Rethinking Value During a Cost of Living Crisis
Stiamo vivendo, in questo momento storico, quella che alcuni chiamano permacrisis, una serie di crisi interconnesse che si alimentano a vicenda: dalla diseguaglianza economica alla perdita di fiducia nelle istituzioni, fino all’ormai immancabile tema del cambiamento climatico. Questo è lo scenario che fa da sfondo al nostro ultimo report, Rethinking Value During a Cost of Living Crisis.
Ed è in questo scenario che vediamo cambiare una serie di comportamenti, sia su un piano culturale che sui social. Lo scopo di Rethinking Value è proprio quello di analizzare queste dinamiche, esaminando le nuove attitudini in relazione al concetto di valore, raccontandone l’espressione ed i significati.
Solo per fare degli esempi, ci siamo accorti di come i life hacks digitali siano entrati in una nuova era. Fare shopping riuscendo a spendere poco è diventata una skill invidiabile, raccontata attraverso le challenge su TikTok. Oppure ci siamo resi conto di quanto la cultura del collezionismo (quella che chiamiamo collector culture) sia improvvisamente diventata più accessibile grazie alla diffusione sui social di oggetti a buon mercato.
Anche il comportamento dei creator sta cambiando. Gli influencers mostrano sempre più “quello che sanno” piuttosto che fare sfoggio di “quello che hanno”. Dal de-influencing alla rinascita degli how-to videos, ci accorgiamo di come – chi crea contenuti – cerchi di aiutare le persone a migliorare la vita di ogni giorno con semplici nozioni.
Una ricerca condotta in collaborazione con Statista, racconta come la GenZ – dall’inizio della crisi – cerchi sempre più contenuti online che li aiutino a risparmiare. Lo studio inoltre, mostra come – più di un quarto delle persone intervistate – è propensa ad acquistare prodotti che siano stati pubblicizzati o condivisi sui social, mentre il 59% afferma che gli influencer li hanno aiutati a trovare soluzioni più convenienti.
In breve, Rethinking Value esplora come nell’attuale clima economico i comportamenti delle persone stiano cambiando, con un’attenzione particolare al contesto culturale ed a quello dei social. Il report racconta quattro shift culturali in relazione al concetto di “valore”, spiegando come questo si stia modificando e cosa significhi per i brand.
The Knowledge Flex
Si da più valore a quello che si sa, piuttosto che a quello che si ha.
Lo abbiamo visto con il de-influencing, cioè con i creator che sconsigliano determinati prodotti in base alla propria esperienza (trend che si adatta anche al #booktok!), o con chi ci mostra come costruire un calcio balilla con costi ridotti, o anche con chi ci consiglia quali monete collezionare.
New Materialism
Le persone stanno respingendo i vecchi ideali, proponendo un modo tutto nuovo del concetto di valore.
Lo abbiamo visto con il valore dato ai dupes; ad esempio con chi ci racconta quali profumi-dupes equivalenti ai marchi famosi abbia senso acquistare o come si stia facendo spazio in concetto di unbranded, a favore della valorizzazione di uno stile e di un’identità individuale.
Performative Denial
Le persone stanno concretizzando una nuova idea di ‘benessere’ economico.
Lo abbiamo visto con il diffondersi dello stile “sciura”, con ragazze che rincorrono l’eleganza procurandosi capi a prezzi contenuti (e.g. da shop come Zara o direttamente prendendo vestiti delle lore mamme!), o con chi impara a lavorare ai ferri, magari con l’idea di produrre pezzi d’abbigliamento migliori di quelli di Prada, e soprattutto a costi estremamente inferiori!
Deliberate Living
Il valore arriva da tutto ciò che ha un impatto positivo sul modo in cui viviamo.
Lo abbiamo visto con chi ha deciso di inseguire un sogno, puntando verso uno stile di vita “fantastico” che gli ha poi permesso di monetizzare la sua passione e di diffondere un ideale; ma lo abbiamo anche vito con chi diffonde modi per poter mangiare in un ristorante stellato senza spendere una fortuna.
Vi lasciamo qui di seguito il report completo: