L’IA raggiunge nuove frontiere con Chat GPT-4o #MercoledìSocial
Mercoledì è social! Come ogni settimana, abbiamo selezionato le notizie più interessanti dal mondo delle piattaforme digital. Per cominciare daremo il benvenuto Chat GPT-4o, la nuova arrivata in casa OpenAI.
Vedremo poi come TikTok e YouTube si interfacciano con l’intelligenza artificiale: nel primo caso, rendendo trasparente il suo utilizzo, nel secondo, sfruttandola come motore d’ispirazione per i creator.
Scopriremo la nuova feature di Instagram che permette di rendere meme i Reel inviati agli amici e, rimanendo sull’intrattenimento, faremo un giro da Meta, che prende le distanze dalle notizie, a favore del coinvolgimento a cuor leggero dei suoi utenti.
Ma cominciamo!
L’IA sblocca un nuovo livello: è arrivato Chat GPT-4o
A inizio settimana, OpenAI ha presentato Chat GPT-4o. “O” come “omni”, per sottolineare la capacità dell’intelligenza artificiale di maneggiare testi, immagini e video.
Tra le novità principali troviamo la sua interattività in tempo reale. Basti pensare che GPT-4o è in grado di vedere e sentire attraverso fotocamere e microfoni, dare risposte, interpretare espressioni ed emozioni nello stesso tempo impiegato da un essere umano.
Le implicazioni sono molteplici: dalla traduzione simultanea all’assistenza vocale per non vedenti, fino alla reazione a una battuta.
Tra gli aspetti più pratici, GPT-4o è gratis per tutti, mentre per MacOS è già disponibile una versione desktop, progettata per integrarsi con qualunque attività svolta al computer.
TikTok etichetta automaticamente I contenuti generati dall’IA, anche da tool esterni
TikTok continua il suo impegno per arginare l’aumento della disinformazione generata dall’intelligenza artificiale.
Sebbene la piattaforma etichetti già i contenuti realizzati con effetti e filtri che utilizzano l’IA e richieda agli utenti di segnalare i loro, con la nuova policy verranno analizzati anche i contenuti realizzati su piattaforme terze.
Per farlo, TikTok sta implementando Content Credentials: una tecnologia che allega metadati specifici ai contenuti, tramite i quali è possibile riconoscere ed segnalare in automaticamente i contenuti generati tramite intelligenza artificiale.
Un passo importante per la trasparenza nei confronti degli spettatori e per disincentivare contenuti prodotti dall’IA che non sono idonei alla piattaforma.
Instagram ha aggiunto la funzione “Meme it” per i Reel
Instagram sa quanto sia importante l’intrattenimento per i suoi utilizzatori e crea una nuova occasione di interazione nell’invio privato di Reel: Meme it.
La funzione permette di aggiungere del testo in stile meme direttamente sul video, in modo da personalizzare ulteriormente il contenuto destinato agli amici.
La direzione di Instagram sembra chiara: creare contenuti sempre più facilmente, attraverso input in grado di generare una conversazione. È quanto sta facendo anche con le Note, che ora è possibile aggiungere sia sui post in Feed che sui Reel. Una feature, questa, particolarmente apprezzata dai teen.
Nuove cose di cui forse non sapevamo ancora di avere bisogno.
YouTube testa l’IA per generare nuove idee
Per facilitare i creator in cerca d’ispirazione, YouTube sta sperimentando un tool basato sull’IA che permette di individuare video utili correlati ad uno specifico argomento, ma anche fornire indicazioni sui contenuti più apprezzati dalle community, input creativi, o addirittura la struttura completa di un video.
Ciò che propone YouTube ricorda i servizi che già offre TikTok nel suo Creative Center. Qui è infatti possibile avere l’assistenza dell’IA per individuare trend, ricevere suggerimenti per nuove idee, o ancora generare veri e propri script per i video.
Da un lato, dato che questi strumenti si basano su contenuti esistenti, c’è il rischio che l’offerta creativa diventi meno originale. Dall’altro, affidarsi alle tendenze può aiutare ad essere più rilevanti e creare contenuti di valore per gli spettatori.
Il traffico da Facebook ai giornali online è diminuito del 50%
Meta prende sempre più le distanze dalle notizie (soprattutto dalle tematiche politiche) e punta tutto sull’intrattenimento, concentrandosi sulla metrica più importante: il tempo trascorso dalle persone sulla piattaforma.
Meta vuole puntare su video coinvolgenti che, oltre ad aumentare i minuti spesi sul social, hanno anche il vantaggio di ridurre l’ansia e i dibattiti generalmente associati alla politica – anche se il traffico verso realtà editoriali rimarrà di certo parte integrante dell’ecosistema della piattaforma.
Zuckerberg e soci stanno adottando lo stesso approccio anche per Threads, dove si prediligono contenuti più leggeri e coinvolgenti. Sembra controintuitivo, data la natura dell’ultimo social firmato Meta, ma pare stia funzionando.
Potenzialmente un duro colpo per i giornali online, ma forse a favore di un’esperienza più positiva sui social. La sfida per loro sarà quella di adattarsi a contenuti nativi pensati per le dinamiche di piattaforma.
Per questa settimana è tutto, vi aspettiamo al prossimo #MercoledìSocial.