilizzo durante la notte.
La “modalità silenziosa” è disponibile al momento per tutti negli Stati Uniti, nel Regno Unito, in Irlanda, Canada, Australia e Nuova Zelanda.
Se da un lato, quindi, si prova a responsabilizzare le persone, dall’altro ci si rende conto che sia fondamentale garantire ai genitori una supervisione quanto più attenta rispetto all’utilizzo di Instagram da parte dei figli.
In questo senso, i nuovi aggiornamenti prevedono la possibilità di vedere le impostazioni dei propri figli, in termini di privacy e dettagli dell’account. Non solo: riceveranno anche una notifica se una di queste impostazioni verrà cambiata o disabilitata.
Probabilmente, la migliore soluzione è e sarà sempre rappresentata da un’educazione dei più giovani (e non!) all’utilizzo dei social media e degli smartphone in generale. Tuttavia Instagram, attraverso queste due iniziative, evidenzia la voglia di fare un passo in avanti e dare gli strumenti per evitare un’uso smodato.
ELON MUSK LANCIA un ABBONAMENTO più costoso TWITTER BLUE
Recentemente, il CEO di Twitter, ha annunciato un nuovo livello di abbonamento a Twitter Blue più costoso, che consentirà la rimozione completa degli annunci pubblicitari.
La decisione potrebbe essere letta come risposta alle recenti lamentele di alcune persone che denunciavano una presenza esagerata degli annunci adv sulla piattaforma.
Tale chiave di lettura sembrerebbe in contrasto con il report del Wall Street Journal secondo cui, Musk stesso, sarebbe disposto a corrispondere agli inserzionisti fino a 250mila $ pur di assicurarsene il ritorno sulla piattaforma.
Inoltre, sempre Elon Musk recentemente ha affermato che “solo perché twitta qualcosa, non significa che le persone ci debbano credere o che si agirà di conseguenza”. Strategia di business o meno, Twitter continua a rivoluzionarsi e far parlare anche se al momento è difficile prevederne il futuro.
ChatGPT fa sul serio e comincia anche a far paura
Si è parlato tanto nelle ultime settimane di ChatGPT, il software lanciato da OpenAI che permette di elaborare testi piuttosto specifici con delle semplici query di ricerca.
La piattaforma ha fatto il giro del mondo e sono indubbie le sue potenzialità in termini di rinnovamento di quello che oggi è il “processo di ricerca informazioni” per le persone.
Se n’è accorta Google, che ha scelto di richiamare i due soci fondatori a un ruolo operativo e centrale: Sergey Brin e Larry Page. L’obiettivo sarà quello di pensare a una strategia per difendere il proprio posizionamento di leader del mercato, valorizzando i punti di forza dell’algoritmo a cui tutti ci affidiamo quotidianamente.
Per chi si prepara a difendersi, c’è ovviamente chi pensa a come continuare ad attaccare. In questo senso, OpenAI ha comunicato nei giorni scorsi che stava ragionando sulle possibili fonti di monetizzazione, e l’accesso anticipato a “ChatGPT Professional” sembra essere uno di questi.
Pare infatti che alcuni early adopter del software abbiano già avuto accesso esclusivo, a un costo di 42$ al mese. Secondo gli screenshot condivisi su Twitter, le feature professionali permetterebbero di raggiungere una velocità di risposta più rapida e “un accesso prioritario alle nuove funzionalità”, qualunque esse siano.
Ci vediamo la prossima settimana con tutte le novità del #MercoledìSocial!