Instagram aggiunge la musica ai post statici #MercoledìSocial

Buon #MercoledìSocial a tutti! La news più rilevante di questa settimana riguarda il mondo Meta. In particolare Instagram aggiunge la musica ai post statici in Feed, dando uno strumento in più ai creator per esprimersi.

A seguire parliamo di social-shopping: YouTube sta testando una nuova feature per gli Short che permetterà alle persone di acquistare prodotti mentre scrollano il loro feed. Parallelamente, YouTube si prepara a far arrivare il formato verticale anche sulle SmartTV.

Dopo il difficile debutto di Elon Musk come nuovo proprietario di Twitter e i crolli in borsa causati da alcuni tweet fake, viene riscoperta una piattaforma opensource di cui probabilmente non avete sentito parlare: Mastodon.

Infine, se Mastodon non lo sta usando ancora nessuno di voi, BeReal è negli smartphone di tutti. TikTok e Instagram cercano di stargli dietro implementando a loro volta nuove feature che ricalcano il funzionamento del social più “sincero” che ci sia.

Ma basta con le introduzioni. Vediamo nel dettaglio di cosa trattano queste news.

Instagram aggiunge la musica ai post statici

L’annuncio arriva direttamente dall’account dei suoi creator: Instagram aggiunge le canzoni ai post statici.

Da 5 fino a 90 secondi di clip audio, che accompagneranno i contenuti statici durante lo scroll del feed. Come dichiarato da Instagram “la musica è una parte importante per potersi esprimere su Instagram, e siamo emozionati di poter dare la possibilità di aggiungere musica ai post statici in feed, così come già possibile su Reel e Story. Non importa quale formato funzioni meglio per raccontare la tua storia, ora puoi aggiungere una soundtrack alla tua foto preferita per portarla in vita“.

Evidentemente sentono, e non poco, la competizione con TikTok.

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Un post condiviso da Instagram’s @Creators (@creators)

Questa è solo una delle tante feature musicali che Instagram ha aggiunto negli ultimi tempi: dalla condivisione di tracce in DM, all’aggiunta di una canzone in bio.

Si tratta, però, di una feature in controtendenza rispetto alla volontà di puntare sui video (sia in formato Reel che Story) espressa negli ultimi mesi.

Vedremo se si tratterà di un’aggiunta determinante nell’economia creativa della piattaforma.

YouTube usa gli Short per il social shopping

Nel 2020, per contrastare l’ascesa di TikTok, YouTube ha lanciato il suo formato verticale chiamato Short. Oggi, per trovare nuove forme di monetizzazione, la piattaforma vuole introdurre la possibilità di acquistare prodotti mentre si scrolla il feed così come già succede su altre piattaforme.

Il fenomeno del social shopping è infatti in crescita in tutto il settore. McKinsey ha stimato che globalmente questo mercato raggiungerà i 2 trilioni di dollari entro il 2025, anche se in realtà il mercato più fertile al momento è quello cinese con 352 miliardi di dollari spesi in nell’ultimo anno.

Secondo Michael Martin, Global Head of Digital Products in NIKE China, ora in Google, il successo di questo format si basa sulla relazione tra creator e follower. Dichiara infatti: “È un modello di endorsing, in contrapposizione all’advertising tradizionale o al un classico modello di placement pagato.”

YouTube usa gli Short per il social shopping
Fonte: Financial Times

Sempre parlando di YouTube Short, Todd Sherman, product manager a capo del progetto, ha dichiarato che il formato sta funzionando alla grande. I dati parlano chiaro: mensilmente 1.5 miliardi di persone guardano contenuti su Short, per un totale di 30 miliardi di video al mese, e i numeri continuano ad aumentare.

E se gli utenti aumentano, le monetizzazioni dei creator vanno di pari passo.

Per questo motivo la prossima sfida per YouTube è quella di cercare di implementare questi contenuti brevi, ma soprattutto verticali, sulle app delle SmartTV. Una sfida non indifferente in quanto a UI, ma che potrebbe rivelarsi fondamentale per l’azienda californiana.

Gli short arrivano anche in TV
Fonte: The Verge
Twitter è sempre più in difficoltà

Dopo la recente acquisizione di Twitter da parte di Elon Mask ci sono state diverse difficoltà, a partire dalla spunta blu a pagamento per 8$ e dall’enorme quantità di licenziamenti (e, in alcuni casi, riassunzioni).

Nei giorni scorsi account e tweet fake hanno creato non pochi problemi ad aziende e altre personalità più o meno rilevanti. Come nel caso dell’azienda farmaceutica Eli Lily, quando un tweet fake che annunciava che da quel giorno l’insulina sarebbe stata gratis, gli ha fatto perdere milioni di dollari in borsa a Wall Street.

Per questo e mille altri motivi c’è stato un piccolo esodo di massa (si parla di circa 665.000 account) dalla piattaforma di Elon Musk verso un’alternativa opensource di cui potreste avete sentito parlare: Mastodon.

Pur esistendo dal 2016 e avendo avuto il picco di utenti attivi nel 2018, con 1,6 milioni di user sulla piattaforma, le persone stanno riscoprendo questa realtà che sulla carta sembra avere molto potenziale, ma che a una prova pratica si rivela meno valida per divesi motivi, prima di tutto la sua usabilità.

Cos'è Mastodon
Fonte: FastCompany

Se Twitter è un unico impero sotto l’egemonia di Musk, Mastodon si potrebbe definire più una coalizione di diversi stati federali più o meno indipendenti, uniti sotto un’unica bandiera.

Questo comporta che al momento dell’iscrizione le persone debbano scegliere a quale server iscriversi, suddivisi per tematiche o interessi, ognuno dei quali gestito da una (o più persone) che ne dettano le regole da seguire, che variano da server a server (tanto per semplificare le cose, alcuni server sono chiusi perchè hanno raggiunto il numero massimo di utenti).

A complicare il tutto UI e UX non si presentano come accattivanti o facili da usare, rendendo la fruibilità della piattaforma poco intuitiva e poco invitante.

La strada tracciata da Elon Musk per Twitter sembra essere tortuosa e al momento gli ostacoli sono tanti. Adesso la piattaforma è chiamata a rialzarsi prima che Mastodon (o altri) si portino via un cluster importante di aficionados.

WANNA-BEREAL

Negli ultimi mesi il boom di download di BeReal non ha lasciato indifferenti le altre piattaforme di contenuti, tanto da spingere sia Instagram che il colosso TikTok a correre ai ripari.

Per questo motivo, come abbiamo visto nelle settimane scorse, TikTok ha lanciato TikTok Now, a cui adesso sta provando a dare più visibilità.

Stando a quanto comunicato da alcuni creator, ora TikTok sta testando l’inserimento dei contenuti prodotti sull’app di TikTok Now anche in feed, ossia nei Per Te.

https://twitter.com/oncescuradu/status/1592237565813612545?s=20&t=8I25KUwUfZu56y9txGfNjQ

Allo stesso modo Instagram, dopo i test sulla feature Candid Challenge, sta provando a introdurre “Glimpse”. Anche questa funzione consentirebbe di realizzare contenuti in tempo reale, fronte e retro camera, da condividere solo con gli amici che hanno realizzato a loro volta un Glimpse.

Data la rapida ascesa di BeReal e le parallele difficoltà di Instagram, non sarà facile “portare via” le persone dalla piattaforma francese. Ancora però non sono disponibili dati relativi alla fruizione delle nuove funzioni.

Per questo Mercoledì Social è tutto. Appuntamento alla prossima settimana!