Digital 2022 – I dati di Luglio

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Matteo Starri Research & Insight Director, We Are Social

Ben ritrovati, siamo felici di darvi il benvenuto allo Statshot di Luglio del nostro Global Digital Report 2022. Al solito sono moltissimi i dati interessanti che emergono dal nostro lavoro, in partnership con Hootsuite, ma ci sentiamo di citare:

Il report nella sua interezza lo trovate qui:


Come di consueto consigliamo la lettura completa (tenendo a mente come sempre che alcune delle nostre fonti implementano modifiche nella raccolta dei dati di tanto in tanto, come nel caso delle Nazioni Unite, di YouTube, di Instagram per questo report), ma potete continuare la lettura di questo post per la nostra analisi dei punti salienti.

Appena sotto gli 8 miliardi

Grazie a una crescita di 66 milioni di persone negli ultimi 12 mesi (+0,8%), la popolazione mondiale raggiunge quota 7,98 miliardi a Luglio 2002. Il 67% della popolazione (5,34 miliardi, 93 milioni più di 12 mesi fa) utilizza device mobili, e 4 su 5 di questi sono smartphone.

L’utilizzo di internet continua a crescere, dopo che in Aprile avevamo riportato come fosse stata superata la soglia dei 5 miliardi di persone: grazie ad un incremento del 3,7% negli ultimi mesi, la penetrazione di internet supera oggi il 63%.

Ancora più importante la crescita degli utenti delle piattaforme social: 227 milioni di nuovi utenti negli ultimi mesi portano il totale a 4,7 miliardi.

I trend attuali ci portano a ipotizzare che due terzi della popolazione mondiale dovrebbe essere online intorno a questo periodo nel 2023, e poco dopo gli utenti social dovrebbero superare quota 60% della popolazione mondiale. Realistico aspettarci un progressivo appiattimento delle curve di crescita.

Mobile in crescita

Crescono i tassi di adozione dei dispositivi mobili (dal 52% al 55,5% secondo GWI negli ultimi 12 mesi), particolarmente alti per le fasce più giovani della popolazione, con le donne della Gen Z al 60%.

Non sorprende quindi vedere come la fetta di traffico web proveniente da device mobili sia ormai prossima al 60% (59,7% per l’esattezza) su scala globale, con ampie differenze che vanno da oltre l’80% in Turchia, Egitto, Nigeria al 27% del Belgio. Ciò significa che negli ultimi 12 mesi i computer hanno perso 4 punti di “share of traffic”, probabilmente anche in parte in virtù di connessioni mobili via via più rapide e affidabili.

News

Secondo il recente report del RISJ, 3 persone su 5 seguono le news in televisione, ma 4 su 5 lo fanno attraverso canali digitali. I canali social sono fonte di informazione per quasi 3 persone su 5 a livello globale, contro l’1 su 4 circa di stampa cartacea e radio.

Le donne sono allo stesso tempo più propense ad informarsi tramite i canali social, e meno propense a farlo sulla carta stampata. E sempre i social vedono un’ampia divergenza nell’utilizzo per accedere a contenuti di news, dal 82% del Kenya al 28% del Giappone.

Incrociando i dati di Reuters con quelli di GWI, sembra che le persone più giovani non abbiano in mente primariamente le news come motivo per visitare le piattaforme social, ma “una volta lì” sono volentieri ingaggiati da questo tipo di contenuto.

Facebook sembra dominare questo angolo di mondo, seguito da YouTube (con uno skew sugli uomini). Al terzo posto, forse sorprendentemente, viene citato WhatsApp come fonte di news.

Rimane non particolarmente positivo il percepito, da parte dell’utenza, di chi le news le diffonde: solo 2 persone su 5 dichiarano di fidarsi del più delle notizie, il più delle volte. Il dato è ancora più basso negli Stati Uniti, dove questa cifra si aggira intorno al 26%, in calo dal 29% di un anno fa.

Crypto e nft

Nonostante i recenti collassi dei valori di (tra gli altri) ETH e BTC, i dati di GWI parlano di sempre più persone che possiedono criptovalute, 1 su 8 su scala globale (ma addirittura 1 su 4 in Turchia).

I dati sembrano parlare di oltre 300 milioni di persone che al mondo possiedono criptovalute, una cifra sostanzialmente allineata a quella riportata in un’altra ricerca di Crypto.com. Rimane forte lo sbilanciamento di genere: gli uomini possiedono criptovalute il 60% più di frequente rispetto alle donne.

Si tratta di un mondo dove i dati parlano di scenari anche contrastanti: da un lato c’è stato un incremento di adozione di persone che possiedono criptovalute nell’ultimo anno, dall’altro forti drop in valore nello stesso periodo. Non dovrebbe stupire in questo senso vedere in calo il download e l’utilizzo (-20% per quanto riguarda il tempo speso) delle app per la compravendita di criptovalute.

Aumenta l’awareness sugli NFT (2 persone su 3 dichiarano di conoscerli) ma non necessariamente di comprendere che cosa siano esattamente (solo 3 persone su 10).

Secondo il Financial Times, verso la fine del 2021 c’erano circa 360.000 persone in possesso di NFT, ma meno del 10% possedeva circa l’80% degli NFT disponibili sul mercato in quel momento.

Le transazioni, nel frattempo, sono rallentate secondo NonFungible.com, con un drop del 50% nel primo trimestre del 2022 e ulteriori rallentamenti da Aprile, ma un recupero nella seconda metà di Giugno. Anche secondo Reuters il 2022 ha visto un progressivo calo nel valore delle transazioni di NFT, fino a toccare i 700 milioni di dollari nel mese di Giugno 2022, un valore per niente trascurabile ma ben lontano dai 5 miliardi di Dicembre 2021.

Come leggere questo dato? Se a inizio anno c’erano meno transazioni ma relative a NFT molto costosi (BAPE, etc.), oggi ci sono molte micro-transazioni e il valore medio di un NFT è di 200 dollari. Siamo davanti a una contrazione del mercato in termini di valore, ma che può essere letta in chiave positiva: non più fenomeno elitario, ma che va nella direzione di diventare mainstream. Una democratizzazione dello spazio, in un certo senso.

Il calo del valore di ETH (-70% da Novembre 2021) è sicuramente in parte responsabile per questo drop in valore delle transazioni, ma Bloomberg riporta che solo il 9% degli investitori vede gli NFT come un’opportunità interessante, anche a causa di fenomeni frequenti come il washing, pratica che prevede il trading di un asset NFT tra diversi wallet appartenenti allo stesso individuo o organizzazione, al fine di far salire artificialmente il prezzo dell’asset stesso (è possibile che oltre il 50% del valore delle transazioni avvenute in Q1 2022 sia classificabile in questa maniera).

Non è tutta speculazione, naturalmente. Nel primo trimestre di quest’anno oltre un milione di wallet hanno acquistato o ceduto asset NFT legati al mondo del gaming, ancora la categoria più traded, mentre quelli legati al metaverso rimangono una frazione ben più piccola, intorno all’1% a Q1 2022.

Social media

Ci sono alcune divergenze tra le nostre fonti, ma sembra che gli utenti TikTok che accedono da device Android (al di fuori della Cina) passino quasi 24 ore al mese sulla piattaforma, superando YouTube di poco. Va però detto che YouTube probabilmente è sottodimensionato in questa analisi, in quanto tralascia luoghi di fruizione esterni al device mobile Android, come computer desktop o laptop, o TV connesse, che invece per TikTok sono meno prevalenti.

Anche le numeriche relative alle addressable audiences vedono YouTube in netto vantaggio: le persone oltre i 18 anni di età raggiungibili da adv tramite YouTube sono due volte e mezza quelle raggiungibili dall’adv di TikTok (che è comunque pari a circa il 23% della popolazione mondiale al di fuori della Cina). Ma attenzione, perché il tempo speso su TikTok sta crescendo a ogni nuova rilevazione.

Il trittico di Meta composto da Facebook, Whatsapp e Instagram chiude la “top 5”, ed è difficile glissare sul gap tra TikTok e Instagram, che in parte a casa Meta probabilmente sperano di colmare anche attraverso un recente push dei reels e ad una nuova esperienza di fruizione.

La fruizione di contenuti divertenti è ancora una volta il motivo principale che porta gli utenti di TikTok sulla piattaforma, ma è interessante notare come CapCut, app per il montaggio video di proprietà di ByteDance, sia nella top 10 delle app più scaricate su scala globale, sintomo che c’è grossa “fame” anche per la creazione “democratica” di contenuti video, non solo per la loro fruizione.

Rimane tuttavia relativamente basso il tasso di utenti TikTok che contribuiscono con dei loro contenuti: solo il 35%, contro il 43% degli utenti Snapchat, il 65% di Facebook, il 70% di Instagram.

Facebook non è morto

No, neanche questa volta Facebook è morto. L’ad reach è cresciuta del 1,2% tra Aprile e Giugno, portando la global advertising audience a 2,17 miliardi di persone.

Per contesto, la piattaforma è cresciuta di oltre 2,6 miliardi di persone dai primi titoli che parlavano di un Facebook Exodus, nel lontano 2009, quando gli utenti erano 350 milioni.

Chiaramente non è tutto oro ciò che luccica, e i trend di crescita di Facebook sono, sì, in calo, specie se confrontati a quelli di TikTok, che però (tramite strumenti adv) raggiunge la metà delle persone sopra i 18 anni rispetto a Facebook.

Sono, questi, discorsi sui numeri, che però sono solo parte della storia. È infatti il caso di sottolineare come la maggior parte delle persone (sempre Cina esclusa) utilizzano sia Facebook sia TikTok. E non solo, infatti la media globale è di 7,4 piattaforme social utilizzate dall’utente medio ogni mese.

Inoltre, le giovani generazioni non stanno abbandonando Facebook. Anzi, l’ad platform di Meta riporta come nell’ultimo trimestre si siano aggiunti 1,35 milioni di persone comprese tra i 13 e i 19 anni di età. La percentuale di questa fascia d’età sul totale degli utenti rimane bassa, sotto al 6%, ma a livello di volume è ancora in crescita.

Cresce soprattutto l’offerta di Meta del formato Reels, che oggi consente di raggiungere 473 milioni di utenti su Facebook e 755 milioni di utenti su Instagram, incrementi trimestre-su-trimestre del 280% e del 10% rispettivamente, con un leggero overindex della demografica maschile, sia su Facebook sia su Instagram.

Ma al netto delle dimensioni delle audience, quali sono le preferenze delle persone? In particolare sulle fasce giovani, abbiamo in effetti riscontrato un calo nelle preferenze per quanto riguarda Facebook, che è solo al 5° posto per le donne tra i 16 e i 24 anni, segmento su cui però Instagram è chiaramente in testa, quindi non sono solo problemi per Meta, anzi.

Cresce di circa il 25% year-on-year Telegram, che conta oggi 700 milioni di utenti attivi al mese, e anche Snapchat se la passa bene, forte di una crescita annuale del 20%, vale a dire un incremento di utenti di circa 100 milioni rispetto all’anno scorso.

Mobile gaming

I videogiochi mobile sono oggigiorno responsabili di circa il 60% del consumer spend globale nella categoria videogiochi, con una proiezione di 136 miliardi di dollari di spesa totale nel 2022, contro i 42 miliardi per le console e i 40 miliardi per i computer.

Le persone hanno speso 21 miliardi di dollari su videogiochi e acquisti-in app legati ai videogiochi su App Store e Play Store nel solo secondo trimestre del 2022. Non siamo di fronte a uno split bilanciato, in quanto gli acquisti su App Store si aggirano intorno ai 13 miliardi di dollari, contro i “soli” 8 miliardi di quelli avvenuti su Play Store.

Ed il gaming è, anche, un “paese per vecchi”. 2 Baby boomer su 3 infatti dichiarano di essere giocatori, e con livelli alti di disposable income, nonché di tempo libero, rappresentano sicuramente una fetta di mercato importante per il mobile gaming.

That’s all folks!

Ma solo per questo trimestre. Torneremo da voi, puntuali come sempre, tra soli tre mesi con l’ultimo aggiornamento parziale per questo 2022. A presto.

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