DIGITAL 2023 – I DATI GLOBALI

Report
Avatar photo
Matteo Starri Research & Insight Director, We Are Social

Negli ultimi dodici mesi, abbiamo riscontrato nei comportamenti digitali alcuni dei cambiamenti più profondi, e con evoluzioni a volte inaspettate, che abbiamo visto negli anni, anche rispetto al periodo pandemico. Nel nostro nuovo report, in collaborazione con Meltwater, cerchiamo di dare un senso a quanto abbiamo osservato nel corso dell’ultimo anno.

GLI HIGHLIGHTS

Le storie principali del nostro report Digital 2023:

Come ormai saprete, il report è corposo, sono oltre 400 grafici che esplorano ciò che le persone stanno veramente facendo su internet, sui social, sui loro dispositivi e sulle piattaforme di shopping online.

Una premessa sui dati

Anche quest’anno abbiamo apportato alcune modifiche alla maniera in cui reperiamo i dati che trovate nel report. I dettagli sono nelle note in calce a ciascuna slide, ma vi preghiamo di notare quanto segue:

Il report Digital 2023 completo

Il report completo è qui, ma come di consueto in questo post vi raccontiamo quelli che sono a nostro avviso gli aspetti principali che emergono dal nostro lavoro.

Digital 2023: i principali highlights 

Cominciamo con uno sguardo allo stato dell’arte globale:

Al solito, i numeri “puri” dicono poco. Approfondiamo meglio i dati per capire come il comportamento delle persone stia effettivamente evolvendo. 

Mettete su un caffè, si parte.

Utenti Internet

Abbiamo citato la cifra di 5,26 miliardi. Nelle ultime settimane, due delle massime autorità mondiali sullo stato della connettività globale – ITU e GSMA Intelligence – hanno rivisto le loro cifre per l’utilizzo di Internet nel mondo. 

Questo valore è molto più alto della cifra di 5,07 miliardi che abbiamo riportato solo tre mesi fa, ma è importante sottolineare che gli utenti di Internet sono cresciuti di circa 98 milioni negli ultimi dodici mesi, una crescita su base annua di poco inferiore al 2%, più lenta rispetto ai tassi di crescita che abbiamo visto negli anni ‘10. Rallentamento prevedibile, visto che oltre 6 persone su 10 sono connesse, e prevediamo che 2 su 3 saranno online entro la fine del 2023.

Uso di Internet per paese

Nella fascia più alta della “classifica”, i tassi di adozione di Internet ora sono almeno al 99% in 8 paesi, mentre un totale di 55 paesi ora supera il 90%.

Il Nord America rappresenta poco meno del 7% della popolazione Internet totale del mondo. Mentre le tendenze digitali americane hanno invariabilmente un impatto sul resto del mondo, è importante sottolineare che le abitudini digitali negli Stati Uniti raramente sono rappresentative di quelle che vediamo in altri paesi.

9 paesi hanno tassi di adozione di Internet inferiori al 20%, mentre meno della metà della popolazione utilizza Internet in un totale di 61 paesi.

Diminuzione del tempo trascorso online

Forse il dato più interessante nel report di quest’anno è la quantità di tempo che trascorriamo online, che è calato di quasi il 5% anno su anno. Secondo GWI, l’utente tipico ha ridotto di 20 minuti al giorno il tempo che trascorre utilizzando Internet, rispetto a 12 mesi fa. Il tempo speso connessi è sceso a 6 ore e 37 minuti al giorno.

Questa cifra è molto vicina alla media giornaliera del terzo trimestre del 2019, poco prima che la pandemia di COVID-19 impattasse sui nostri comportamenti digitali (e non); i valori sono però allineati a quelli di 3 mesi fa, non è chiaro se vedremo queste cifre diminuire ulteriormente.

Il recente allentamento delle politiche “zero COVID” in Cina potrebbe portare gli utenti locali a trascorrere più tempo nel “mondo reale” nelle prossime settimane, portandoli potenzialmente a spendere meno tempo online, e dato che la Cina rappresenta più di uno su cinque degli utenti Internet del mondo, qualsiasi cambiamento nei loro comportamenti online avrà probabilmente un impatto visibile anche sulle medie globali.

Dare un senso alle tendenze nel tempo trascorso online

Fondamentale sottolineare che non c’è nulla nei dati che indichi che Internet stia diventando meno importante nella vita delle persone. Al contrario, un’analisi più approfondita indica che le persone stanno adottando un approccio più ragionato e mirato nelle loro attività online.

In altre parole, le persone danno priorità alla qualità piuttosto che alla quantità.

Ma cosa c’è dietro questa tendenza? Un’ipotesi è l’allentamento delle abitudini che abbiamo adottato durante il lockdown. Ma un mix di “media fatigue”, rinuncia ad alcuni abbonamenti, il crescente costo della vita che sta contribuendo all’appiattimento della curva, come anche un generale desiderio di non “sprecare” il proprio tempo online.

Perché LE PERSONE SONO online

Nonostante recenti rivelazioni che mostrano come i comportamenti di ricerca si stiano evolvendo, “ricercare informazioni” è ancora il motivo principale per cui le persone usano Internet oggi. L’ultima wave di ricerca di GWI rileva che quasi 6 utenti (in età lavorativa) su 10 fanno ancora riferimento a risorse online quando cercano informazioni, prima di:

Questa graduatoria è rimasta sostanzialmente stabile negli ultimi anni. La relativa priorità di rimanere aggiornati su notizie e attualità è diminuita rispetto al momento di picco della pandemia e rimanere in contatto con amici e familiari ha riguadagnato la seconda posizione, persa durante il lockdown.

Le motivazioni (dichiarate) delle persone suggeriscono che hanno un “repertorio” relativamente stabile di attività online.

Ritorno alla normalità?

Molte delle tendenze emerse durante i giorni più difficili della pandemia sono state guidate da circostanze straordinarie, quando centinaia di milioni di persone sono state confinate nelle loro case. Ora che le restrizioni si sono allentate, molte di quelle “abitudini pandemiche” sono diminuite e, in molti casi, le persone sono tornate a modelli di comportamento che assomigliano molto a quelli che abbiamo visto prima della pandemia.

I dati suggeriscono però che ci sono casi in cui il mondo digitale è effettivamente cambiato “per sempre”.

Cambiamenti nei comportamenti di acquisto online

Lo shopping online è un esempio particolarmente interessante: le persone ora sono più disposte a utilizzare l’e-commerce rispetto ai livelli pre-pandemia, specialmente per cose come generi alimentari, e il mondo FMCG in generale. In altre parole, quando le persone sono costrette a sviluppare nuove abitudini, ma ne scoprono i benefici, ci sono buone probabilità che quelle nuove abitudini permangano.

Non è però finito il tempo dello shopping fisico: una ricerca di Statista rivela che, nonostante un calo complessivo della spesa al dettaglio (online e offline) nell’ultimo anno, i canali online hanno registrato un aumento percentuale di spesa.

I canali online hanno rappresentato il 17,1% della spesa “fisica” nell’ultimo anno. L’e-commerce rappresenta ancora circa 1 dollaro su 6 della spesa al dettaglio dei consumatori. Quindi no, il COVID-19 non ha cambiato radicalmente lo shopping.

Inoltre, ora che la maggior parte delle persone ha maggiore libertà quando si tratta di scegliere i canali di vendita al dettaglio, possiamo aspettarci che adottino un mix di acquisti online e offline.

Cambiamenti nella fruizione televisiva

Nonostante le sfide che hanno affrontato le singole aziende, è chiaro che lo streaming continua a rappresentare una quota sempre maggiore della visione televisiva globale. Gli ultimi dati di GWI mostrano che servizi come Netflix e Disney+ ora rappresentano oltre il 45% del tempo che gli utenti Internet in età lavorativa trascorrono guardando la televisione, quota peraltro aumentata del 10% dal terzo trimestre del 2019 (+4,3 punti percentuali), con il tipico utente Internet che ora trascorre più di 1 ora e mezza al giorno guardando servizi di streaming e TV online.

I recenti trend rispecchiano quelli che abbiamo visto prima della pandemia, e vale anche la pena sottolineare che la TV “convenzionale” rappresenta ancora più della metà del tempo televisivo totale. La ricerca di GWI rivela anche che attualmente meno di 1 utente su 3 di età compresa tra 16 e 64 anni paga per un abbonamento di film o TV in streaming ogni mese.

Sarà interessante vedere se il lancio di livelli di abbonamento supportati da pubblicità potrà avere un impatto significativo sulla quota di streaming del tempo TV complessivo.

Aumenta la pubblicità digitale

Parlando di contenuti supportati da pubblicità, forse il più grande beneficiario dei cambiamenti indotti dal lockdown nei comportamenti digitali è stato proprio il settore della pubblicità digitale.

Statista rivela infatti che la quota del digitale sulla spesa pubblicitaria totale è aumentata di un relativo 27,7% dal 2019, passando dal 57,4% nel 2019 al 73,3% nel 2022.

In termini assoluti, le entrate pubblicitarie digitali sono aumentate del 78% negli ultimi 3 anni, da un totale pre-pandemia di poco meno di 375 miliardi di dollari nel 2019, a oltre 667 miliardi di dollari nel 2022.

In altre parole, il COVID-19 ha rimodellato in modo significativo gli investimenti pubblicitari e il passaggio al digitale sembra aver resistito, sempre con variazioni importanti da un Paese all’altro.

Le piattaforme di social sembrano essere state le maggiori beneficiarie del passaggio al digitale: l’analisi di Statista indica che la quota dei social media della spesa pubblicitaria digitale globale è cresciuta da circa un quarto del totale nel 2019 a più di un terzo nel 2022.

Sempre Statista racconta che la spesa mondiale per gli annunci sui social media è più che raddoppiata dallo scoppio del COVID, raggiungendo i 226 miliardi di dollari nel 2022.

Evoluzione dei comportamenti sui social media

L’aumento dell’uso dei social media è stato una delle maggiori storie durante il lockdown, con quasi tutte le principali piattaforme a registrare una crescita importante nella maggior parte delle metriche chiave. Ma i cambiamenti improvvisi e drammatici a cui abbiamo assistito durante il secondo trimestre del 2020 si sono tradotti in comportamenti digitali duraturi? Nel complesso, la risposta a questa domanda è “sì”, con qualche caveat.

Gli utenti dei social media continuano a crescere

L’analisi rivela che il totale globale degli utenti dei social media è aumentato di quasi il 30% dall’inizio della pandemia: oltre 1 miliardo di nuovi utenti negli ultimi 3 anni.

I tassi di crescita negli ultimi anni indicano che il COVID-19 ha accelerato l’adozione dei social media. La crescita annuale tra il 2020 e il 2021 è stata quasi doppia rispetto ai dodici mesi precedenti e la crescita è continuata a doppia cifra tra il 2021 e il 2022, per poi rallentare negli ultimi 12 mesi.

I numeri degli utenti sono in crescita. In altre parole, non ci sono prove reali a sostegno del continuo clickbait nei media che preannuncia l’imminente “morte” dei social media. Ma non è solo la crescita del numero di utenti a sfatare queste false affermazioni.

Passiamo più tempo sui social media

Le persone stanno effettivamente spendendo più tempo che mai sui social media. Il tipico utente di Internet in età lavorativa trascorre più di 2 ore e mezza al giorno utilizzando piattaforme social (3 minuti in più dell’anno scorso), la cifra più alta che abbiamo mai riportato.

L’aspetto forse più interessante è che questo aumento si è verificato nonostante il declino nel tempo complessivo trascorso utilizzando Internet. I social media ora rappresentano il massimo share di sempre del tempo online totale, con quasi 4 minuti su 10 trascorsi online ora attribuibili alle attività sui social media.

Queste cifre suggeriscono che il tipico utente di Internet in età lavorativa trascorre ogni giorno il 30% di tempo in più utilizzando i social media rispetto a quanto fa guardando la televisione “tradizionale”. 

Piattaforme di social media: utenti attivi mensili

Se classifichiamo le piattaforme in base agli utenti attivi mensili, forse la base di confronto più coerente, gli ultimi dati “ufficiali” suggeriscono che Facebook è ancora al primo posto a livello mondiale.

Il report di Meta agli investitori indica che la piattaforma ha ora 2,958 miliardi di utenti attivi mensili (MAU), che equivalgono a quasi il 37% della popolazione mondiale.

Le ultime dichiarazioni “ufficiali” di YouTube indicano invece che la piattaforma ha “oltre 2 miliardi di utenti loggati mensilmente”, ma i dati pubblicati nelle risorse pubblicitarie dell’azienda suggeriscono che la piattaforma attrae oltre 2,5 miliardi di utenti ogni mese.

Instagram ha consolidato la sua posizione tra le migliori piattaforme di social media anche dal nostro report di ottobre 2022, con un recente annuncio che parla di 2 miliardi di utenti attivi mensili. Ciò pone la piattaforma ad un livello simile a quello di WhatsApp, che secondo Meta attira 2 miliardi di utenti attivi ogni giorno, quindi è realistico immaginare una cifra mensile ancora più alta.

WeChat completa la “top five”, con Tencent che rivela che la piattaforma ha più di 1,3 miliardi di utenti attivi mensili.

Le app di social media più utilizzate al mondo

data.ai rivela che YouTube ha il maggior numero di utenti attivi di qualsiasi app mobile, non solo di social media. Facebook è al secondo posto in termini di app social in questa classifica generale. WhatsApp è la terza app “social” in questa classifica, con gli ultimi dati di utilizzo mensile che la collocano appena dietro Facebook.

Instagram e Messenger (sempre portfolio Meta) si piazzano nella top 10 assoluta per utenti attivi mensili.

TikTok è ora al sesto posto a livello mondiale, anche se vale la pena sottolineare che queste classifiche non includono gli utenti dell’app gemella di TikTok, Douyin.

Telegram si piazza al settimo posto, davanti a Twitter all’ottavo, mentre Snapchat e Pinterest completano la top ten delle app di social media per utenti attivi mensili.

Tempo trascorso utilizzando le app di social media

Tra le app di social media più usate al mondo, TikTok ha registrato il più alto utilizzo medio mensile per utente nel corso del 2022. Gli utenti dell’app Android della piattaforma di video brevi hanno trascorso in media quasi 23 ore e mezza al mese utilizzando l’app TikTok tra gennaio e dicembre dello scorso anno, poco più di YouTube, a 23 ore e 9 minuti al mese.

I dati della piattaforma mostrano che i post contrassegnati con #FYP (“Per te”) sono stati visualizzati per un totale di 35 trilioni di volte – sì, trilioni: anche se ognuna di queste views fosse durata solo un secondo, vorrebbe dire un milione di anni, e sarebbe solo quel subset di video.

Facebook è al terzo posto secondo data.ai per tempo medio trascorso per utente, con quasi 20 ore al mese. Non è proprio morto, insomma. A ulteriore conferma, il tempo medio che gli utenti di Facebook trascorrono utilizzando l’app Android è aumentato nell’ultimo anno, da una media di 19,6 ore al mese nel 2021 a 19,7 ore nel 2022.

Il tipico utente di Instagram trascorre sulla piattaforma solo la metà del tempo degli utenti TikTok. Ma (anche) l’uso di Instagram varia in modo significativo da paese a paese.

Traffico Web verso piattaforme social

Il numero di visitatori del sito di ciascuna piattaforma social media fornisce una prospettiva interessante sulla loro fruizione, in quanto include anche persone che non hanno effettuato l’accesso. Ad esempio, secondo le statistiche di Semrush, YouTube è al secondo posto nella classifica mondiale dei siti web con 5,85 miliardi di visitatori unici al mese, seguito da Facebook con 2,48 miliardi. 

Anche i dati di Similarweb mostrano che YouTube è al secondo posto con 1,94 miliardi di visitatori unici al mese e Facebook al terzo posto con 1,61 miliardi.

La piattaforma di social media preferita al mondo

I dati finora presentati ci forniscono informazioni sulla popolarità delle varie piattaforme di social media, ma dicono poco riguardo all’affinità degli utenti con ciascuna piattaforma o al ruolo che essa ricopre nella loro vita quotidiana. GWI ci aiuta in questo senso.

Nonostante sia al terzo posto in termini di utenti attivi totali, WhatsApp è attualmente la piattaforma social “preferita” al mondo. È importante tenere a mente che il concetto di “preferito” può essere interpretato in modo diverso da ogni persona, aumentando quindi la soggettività delle risposte.

Anche se Instagram mantiene la posizione di leader tra gli utenti internet tra i 16 e i 24 anni, la sua corsa al secondo posto con Facebook continua. WeChat si posiziona al quarto posto a livello globale, dimostrando non solo la vasta popolazione di internet utenti cinesi, ma anche l’attrattiva della “superapp” di Tencent.

Solo il 6,1% degli utenti social in età lavorativa dichiara che TikTok è la piattaforma preferita, posizionandola al quinto posto in questa classifica. La quota di preferenze espresse per TikTok è aumentata del 42% (+1,8 punti percentuali) rispetto all’anno scorso, dimostrando chiaramente che la popolarità della piattaforma sta crescendo.

Preferenze sui social media per età e sesso

I dati di GWI indicano che tra gli utenti internet tra i 16 e i 24 anni, Instagram rimane la piattaforma social preferita.

Nonostante la crescita continua di TikTok, i dati mostrano che il numero di donne di questa fascia d’età che lo identificano come la loro piattaforma social preferita è aumentato di oltre un terzo negli ultimi 12 mesi. Tuttavia, quasi il doppio delle donne in questa fascia d’età sceglie Instagram come piattaforma preferita rispetto a TikTok (23,1% contro 12,0%).

È ancora più probabile che i giovani scelgano Instagram piuttosto che TikTok ma, forse la più grande sorpresa in questo set di dati, gli uomini di età compresa tra 16 e 24 anni sono in realtà più propensi a citare Facebook come piattaforma social preferita piuttosto che scegliere TikTok (rispettivamente 10,5% contro 7,7%).

WhatsApp è al secondo posto in questa fascia di età, con giovani donne e giovani uomini che mettono la piattaforma di messaggistica preferita al mondo davanti a TikTok.

Le scelte sui social media non sono un’equazione “a somma zero”

Abbiamo migliorato la metodologia che utilizziamo per identificare le sovrapposizioni tra le audience delle varie piattaforme. La scoperta chiave è che solo l’1% degli utenti di ciascuna piattaforma social è unico per quella piattaforma.

I dati di GWI mostrano che YouTube ha l’audience univoca più ampia di qualsiasi altra piattaforma nella nostra analisi. Tuttavia, solo l’1,0% degli utenti in età lavorativa di YouTube afferma di non utilizzare alcuna altra piattaforma di social media, quindi “ampia” potrebbe non essere la parola più appropriata da utilizzare in questo contesto.

Nessuna piattaforma social raggiunge una copertura unica dell’1% rispetto alle altre e, in molti casi, tra cui TikTok, Snapchat e Twitter, solo 1 utente su 1000 non è presente su alcuna altra piattaforma.

Le scelte della piattaforma non sono binarie

Queste sovrapposizioni di pubblico smentiscono anche il mito diffuso che le persone stanno abbandonando le vecchie piattaforme per quelle nuove. Ad esempio, tra gli utenti di tutto il mondo di età compresa tra 16 e 64 anni:

Ciò dimostra che le persone continuano ad utilizzare un ampio roster di piattaforme social.

Ma questi dati hanno anche implicazioni importanti per i professionisti del marketing. Non c’è alcun vantaggio particolare nel essere presenti su tutte le piattaforme di social media, una presenza su una o due delle principali piattaforme può fornire quasi tutta la reach necessaria. Ad esempio, un mix che includa Facebook e YouTube avrebbe già il potenziale per raggiungere ogni mese più di 9 utenti Internet in età lavorativa su 10, ad eccezione della Cina.

Naturalmente questo non significa che Facebook e YouTube debbano essere le uniche scelte: questi risultati si riferiscono solo all’aumento del potenziale di reach, che è solo una delle metriche da considerare nella costruzione di un piano di marketing e del relativo media mix. Queste informazioni sulle sovrapposizioni di pubblico dovrebbero rendere più semplice la scelta della piattaforma (o delle piattaforme) ottimale per ogni esigenza.

I CPM social registrano un forte calo nel quarto trimestre del 2022

Secondo Skai.io, il costo per raggiungere il pubblico sui social media è diminuito significativamente nel quarto trimestre del 2022, con una variazione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente del 3%. Gli inserzionisti hanno speso l’8,4% in più per gli annunci sui social media negli ultimi tre mesi del 2022 rispetto al terzo trimestre 2022.

Le piattaforme social hanno generato il 57% di impression in più negli annunci nel quarto trimestre del 2022 rispetto allo stesso periodo del 2021.

Quando la crescita delle impressions supera quella della spesa complessiva, il risultato è un inevitabile calo del costo medio per impression. In questo caso, abbiamo registrato un calo del 35% su base annua dei CPM (costo per mille impression) sui social media.

Tempo trascorso da mobile

Secondo data.ai, gli utenti trascorrono più di 5 ore al giorno “al telefono”. Nel 2022, gli utenti hanno trascorso sette minuti in più al giorno utilizzando gli smartphone rispetto all’anno precedente, un aumento del 2,4%.

Considerando che la persona media dorme tra 7 e 8 ore al giorno, significa che trascorriamo circa il 30% della nostra vita da svegli usando i nostri telefoni. L’analisi di data.ai si basa su un subset di paesi, ma se estendessimo questo utilizzo a livello globale, arriveremmo a 10 trilioni di ore all’anno, equivalenti a 1,1 miliardi di anni.

Le app di social e comunicazione rappresentano oltre il 40% del tempo di utilizzo degli utenti Android, con una media di 2 ore al giorno. Le app per foto e video vengono al secondo posto, rappresentando il 25% del tempo giornaliero. La navigazione web si posiziona al terzo posto con l’8,1% del tempo mobile complessivo.

Nonostante i giochi rappresentino solo l’8% del tempo medio giornaliero di utilizzo di un utente Android, sono la categoria di app più redditizia economicamente sia su Google Play Store che su iOS App Store. Ciò dimostra che i giochi per dispositivi mobili sono molto popolari tra i consumatori.

Anche se l’uso dei dispositivi mobili sta aumentando, i computer rimangono una parte importante del tempo trascorso online dagli utenti di Internet. I telefoni cellulari sono stati a lungo il mezzo principale per accedere a Internet in molte economie in via di sviluppo, ma secondo i dati di GWI, PC, laptop e tablet rappresentano ancora più della metà del tempo di connessione delle persone in 18 dei 46 paesi per cui questi dati sono disponibili. Inoltre, i computer rimangono ancora predominanti per le attività online negli Stati Uniti, in Canada e in gran parte dell’Europa.

Meno della metà degli utenti Internet in età lavorativa possiede un computer portatile o desktop, anche se l’uso di dispositivi condivisi e computer forniti dal datore di lavoro significa che poco meno dei 2/3 degli utenti Internet utilizzano un computer di qualche tipo per connettersi. Possiamo aspettarci che la distribuzione del tempo trascorso sui diversi dispositivi continui a spostarsi verso il mobile durante il 2023.

Meta continua a rivedere i suoi dati sulla copertura degli annunci

I dati sulla reach pubblicitaria delle piattaforme di Meta sembrano essere soggetti a regolari “correzioni” da parte dell’azienda; non si tratta di novità e, nel corso degli anni, Meta ha effettuato in media una revisione ogni 12-18 mesi.

L’analisi più recente indica che sono state apportate modifiche significative ai numeri in almeno 4 dei 6 ultimi trimestri. I dati mostrano un notevole calo della reach degli annunci di Facebook in quasi tutti i paesi del mondo negli ultimi tre mesi.

Anche i dati sulla copertura degli annunci di Instagram presentano uno schema simile, con solo 3 paesi esenti da aggiustamenti. Considerando le traiettorie di crescita storiche di queste due piattaforme, è possibile che questi cambiamenti siano il risultato di una rimozione su larga scala di account duplicati e/o non autentici piuttosto che un improvviso esodo degli utenti.

Gli inserzionisti possono ora raggiungere un numero minore di utenti su piattaforme come Facebook e Instagram rispetto a quanto inizialmente previsto. Questo calo è stato stimato in 127 milioni di utenti in meno per Facebook (6% in meno rispetto all’anno precedente) e 160 milioni in meno per Instagram (11% in meno rispetto all’anno precedente).

Gli annunci di TikTok raggiungono più di 1 miliardo di adulti

I dati recentemente pubblicati da TikTok mostrano che gli annunci sulla piattaforma di video brevi hanno raggiunto oltre un miliardo di utenti di età superiore ai 18 anni. La copertura pubblicitaria su TikTok è aumentata del 11% negli ultimi tre mesi, con oltre 100 milioni di nuovi utenti registrati tra ottobre 2022 e gennaio 2023.

Rispetto all’anno scorso, la copertura pubblicitaria su TikTok è cresciuta del 19%, con 166 milioni di nuovi utenti che portano il totale a 1,05 miliardi.

Il pubblico di Twitter cresce

Anche Twitter sta vedendo una crescita della sua copertura pubblicitaria, con un aumento di 12 milioni di utenti dall’ottobre 2022 e di 120 milioni di utenti rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Scavando più a fondo

Ci sono ovviamente molte altre tendenze importanti da menzionare. Ecco alcuni dei punti salienti:

Audio

L’audio online sta diventando sempre più popolare, con un crescente utilizzo di servizi di musica in streaming e ascolto di podcast. La scena “social audio” è in continua evoluzione.

Blockchain e affini

L’anno scorso, in questo periodo, c’era un grande hype sul tema; negli ultimi 12 mesi, l’entusiasmo su tutto il mondo crypto/NFT sembra essersi raffreddato a causa di alcuni scandali e del calo delle valutazioni delle crypto stesse, facendo registrare un calo di interesse su questo mercato. 

E i metaversi?

Tutti i mondi virtuali – metaversi – stanno cercando di guadagnare utenti, ma gli ultimi dati sottolineano che l’appeal di questi mondi non ha ancora raggiunto picchi significativi, lasciando al mondo del gaming il compito di consolidare il concetto di metaverso per il momento.

L’ascesa dei dispositivi indossabili

I dispositivi indossabili stanno diventando sempre più popolari, con un terzo degli utenti in età lavorativa che possiede almeno uno tra smartwatch, fitness tracker e affini.

LinkedIn raggiunge un nuovo traguardo

Sono infatti oltre 900 milioni i membri registrati, offrendo un’interessante opportunità per i professionisti del marketing.

Tendenze della finanza online

La rivoluzione digitale nel settore bancario e finanziario non ha ancora raggiunto il suo pieno potenziale, secondo i dati.

Uno sguardo al futuro immediato

l 2023 si prospetta un anno pieno di sfide e opportunità.

  1. L’intelligenza artificiale creativa sta emergendo come una delle tendenze chiave, con strumenti come ChatGPT, Dall-E, Midjourney, Stablediffusion e Synthesia che rappresentano solo l’inizio di una nuova ondata di AI in grado di creare contenuti. Ci aspettiamo miglioramenti significativi delle prestazioni e una maggiore diffusione delle applicazioni nella vita reale, accompagnati da un crescente dibattito su legalità, etica e potenziale uso improprio.
  2. Nel campo del marketing, ci aspettiamo una maggiore attenzione all’aggiunta di valore alle vite delle persone, con conseguenze per gli inserzionisti che dovranno adattarsi a un pubblico sempre più esigente e selettivo.
  3. Gli impatti macroeconomici, le tensioni geopolitiche e il sovraccarico di disinformazione rappresentano sfide che influenzeranno il panorama digitale in modo significativo.
  4. Infine, le piattaforme social continueranno ad ampliare il loro ruolo nella vita quotidiana delle persone, ma c’è un crescente interesse per una riflessione sui termini generici come “social media”.

Per quanto riguarda l’overview globale è tutto. Inizieremo a pubblicare i nostri report Digital 2023 locali (tra cui naturalmente anche l’Italia) a partire da febbraio. Stay tuned.

Questo post si basa su un’analisi preliminare di Simon Kemp.

ContattaciLet’s be social