LA PRIMA COLLAB HOUSE PER TIKTOK – #MERCOLEDÌSOCIAL

Mercoledì Social
monik.ruffo

Nel secondo #MercoledìSocial del nuovo decennio parliamo della nuova Collab House di TikTok, dei problemi di Facebook con privacy e inserzioni politiche, e delle nuove feature di Twitter e Instagram.

La prima Collab House negli Stati Uniti: i TikTokers sotto lo stesso tetto

A Los Angeles, i tiktokers di maggior successo hanno creato la prima Collab House, chiamata Hype House. I content creators più seguiti si sono uniti sotto lo stesso tetto con l’obiettivo di massimizzare la resa e la creazione di contenuti dedicati a TikTok. A far parte della Collab House sono in totale 19 tiktokers, di cui solo 4 vivono a tempo pieno nella casa. Questo fenomeno, che in realtà è nato nel 2014 con alcuni youtubers, porta diversi benefici ai content creators, uno per tutti: ampliare i rispettivi pubblici.

A dimostrazione di ciò, l’account ufficiale della Collab House ha già più di 4,4 milioni di follower e l’hashtag #HypeHouse ha già ottenuto più di 100 milioni di visite. Con una community così ampia, diventa importante per i brand monitorare questo nuovo trend: le metodologie di collaborazione e di co-branding sono molto variegate.

Collab House
Foto: Wired

Fonte: Wired

5 milioni di multa a Facebook per aver sfruttato i dati degli utenti

È ormai difficile stare dietro alle notizie relative a Facebook e alla sua gestione della privacy: non a caso l’Overt Privacy era uno dei trend nel nostro Think Forward Report.

Facciamo un passo indietro: nel 2018, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato aveva multato la società per presunte violazioni del Codice del Consumo (per un totale di 10 milioni di euro). Qualche giorno fa è uscita la sentenza del Tar del Lazio, che ha accolto parzialmente i due ricorsi presentati, riducendo l’ammenda a un totale di 5 milioni di euro

Perché questa notizia è importante? È la prima volta in cui viene ufficialmente riconosciuto un valore economico ai nostri dati personali. Una sentenza storica, che insegna a tutti gli altri brand a prestare estrema attenzione nella gestione dei dati della propria community.

Nel dettaglio, Facebook era stato sanzionato per una condotta ingannevole nei confronti dei consumatori, poiché la sua informativa sulla privacy è stata considerata incompleta: mancavano chiari riferimenti sull’utilizzo dei dati degli utenti per scopi commerciali.

Facebook, consapevole della necessità di evolvere la sua gestione della privacy, si sta muovendo per garantire agli utenti un maggior controllo sui dati che condividono, ad esempio con le Login Notifications: nuova feature che avverte l’utente quando usa Facebook Login per interagire con app di terze parti.

Facebook Privacy
Foto: CPO Magazine

Fonte: Mashable

Facebook decide di non vietare la pubblicità politica

Ci ricordiamo bene invece le accuse subite da Facebook per quanto riguarda le fake news: queste ultime avrebbero aiutato ad eleggere l’attuale presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e Mark Zuckerberg non avrebbe fatto nulla per fermarle. L’azienda di Menlo Park è di nuovo nel mirino di accuse simili, dato che siamo nuovamente sotto elezioni presidenziali. Invece di bloccare le inserzioni politiche, Facebook sta pubblicizzando alcune migliorie relative alle inserzioni che verranno mostrate agli utenti – sostenendo di star “spingendo” la “trasparenza” e il “controllo”, senza fornire tuttavia queste migliorie agli utenti nelle impostazioni di default.

Facebook ads
Foto: Financial Times

Fonte: TechCrunch

Twitter lancia Conversation Partecipant 

La nuova feature in fase di test su Twitter, chiamata Conversation Partecipant, permette agli utenti di scegliere se riceveranno risposte ai loro tweet da tutti, solo da chi seguono/menzionano o da nessuno. Lo scopo principale della piattaforma è quella di aumentare il controllo alle proprie conversazioni.

Questa feature sarà molto utile per bloccare commenti molesti e tendenziosi, tuttavia si correrà il rischio che i personaggi politici “aprano” la sezione commenti soltanto a chi li supporta, limitando così la condivisione dell’opinione pubblica.

Twitter politics
Foto: TechCrunch

Fonte: TechCrunch

Le nuove feature di Instagram e la sfida a TikTok

L’ultima novità di Instagram per ampliare la libertà creativa dei suoi utenti è la possibilità di editare i propri Boomerang. Dopo anni di video in loop, adesso gli utenti possono scegliere tra altre modalità di editing come SlowMo, Echo, Blur e Duo Rapid Rewind, oltre alla possibilità tagliare la lunghezza.

Instagram investe sempre di più in nuove soluzioni creative con l’obiettivo di mantenersi, insieme a TikTok, come una delle piattaforme più creative attualmente nel mercato. Un fattore, questo, molto importante per brand e agenzie creative che devono cercare sempre di sfruttare sempre al meglio le nuove possibilità di comunicazione.

Oltre a questo, Instagram ha finalmente integrato i Direct Message nella sua versione desktop, dopo 6 anni dal loro rilascio nella versione mobile.

Instagram boomerang feature
Foto: TechCrunch

Fonte: TechCrunch

Finisce qui il secondo #MercoledìSocial del 2020. A settimana prossima!