Instagram e Snapchat lanciano Remix, TikTok propone Playlist -#MercoledìSocial

Mercoledì Social
carolina.valaguzzi

Eccoci all’ultimo #mercoledìsocial di marzo. Anche oggi, parliamo delle news più rilevanti e interessanti del mondo social. Instagram e Snapchat integrano la nuova funzione “Remix”, TikTok risponde con Playlist e Twitter propone una serie di novità per aumentare la conversazione in piattaforma. Spotify risponde a Clubhouse e Google risponde alla critica sulle ricerche Zero-Click. Infine, Facebook si schiera contro l’Asian Hate e LinkedIn propone nuove feature, anche sul fronte audio.

Instagram testa la funzione Remix. E anche Snapchat.

Visto il successo della funzione Duet su TikTok, non c’è da stupirsi che Instagram proponga un’alternativa: arriva quindi Remix su Reels. La nuova opzione “Remix this Reel” appare al momento per alcuni utenti nel loro menu delle opzioni Reels. Una volta selezionati, gli utenti possono creare una clip di reazione, affiancandola al video originale.

Instagram Remix snapchat
Fonte: Social Media Today

Anche Snapchat prova a creare Remix, la sua personale versione della feature che, proprio come Duet e Stitch di TikTok (e Remix di Instagram) darà la possibilità agli utenti di essere ancora più creativi nei loro contenuti, utilizzando gli snap dei loro amici.

snapchat remix instagram
Fonte: TechCrunch

TikTok lancia Playlist, per raggruppare i contenuti in base alle tematiche.

Con l’obiettivo di aumentare l’engagement sul proprio profilo, sia per creator che per brand, TikTok propone una nuova feature: Playlist.

Questa nuova opzione permette agli utenti di creare raccolte dedicate di video, che possono raggruppate per aree tematiche e nominate come si vuole (fino a 15 caratteri). Queste “categorie” vengono poi visualizzate sul profilo dell’utente. Al lancio della feature, l’influencer Jera Foster-Fell ha realizzato un contenuto per mostrare come funziona.

tiktok playlist
Fonte: Social Media Today

Twitter propone nuove feature con l’obiettivo di aumentare la conversazione in piattaforma.

Già a febbraio, Twitter aveva presentato in anteprima una nuova feature, che imita le dinamiche di un gruppo: “Community”. Questa opzione avrebbe consentito agli utenti di Twitter di condividere i loro tweet all’interno di sottogruppi selezionati di utenti, invece di condividerli con tutti.

È anche possibile iscriversi a community tematiche, dove solo i membri hanno la possibilità di creare tweet e interagire. Più o meno come accade nei gruppi di Facebook.

Altro update sul fronte Twitter. Abbiamo già parlato di Spaces, la risposta a Clubhouse. A riprova del fatto che anche Twitter vuole spingere sul format audio, renderà Spaces disponibile anche da desktop, aumentando potenzialmente il pubblico che ne farà uso. Inoltre, ha annunciato aver aumentato il numero di utenti che ora possono accedere a Spaces tramite Android, vista la diminuzione dei download di Clubhouse.

Nuove feature anche per quanto riguarda la sicurezza: arrivano Safety Center, Policy Hub e Weekly Safety Report. L’obiettivo della piattaforma è quello di di fornire maggiore trasparenza sulle sue violazioni delle regole e sui processi di moderazione, con una gamma di nuovi strumenti che potrebbero offrire agli utenti più modi per comprendere ogni situazione.

twitter safety center
Fonte: Social Media Today

Ultima news: sembra che Twitter stia cercando di capire se la reaction con emoji, possa essere interessante per i propri utenti. L’obiettivo, infatti, è dare la possibilità alle persone di esprimersi in maniera più semplice sulle conversazioni che accadono in piattaforma.

A proposito di risposte a Clubhouse: anche Spotify cerca un’alternativa.

Era solo questione di tempo prima che Spotify, fino ad oggi considerata la piattaforma audio per eccellenza, trovasse un modo per far fronte alla “minaccia” Clubhouse. La piattaforma, infatti, ha annunciato che acquisterà Betty Labs, compagnia propietaria di un app chiamata Locker Room, che funziona come Clubhouse, ma con un focus particolare sugli sport. L’obiettivo, a tendere, sarà quello di espandere gli argomenti.

Spotify player
Fonte: Protocol

Google e le ricerche Zero-Click: ecco come risponde.

Ad agosto dell’anno scorso, il blog SparkToro aveva pubblicato una ricerca sui dati clickstream di Google e sulle ricerche zero-click. Si tratta di tutte quelle ricerche a cui non fa seguito un click su un sito, talvolta perché il motore di ricerca restituisce già la risposta alla domanda dell’utente.

Zero-Click Searches in Google
Fonte: SparkToro

Questo tema ha fatto agitare gli inserzionisti, ma pochi giorni fa è arrivata la risposta ufficiale. Google afferma di aver indirizzato, di anno in anno, sempre più traffico verso altri siti, ma non solo. La piattaforma si è anche aggiornata per mettere in contatto diretto persone e business, per esempio integrando il numero di telefono nei risultati di ricerca.

Per quanto riguarda le ricerche zero-click, secondo Google la lettura del dato non tiene conto del comportamento degli utenti in piattaforma: le persone non sempre sanno come formulare una query per trovare ciò che vogliono. A volte iniziano con una domanda generica, che dettagliano sulla base dei risultati restituiti dal motore di ricerca. Questo tipo di ricerca restituisce un risultato zero-click nei primi passaggi, ma porta poi del traffico qualificato ai siti web.

Anche LinkedIn tiene il passo sul fronte audio e propone nuove feature agli utenti.

Anche LinkedIn fa la sua proposta, seguendo la scia del successo di Clubhouse. Pare che la piattaforma stia per lanciare delle audio rooms tematiche, in cui gli utenti si possono confrontare su diversi temi.

Oltre a questo, LinkedIn sta inserendo nuove feature, per dare agli utenti la possibilità di condividere anche la loro storia personale (e massimizzare la loro presenza sulla piattaforma). Tra queste, c’è la possibilità di aggiungere una “Cover Video Story” sul proprio profilo e “Creator Mode”.

Quest’ultima, permetterà agli utenti di aggiungere una selezione di hashtag, per indicare quali sono gli argomenti che pubblicano di più sulla piattaforma, permettendo a LinkedIn di mostrarli al pubblico interessato. Per i creator, inoltre, le sezioni “In primo piano” e “Attività” appariranno nella parte superiore del profilo, mentre il pulsante “Connetti” si aggiornerà in “Segui”.

linkedin creator mode
Fonte: LinkedIn

Facebook dà consigli ai brand su come combattere l’Asian Hate.

Davanti al preoccupante aumento degli attacchi contro le comunità e le persone asiatiche, Facebook non rimane fermo a guardare. La scorsa settimana infatti ha ospitato una sessione di panel, in collaborazione con la Asian-American Advertising Federation, mirato alla sensibilizzazione sul problema dedicato a brand e inserzionisti. L’obiettivo era fornire consigli alle aziende su come muoversi contro la retorica anti-asiatica.

facebook asian hate
Fonte: Facebook for business

Per questo mercoledì è tutto, alla prossima settimana!